sabato 29 gennaio 2011

Il paradosso delle location scientifiche: concesse a chi denigra la scienza, negate a chi la ama

Nella puntata del 24 gennaio 2011 di Rai 2 Voyager, il programma più pseudoscientifico e diseducativo della TV italiana, è stato trasmesso un servizio girato presso la Stazione di Radioastronomia di Medicina (BO), una struttura di ricerca dell'INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica.

Il servizio, che ha mostrato i radiotelescopi dell'osservatorio, era dedicato a SETI, con una breve intervista a un'astrofisica INAF. Non voglio soffermarmi sull'immagine che un prestigioso istituto pubblico di ricerca offre accettando di apparire in una puntata in cui si è parlato di astronauti preistorici, dell'origine aliena dei Sumeri, di Nibiru e dell'orientamento delle piramidi di Giza secondo le stelle della cintura di Orione.

Vorrei invece fare notare che probabilmente la troupe di Voyager, che non favorisce l'affermazione del rigore scientifico, ha avuto accesso gratuito a un istituo INAF e al suo personale. Le numerose persone che chiedono di affittare luoghi scientifici per eventi privati, invece, vengono quasi sempre respinte anche se disposte a pagare.

Forse la festa di compleanno di un bambino in un osservatorio o un planetario è considerata un evento troppo frivolo. Ma questo interesse per i luoghi scientifici, sebbene possa apparire ingenuo, dimostra un'ammirazione e un rispetto per la scienza che programmi pseudoscientifici come Voyager non hanno.

Penso che per un bambino abbia maggiore valore educativo fare una festa di compleanno in un luogo scientifico invece di vederlo in un programma TV che parla di Nibiru e visitatori alieni preistorici.