domenica 30 marzo 2008

Informazione scientifica in USA: i media la trascurano e il pubblico la cerca su Internet

L'editoriale del numero del 27 marzo 2008 di Nature commenta i risultati di The State of the News Media 2008, il rapporto annuale sul giornalismo americano (segnalato dal blog Science To Life). Le conclusioni più interessanti:
  • la diminuzione dello spazio dedicato dai media ai temi scientifici non riflette una corrispondente mancanza di interesse del pubblico, come conferma un simile studio europeo
  • Internet sta prendendo il posto della TV come fonte primaria di informazione sulla scienza.

venerdì 28 marzo 2008

Perché portare in gita di istruzione gli studenti indisciplinati?

Bastano pochi minuti per capire quando una classe di studenti è indisciplinata e incapace di mantenere l'attenzione. Perché allora certi insegnanti decidono di portarli in gita di istruzione scaricando questo peso sui musei e gli istituti visitati?

Se sei un insegnante o conosci il mondo della scuola, vorrei che mi aiutassi a capire. Perché questa scelta? Quali benefici può avere? La speranza che nasca qualche interesse? Oppure gli insegnanti temono che i colleghi giudichino negligente o svogliato chi non va in gita?

Incontro giornalmente molti studenti nelle mie attività di didattica e divulgazione scientifica. Sono comprensivo per la stanchezza nelle maratone didattiche e consapevole che i viaggi di istruzione sono anche occasioni di svago.

Ma quando la mancanza di disciplina e la maleducazione, facilmente prevedibili vivendo ogni giorno con i ragazzi, superano la soglia della tollerabilità, la gita è improduttiva per tutti. In questi casi, meglio rimanere a scuola.

mercoledì 26 marzo 2008

The Tech Virtual Museum Workshop: i primi 3 mesi di attività

Nina Simon del blog Museum 2.0 fa alcune osservazioni sui primi 3 mesi di attività di The Tech Virtual Museum Workshop, un sistema online per la progettazione collaborativa di esposizioni museali. Le idee migliori saranno costruite nella realtà presso la sede di The Tech Museum of Innovation.

166 utenti hanno iniziato 70 progetti di esposizioni, circa la metà poi realizzati come modelli 3D nel mondo virtuale Second Life. 6 idee sono già state selezionate per la costruzione presso la sede di The Tech, alle quali se ne aggiungeranno altre 2 per l'apertura al pubblico a giugno 2008.

Simon parla anche del processo di sviluppo collaborativo e delle difficoltà di trasformare le idee virtuali in manufatti reali. Sono problemi di aspettative degli autori e di limitazioni del mondo reale rispetto a quello virtuale.

lunedì 24 marzo 2008

Harry Potter e Ocean's Twelve ispirano i poster NASA delle missioni Shuttle STS-124 e STS-125

Poster NASA della missione Shuttle STS-124I poster ufficiali NASA delle missioni Shuttle STS-124 e STS-125 proseguono la tradizione goliardica di ispirarsi alle locandine di film di successo, iniziata con il poster di Expedition 16 che imita quello di The Matrix (segnalati da Alberto Zampieron su Forumastronautico.it).

Sul poster della missione STS-124 affidata alla navetta Discovery, ispirato alla locandina del film Harry Potter and the Order of the Phoenix, si legge: "The Mission Continues - STS-124 and the Order of Discovery". Quello di STS-125 con Atlantis, invece, ricorda la copertina del DVD di Ocean's Twelve e ha il titolo: "Atlantis 125".

Molti sono rimasti piacevolmente sorpresi da questi richiami alla cultura popolare nella comunicazione pubblica dell'ente spaziale americano giudicata troppo formale, burocratica e priva di immaginazione. Sarebbe interessante sapere se a queste iniziative contribuisce la generazione Y della NASA.

Immagine: il poster ufficiale della missione Shuttle STS-124 (fonte: NASA).

sabato 22 marzo 2008

Sacrificare l'integrità scientifica è il compromesso per la privatizzazione della cultura?

Nella mailing list DOME-L sui planetari si è discusso di come trattare le richieste dei fondamentalisti cristiani di non parlare di evoluzione nelle lezioni per le scuole. Lo statunitense Jeff Smith, un direttore di planetario in pensione con 39 anni di esperienza, invita le organizzazioni private che si finanziano con i propri incassi a cedere alle pretese di chi paga:
When dealing with the public in a for profit organization it is better to swallow your ego and not get on a soapbox as some advocate.

[...]

When dealing with the public either get used to or get out of the business before you are forced out.
Un atteggiamento raggelante su cui dovrebbero riflettere i sostenitori della privatizzazione della cultura.

Fortunatamente nei planetari, musei e istituti culturali pubblici italiani di cui ho esperienza non si accettano compromessi. Ma il rischio di pressioni di mercato e abbassamento della qualità rimane. Il servizio televisivo pubblico, la Rai, è una zona franca in mano ai mercenari degli ascolti.

giovedì 20 marzo 2008

1 minuto di scienza o ambiente ogni 5 ore sulle reti TV americane per notizie

Su 5 ore di trasmissione delle reti televisive statunitensi per notizie, 1 minuto è dedicato alla scienza e alla tecnologia o all'ambiente. È uno dei risultati di The State of the News Media 2008, il rapporto annuale sul giornalismo americano del Project for Excellence in Journalism (segnalato dal blog Framing Science). Sarei curioso di conoscere la situazione italiana.

Mi chiedo se il pubblico abbia qualche possibilità di scelta. Questa programmazione è una conseguenza dello scarso interesse per i temi scientifici, o qualcuno decide cosa debba interessare al pubblico?
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martedì 18 marzo 2008

Grandi progetti culturali a Milano: la vera sfida è la gestione ordinaria

L'edizione milanese del Corriere della Sera del 16 marzo 2008 ha dedicato 2 intere pagine a come la cultura cambierà la città attraverso le università, i musei, la moda e il design. Fra gli autorevoli esperti consultati anche il presidente della Triennale Davide Rampello.

Dalle trincee della divulgazione scientifica apprezzo questo fervore. Ma gli strateghi della cultura e i grandi progetti mi ricordano quei generali che scrutano il campo di battaglia dalle retrovie.

Le idee non mancano. Ma dopo che i riflettori e l'entusiasmo per un nuovo museo si spengono, la vera sfida diventa la gestione ordinaria, se non la stessa sopravvivenza dell'istituto. Problemi di finanziamenti, personale e attrezzature.

A volte si ha l'impressione che alcuni luoghi di cultura vengano dimenticati dalle istituzioni. E anche dalla città.

Rampello suggerisce al Corriere un itinerario "istituzionale" che comprende un solo luogo scientifico, il Museo della Scienza e della Tecnologia, e uno architettonico con i palazzi storici di Corso Venezia. Non propone alcun itinerario scientifico.

Ma apparentemente Rampello dimentica il più grande planetario italiano che ha sede proprio in Corso Venezia. Allora perché stupirsi dei problemi gestionali di quel planetario e di altri istituti culturali milanesi?

domenica 16 marzo 2008

MuseTech Central: un archivio di progetti tecnologici per i musei

MuseTech Central è un archivio online per condividere informazioni su progetti riguardanti l'uso di tecnologie nei musei (segnalato dal blog Museum 2.0). I progetti coprono un'ampia gamma di applicazioni fra cui i media educativi, i sistemi di pubblicazione online, i chioschi multimediali e la comunicazione via web. Di ciascuno sono indicati anche il costo e un referente da contattare per ulteriori informazioni.

Attualmente è incluso un solo progetto per musei scientifici, The Tech Virtual Museum Workshop. Ma MuseTech Central, a cui tutti gli operatori del settore possono contribuire, è una risorsa nuova e ancora poco conosciuta.

venerdì 14 marzo 2008

I blogger scientifici di Londra raccontano la loro attività

Il 3 marzo 2008 si è svolto a Londra un dibattito pubblico con alcuni blogger scientifici. Hanno partecipato i blogger:
Fra i temi principali del dibattito il narcisismo, cioè la consuetudine di parlare di sé e delle proprie idee, non solo di scienza. Dal resoconto dell'incontro:
Jennifer said that she wasn't sure "why there is this idea that scientists can only blog about science." Ed agreed, and noted that this is why many of the science blogs focusing on political issues are so popular.

mercoledì 12 marzo 2008

I giovani della Generazione Y indicano alla NASA le nuove strategie di comunicazione

Un gruppo di giovani dipendenti NASA della Generazione Y conduce una campagna di sensibilizzazione per aggiornare le strategie di comunicazione dell'agenzia, ritenute antiquate e incapaci di entusiasmare.

Phil Plait del blog Bad Astronomy, che da tempo critica l'atteggiamento NASA, commenta "NASA is old media" e dà un esempio dell'ingenuità di alcuni alti dirigenti nel gestire i rapporti con il pubblico:
One NASA top banana, when asked about the lackadaisical support for a return to the Moon, said that when we go back to the Moon, people will naturally be interested. Build it, he said, and they will come.
Plait segnala che quei giovani dipendenti hanno preparato Gen Y Perspectives, un set di slide in cui spiegano come portare la comunicazione NASA nel XXI secolo. Presentano la Generazione Y, i suoi interessi, i suoi strumenti e stili di comunicazione, e spiegano come coinvolgerla nell'avventura dello spazio.

Due importanti ragioni rendono indispensabile un cambiamento di strategia:
  • la Generazione Y finanzierà con le proprie tasse il ritorno alla Luna e le future imprese spaziali, e si aspetta di riceverne i benefici
  • questa è la prima generazione cresciuta con l'informazione globale e istantanea di Internet, e non segue gli "old media" come TV e giornali
Un documento illuminante di cui consiglio la lettura a chiunque abbia più di 30 anni e si occupi di divulgazione scientifica, oppure lavori per ESA o ASI.

lunedì 10 marzo 2008

La Rai abbandona la scienza nelle mani dei mercenari dell'Auditel

Da tempo la Rai sperpera denaro pubblico per programmi diseducativi che negano l'autenticità degli allunaggi Apollo e si allineano ai più bassi standard della divulgazione scientifica televisiva. E anche la puntata di Voyager del 3 marzo 2008 ha dato carta bianca alle farneticazioni complottiste sulle missioni lunari umane.

Condotto in prima serata su Rai Due da Roberto Giacobbo, Voyager è un programma TV dedicato a tutto ciò che è mistero -- per un bimbo di 8 anni. Il suo stile ricorda l'apparente neutralità dei dibattiti televisivi su affermazioni pseudoscientifiche.

Questa volta, però, c'è una novità. Un appassionato di spazio di Forumastronautico.it ha elencato minuziosamente tutti gli errori del servizio di Voyager Luna: inganno o realtà? Quasi 70 errori in circa 40 minuti, una media di 1 ogni 36 secondi.

Una raccolta di errori, inesattezze, incomprensioni, manipolazioni, illazioni e affermazioni infondate. Un elenco che quantifica l'incompetenza della Rai mettendo a nudo il deserto creativo e professionale di un'azienda che rivendica ruoli educativi, ma si arrende alle scorciatoie degli ascolti facili e della TV spazzatura.

Simili programmi usano denaro pubblico per indebolire consapevolmente le difese culturali della società.

sabato 8 marzo 2008

Perché i visitatori tornano nei musei?

Nina Simon del blog Museum 2.0 elenca le ragioni che spingono i visitatori dei musei a diventare frequentatori abituali, su cui riflette per suggerire come incoraggiare la ripetizione delle visite. Secondo Simon si torna in un museo per:
  • rivivere emozioni
  • trovare un'atmosfera unica e piacevole
  • diventare protagonisti (es. assumendo il ruolo principale in un gioco)
  • vivere un'esperienza dinamica centrata su di sé (es. consultare informazioni personalizzate e aggiornate)
  • completare la visita a "piccoli bocconi", cioè momenti limitati che non scoraggiano la partecipazione
  • essere gratificati (es. ricevere omaggi o sconti)
Sono osservazioni di cui è utile tenere conto per organizzare musei scientifici e pianificare eventi di divulgazione.

giovedì 6 marzo 2008

Esperienze nell'editoria divulgativa sullo spazio: interviste a Paolo Laquale e Paolo Ulivi

Logo di AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.itL'episodio 8 di AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it che festeggia un anno di attività, propone interviste ai divulgatori dell'astronautica Paolo Laquale e Paolo Ulivi. Laquale ha realizzato lo speciale 50 anni di missioni spaziali della rivista l'Astronomia, Ulivi è autore di libri sull'esplorazione spaziale del Sistema Solare.

Entrambi raccontano la propria esperienza editoriale: gli esordi nel settore della divulgazione scientifica, le fonti, le difficoltà, considerazioni sul mercato, i giudizi del pubblico.

Immagine: il logo di AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it (distribuito con Licenza Creative Commons)

martedì 4 marzo 2008

Il presidente dell'ASI ribadisce l'impegno per la comunicazione in un'intervista a ScientificaMente

ScientificaMente è il nuovo Tg web dell'agenzia di stampa DIRE realizzato in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana (segnalato da Forumastronautico.it). Nel primo numero il direttore di DIRE Giuseppe Pace intervista il presidente dell'ASI Giovanni Fabrizio Bignami, che spiega le ragioni dell'impegno per la comunicazione al pubblico:
Pace: Perché questo sforzo dell'ASI sulla comunicazione, sulla divulgazione di queste tematiche?

Bignami: Noi dell'Agenzia Spaziale Italiana abbiamo ben chiaro che siamo i depositari di una grossa quantità di soldi del cittadino, del taxpayer, per andare nello spazio.

domenica 2 marzo 2008

I blog scientifici devono parlare solo di scienza?

Il blog BPR3 di ResearchBlogging.org interviene in un dibattito sul blogging scientifico. Alcuni lamentano la scarsa specificità dei più seguiti blog scientifici, che spesso esprimono opinioni, discutono di politica e contrastano le pseudoscienze.

Se si impongono standard editoriali più stretti, facendo concentrare i blog sulla ricerca peer review o temi strettamente scientifici, li si rende troppo simili ai tradizionali giornali accademici e non si sfrutta al meglio il nuovo strumento.

I blog, invece, possono affrontare argomenti legati alla scienza che trovano raramente spazio altrove, come gli aspetti umani e tecnici della ricerca e i rapporti con la società, e raggiungono un pubblico più ampio e meno specializzato.