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domenica 1 luglio 2012

Virtual Sky crea planetari online da inserire in siti web

Un planetario generato con Virtual Sky. Fonte: LCOGT.net
Un planetario generato con Virtual Sky. Fonte: LCOGT.net
Virtual Sky è un'applicazione online per generare planetari da inserire in pagine di siti web. Si usa l'applicazione per impostare i parametri desiderati, vedendone interattivamente i risultati, e si copia il codice HTML da aggiungere al sito. I planetari creati possono aggiornarsi automaticamente in base al luogo, la data, l'ora di osservazione e gli altri parametri impostati.


È uno strumento utile da offrire al pubblico di blog e siti di divulgazione dell'astronomia come quelli di planetari, osservatori astronomici e gruppi di astrofili. Virtual Sky è altamente configurabile. Si può personalizzare con le coordinate della zona di osservazione, l'aspetto dell'immagine della mappa del cielo, la presenza di cerchi e riferimenti astronomici, griglie di coordinate e altro.


Virtual Sky è stato sviluppato da LCOGT.net (Las Cumbres Observatory Global Telescope Network), che ne concede l'uso gratuito per scopi di divulgazione e attività senza fini di lucro.

sabato 25 settembre 2010

Il ruolo ispiratore dei planetari

Il direttore di Le Scienze Marco Cattaneo, nel commentare la scomparsa del fisico Nicola Cabibbo, ha ricordato la sua frequentazione giovanile del Planetario di Milano e il ruolo ispiratore di conferenzieri dell'istituto come Mario Cavedon, e ospiti illustri come Cabibbo e Paolo Maffei:
Avevo seguito Mario Cavedon a Paolo Maffei, scomparsi entrambi lo scorso anno, magnificare le grandezze del cosmo. E avevo sentito Nicola Cabibbo vagare negli infiniti vuoti della struttura atomica. Forse è quando si hanno maestri così appassionati che si impara l’amore per la scienza.

mercoledì 19 maggio 2010

1930-2010: il Planetario di Milano compie 80 anni

Nel maggio 2010 viene celebrato l'80° anniversario del Civico Planetario "Ulrico Hoepli" di Milano, inaugurato il 20 maggio 1930, che rimane il più grande in Italia. L'attuale proiettore planetario Zeiss IV fu installato nel 1968.

Sono orgoglioso di collaborare con il Planetario perché il suo attuale staff ha complessivamente costruito quasi un terzo di questa lunga storia di innovazione e sperimentazione, e ha inventato a Milano lo stile italiano di raccontare l'astronomia nei planetari.

mercoledì 31 marzo 2010

La luce naturale delle stelle: l'arte trasforma un planetario in un globo celeste

L'installazione artistica La luce naturale delle stelle
Come apparirebbe un planetario con le stelle all'esterno della cupola? Somiglierebbe a un gigantesco globo celeste, come quello creato dall'installazione d'arte moderna La luce naturale delle stelle dell'artista milanese Barbara DePonti (le mie foto di La luce naturale delle stelle).

L'installazione è costituita da un centinaio di led fissati all'esterno della cupola del Planetario di Milano, che evocano le principali stelle e costellazioni dell'equinozio di primavera, con un commento sonoro di sound stellare dell'artista olandese Marteen Punselie.

La luce naturale delle stelle è stata inaugurata il 28 marzo e terminerà il 3 giugno 2010. Le luci rimarranno accese durante la notte tranne che in un periodo di alcuni giorni alla metà di aprile. Ho collaborato a questo progetto come consulente scientifico.

Foto: l'installazione d'arte moderna La luce naturale delle stelle al Planetario di Milano (foto di Paolo Amoroso)

mercoledì 4 novembre 2009

Dome-L e Planetarium Network: le comunità online dei professionisti dei planetari

Dome-L e The Planetarium Network sono due importanti e attive comunità online internazionali per chi lavora nei planetari o si occupa di didattica e divulgazione dell'astronomia in altri ambiti. Sono state create da Rovy Branon, che le gestisce da diversi anni.

Dome-L è una mailing list moderata tradizionale consultabile anche dal web, riservata ai professionisti del settore. Ha quasi 1.000 iscritti e le discussioni spaziano dalle tecnologie dei planetari agli aspetti didattici e scientifici dei contenuti.

The Planetarium Network è un social network sulla divulgazione e didattica dell'astronomia, con oltre 500 membri. Fornisce le principali funzionalità dei moderni social network come le relazioni di amicizia, la condivisione di foto e video, blog, gruppi di discussione, ecc.

giovedì 4 giugno 2009

Scomparso Mario Cavedon, l'ultimo pioniere italiano dei planetari

L'1 giugno 2009 si è spento l'astronomo Mario Cavedon (1920-2009). Era conosciuto soprattutto come conferenziere e direttore scientifico del Planetario di Milano, il più grande in Italia, dove lavorò per oltre mezzo secolo. È stato l'ultimo ad andarsene della generazione di pionieri che hanno inventato a Milano lo stile italiano di raccontare l'astronomia nei planetari.

Cavedon si dedicò alla divulgazione anche in altri ambiti, fra cui quello editoriale, come autore di numerosi libri e articoli. Avevo sempre seguito le sue conferenze al Planetario, ma lo conobbi personalmente nel 1983 quando diventò curatore di Destinazione Universo, una collana di divulgazione dell'astronomia per la quale scrissi un libro su Saturno. Mi insegnò molto su come parlare di scienza in forma scritta e sul mondo dell'editoria.

Lo rividi anche in seguito, soprattutto alle riunioni dello staff del Planetario con cui iniziai a collaborare. In una di queste, pochi anni fa, ci mostrò una foto dell'osservatorio Keck ricevuta da una giovane astronoma italiana che vi lavorava. Lo ringraziava per averla ispirata a interessarsi di astronomia con le sue conferenze al Planetario.

mercoledì 7 gennaio 2009

Mostra il proiettore e la sala nelle foto promozionali di un planetario

Nella mailing list DOME-L Ken Miller suggerisce l'immagine da usare per poster e materiale promozionale di un planetario. Invece di immagini di corpi celesti, una foto del proiettore planetario in cui si veda la sala con le sedie, ed eventualmente spettatori sorridenti soddisfatti dello spettacolo.

Può apparire un suggerimento interessato perché Miller lavora per un noto produttore di planetari. Ma è un'intuizione corretta perché il pubblico non ha un modello mentale di come sia fatto un planetario. Chi non ne ha mai visto uno fa molte domande su cosa ci sia nell'edificio e come funzioni.

Per rispondere a queste domande le immagini di corpi celesti non stimolano l'intuizione. La foto di un proiettore in una sala aiuta a capire cosa aspettarsi al di là dell'ingresso.

domenica 7 dicembre 2008

Il proiettore Zeiss IV del Planetario di Milano compie 40 anni

Il proiettore Zeiss IV del Planetario di MilanoQuaranta anni fa, il 7 dicembre 1968, fu inaugurato il proiettore Zeiss IV del Civico Planetario "Ulrico Hoepli" di Milano. Sostituì il precedente modello Zeiss II usato fin dall'apertura dell'istituto nel 1930.

È un anniversario poco noto anche nel mondo della divulgazione scientifica nazionale. Il Planetario di Milano ha inventato uno stile di raccontare l'astronomia in Italia. Le attuali generazioni di collaboratori, di cui ho l'onore di fare parte, sono cresciute professionalmente con il proiettore Zeiss IV.

Foto: il proiettore Zeiss IV del Planetario di Milano (foto di Paolo Amoroso)

giovedì 4 dicembre 2008

The Planetarium Network: un social network per divulgatori dell'astronomia

The Planetarium Network è un nuovo social network per i divulgatori dell'astronomia e delle scienze spaziali. Fra gli oltre 340 utenti ci sono professionisti dei planetari, specialisti di didattica dell'astronomia ed esperti di spazio.

L'amministratore Rovy Branon ha annunciato l'apertura di Planetarium Network dopo un lungo periodo di sperimentazione chiusa. Branon è anche moderatore di DOME-L, la più importante mailing list internazionale sui planetari.

Se vuoi diventare mio amico su Planetarium Network il mio nome utente è "Paolo Amoroso".

venerdì 31 ottobre 2008

IPS sul ruolo dei planetari: migliorare l'istruzione scientifica

L'International Planetarium Society (IPS), la più importante associazione di professionisti dei planetari, ha rilasciato una dichiarazione sul ruolo dei planetari nell'istruzione (segnalato dalla mailing list DOME-L). Questo atto prende spunto dai commenti negativi del candidato McCain sui costi del rinnovamento dell'Adler Planetarium, che hanno portato i planetari nel dibattito per le elezioni presidenziali USA 2008.

IPS ricorda che nell'ultimo secolo un miliardo di persone hanno visitato 3.000 planetari in oltre 100 nazioni. La dichiarazione chiarisce poi il ruolo di queste macchine nell'attuale periodo di scarsa qualità dell'istruzione scientifica:
In a time when quality science education is more important than ever, a scientifically literate public is an essential part of the progress of any country. Planetariums around the world both inspire and educate people of all ages about our surroundings-the Earth itself and our place in the Universe-and they are often a place in which young people become enthused to follow a scientific career. Many of today's leading scientists chose their careers because they were captivated by the experience of a planetarium visit.

This dissemination of knowledge distinguishes our time from the Middle Ages, when knowledge was restricted to an elite few.

mercoledì 15 ottobre 2008

Prossima apertura di Planetarium Network

Sta per terminare la sperimentazione chiusa di Planetarium Network, un nuovo social network per chi si occupa di divulgazione o didattica dell'astronomia e dello spazio. Presto il sito sarà aperto alle registrazioni ma è ancora necessario ricevere un invito per accedere. Se vuoi un invito, scrivimi fornendomi un indirizzo email a cui mandartelo, o lascia un commento qui.

venerdì 3 ottobre 2008

Il Planetario di Milano riduce l'attività pubblica

Programmi di ottobre 2007 (in alto) e 2007 (in basso) del Planetario di MilanoQuesta immagine confronta versioni rimpicciolite dei volantini con i programmi di ottobre 2008, in alto, e ottobre 2007, in basso, del Planetario di Milano, un istituto comunale. Vedi la differenza? A ottobre 2008 manca quasi metà dell'attività pubblica ordinaria. Non accadeva da una quindicina d'anni.

L'immagine sintetizza una situazione di cui parlano in questi giorni due blogger milanesi. Cerco di evitare di occuparmi qui di problemi degli istituti con cui collaboro, ma in questo caso sono di interesse più generale perché rendono clamorosamente visibile le condizioni in cui opera la divulgazione scientifica in Italia. Non mancano gli annunci di grandi progetti culturali, ma si dimenticano le difficoltà della gestione ordinaria.

Marco Campione confronta sul suo blog priorità e costi della ristrutturazione del Planetario e del progetto di accesso gratuito internet wireless da tutta la città. Lo ringrazio per avere definito l'istituto "uno dei migliori al mondo". Forse è un giudizio condiviso non solo localmente se il mio amico Mogi Vicentini, conferenziere del Planetario, è stato il primo Italiano a ottenere un riconoscimento al prestigioso concorso Science and Engineering Visualization Challenge 2005 della National Science Foundation.

Pierfrancesco Maran, consigliere comunale d'opposizione, racconta il sopralluogo al Planetario della Commissione Cultura del Comune di cui fa parte. Ricorda le difficoltà di manutenzione del proiettore planetario, vecchio di 40 anni, e la carenza di personale tecnico che ha determinato la riduzione dell'attività di ottobre 2008.

Una situazione che si verifica alla vigilia del 2009, l'Anno Internazionale dell'Astronomia proclamato dalle Nazioni Unite che prende spunto dalla celebrazione delle prime osservazioni di Galileo al telescopio. Un evento come questo capita ogni, um, vediamo, 400 anni.

L'attenzione della comunità scientifica internazionale sarà rivolta alla patria di Galileo. Ma il più grande planetario italiano non solo non aumenterà l'attività -- conosci cinema che non aprono il sabato sera? -- ma rischia di chiudere per guasti tecnici o carenza di personale.

In questo periodo di crisi finanziaria internazionale e problemi economici nazionali c'è quasi pudore a chiedere oggi attenzione per la divulgazione scientifica, e risorse limitate in conflitto con altri progetti meritevoli.

Ma la situazione del Planetario è nota da tempo. Sento parlare di impegno per la sostituzione del proiettore planetario, per esempio, da almeno una dozzina d'anni, ma i fondi previsti hanno sempre seguito strade diverse, a volte oggetto di ipotesi bizzarre.

Un episodio recente. L'ex assessore alla cultura dell'attuale giunta comunale, Vittorio Sgarbi, dichiarò l'intenzione di usare i soldi destinati alla ristrutturazione del Planetario per restaurare un affresco di cui si era innamorato visitando un palazzo. Mentre a Milano la politica culturale sembra dunque basata anche sull'umore del momento, Torino valorizza a favore della divulgazione le proprie esperienze in ambito spaziale. Diverse priorità.

La riduzione dell'attività pubblica del Planetario non è un evento contingente e inatteso. È uno sviluppo facilmente prevedibile di una situazione nota da tempo e trascurata.

Immagine: i programmi delle attività pubbliche del Planetario di Milano di ottobre 2008, in alto, e ottobre 2007, in basso (schermata di Paolo Amoroso)

venerdì 19 settembre 2008

Il candidato presidenziale USA McCain: stupidi planetari

Il candidato McCain alle elezioni presidenziali USA 2008 ha detto a proposito del rivale in un'intervista (segnalato dal blog Cosmic Variance):
And when you look at some of the planetariums and other foolishness that he [Obama] asked for, he shouldn’t be saying anything about Governor Palin.
Si riferisce a una richiesta di Obama di 3 milioni di $ per sostituire il proiettore del prestigioso Adler Planetarium di Chicago, vecchio di 40 anni e di difficile manutenzione per la scarsità di parti di ricambio.

No, non voglio farti notare le implicazioni sul valore culturale dei planetari. E nemmeno che McCain non ha idea dei costi di gestione di un grande planetario. Sostituire il proiettore del Planetario di Milano, installato 40 anni fa e con gli stessi problemi di manutenzione, costerebbe 10-15 milioni di Euro. 3 milioni di $ sono pochi spiccioli.

Vorrei invece farti notare che i planetari sono un tema del dibattito elettorale USA.

giovedì 28 agosto 2008

I planetari sono luoghi di evasione dalla vita quotidiana

Oltre che occasioni di arricchimento culturale i musei sono luoghi di ritiro e pausa dagli impegni e le preoccupazioni quotidiane. È una motivazione importante per alcune categorie di visitatori, per esempio le donne sopra i 50 anni.

Credo che sia una forte motivazione anche per i visitatori dei planetari. Lo spettacolo e il coinvolgimento emotivo del cielo stellato ispirano la riflessione interiore e creano sensazioni di isolamento e distacco. Piero Portaluppi, l'architetto che progettò il Planetario di Milano, spiegò proprio in questi termini la scelta della sede dei giardini pubblici in occasione dell'inaugurazione dell'istituto nel maggio 1930:
Non era troppo facile cosa trovare in Milano la località adatta per costruirvi un Planetario, una località che fosse inclusa nell'organismo della metropoli e in pari tempo appartata; scoprire quasi una zona di raccoglimento ai margini stessi della vita cittadina che mettesse in grado chiunque, non importa di quale classe sociale, di dimenticare per poco la febbre che spinge ciascuno di noi alla rincorsa folle di un suo particolare tormento e di lanciare il proprio pensiero, senza eccessivi sforzi della fantasia e nella più riposante tranquillità, in scorribande incommensurabili dietro il pellegrinare delle stelle.

E il problema ci sembra risolto con la scelta di quel tratto di pubblico giardino folto di alberi posto verso Corso Venezia tra papà Stoppani e l'erma di Mosè Bianchi; nel centro stesso di Milano, a due passi da un'arteria ampia e rumorosa in mezzo alla folla, e pur solitaria sotto la volta verdeggiante degli ippocastani antichi, si eleva la volta ridotta dei cieli.

venerdì 6 giugno 2008

Prossimamente un nuovo sito di social networking sui planetari

Rovy Branon, il moderatore della mailing list DOME-L, ha chiesto la collaborazione di alcuni volontari per la fase finale di test di una nuova risorsa online, dedicata a chi si occupa di divulgazione dell'astronomia nei planetari. Affiancherà DOME-L e sarà una comunità online basata su strumenti di social networking.

sabato 22 marzo 2008

Sacrificare l'integrità scientifica è il compromesso per la privatizzazione della cultura?

Nella mailing list DOME-L sui planetari si è discusso di come trattare le richieste dei fondamentalisti cristiani di non parlare di evoluzione nelle lezioni per le scuole. Lo statunitense Jeff Smith, un direttore di planetario in pensione con 39 anni di esperienza, invita le organizzazioni private che si finanziano con i propri incassi a cedere alle pretese di chi paga:
When dealing with the public in a for profit organization it is better to swallow your ego and not get on a soapbox as some advocate.

[...]

When dealing with the public either get used to or get out of the business before you are forced out.
Un atteggiamento raggelante su cui dovrebbero riflettere i sostenitori della privatizzazione della cultura.

Fortunatamente nei planetari, musei e istituti culturali pubblici italiani di cui ho esperienza non si accettano compromessi. Ma il rischio di pressioni di mercato e abbassamento della qualità rimane. Il servizio televisivo pubblico, la Rai, è una zona franca in mano ai mercenari degli ascolti.

venerdì 29 febbraio 2008

L'insostituibile ruolo dei planetari: riprodurre il cielo stellato

Il giornalista Edward Rothstein del New York Times racconta una visita all'Adler Planetarium di Chicago, dotato di moderni sistemi di proiezione digitale (segnalato dalla mailing list DOME-L). Ciò che lo ha coinvolto emotivamente non sono stati gli spettacoli ricchi di multimedialità ed effetti speciali, ma la Sfera di Atwood, un antenato dei planetari costruito quasi un secolo fa:
But strangely, it is the Atwood Sphere that most moves me.

That is partly because the two shows I saw in the main theaters were uninspired and unfocused, while the Atwood's function is so clear, its ambitions so direct. It has one goal: to reproduce the nighttime sky. And however elementary the results, it is impressive how much effort and energy go into that evocation.
È un'impressione ricorrente, che conferma il ruolo ancora unico, semplice ma profondo dei planetari: fare vivere l'esperienza del cielo stellato.

venerdì 12 ottobre 2007

La scienza: un modo diverso di passare il sabato sera

Laura, una giovane milanese che ha seguito una conferenza al Planetario di Milano sabato 29 settembre 2007, in occasione dell'iniziativa Una Notte al Museo della Regione Lombardia, commenta sul suo blog:
Per me è stata davvero una bella scoperta: un modo diverso di passare il sabato sera.

[...]

Lo consiglio a tutti voi che siete un pò diversi dalla massa di gente che il sabato sera va nei locali, magari a spendere 100€ in coctail poco sani! ;o)
Da tempo sostengo, insieme con altri amici del Planetario di Milano, che le iniziative scientifiche nelle sere del week end sono un'opportunità per raggiungere nuovo pubblico, disponibile a proposte culturali diverse dal tradizionale intrattenimento del sabato sera.

lunedì 8 ottobre 2007

XXII Meeting dei Planetari Italiani: maggiore rappresentatività e importanza delle risorse umane

I partecipanti al XXII Meeting dei Planetari ItalianiIl 7 ottobre 2007 ho seguito a Milano la giornata conclusiva del XXII Meeting dei Planetari Italiani organizzato dall'Associazione Amici dei Planetari. Oltre che ai consueti scambi di esperienze e presentazioni di prodotti, l'incontro è stato dedicato alla discussione dello statuto per una nuova organizzazione che dia maggiore rappresentatività e visibilità ai planetari italiani.

Sono iniziative promettenti. Ma c'è un tema significativo, ricordato anche nel meeting, sul quale ho spesso discusso con i colleghi del Planetario di Milano: l'importanza delle risorse umane.

Un planetario vive di idee. Ha bisogno di persone che producano queste idee e le trasformino in iniziative di divulgazione sempre nuove e gradite al pubblico, servendosi di tecnologie complesse e in continua evoluzione. Senza persone competenti e creative non può funzionare, non importa quanto si investe in tecnologie e infrastrutture.

È una necessità che, nonostante la nostra esperienza di comunicazione, non riusciamo a fare comprendere alle istituzioni e agli enti che gestiscono i planetari.

Foto: i partecipanti al XXII Meeting dei Planetari Italiani davanti al Planetario di Milano, 7 ottobre 2007 (foto di Paolo Amoroso).

domenica 16 settembre 2007

Planetarium Shows Wiki: un lista di spettacoli per planetari tradizionali

Kevin Conod (The Newark Museum's Dreyfuss Planetarium) ha annunciato alla mailing list DOME-L il sito web Planetariums Shows Wiki, una lista liberamente aggiornabile di spettacoli per planetari tradizionali, cioè non basati su sistemi di proiezione a tutta cupola. La presentazione ne spiega gli scopi:
As many planetariums are moving towards Full Dome Video, it's becoming more and more difficult to find planetarium shows for "conventional" theaters. This wiki is a place where planetarians can list currently available, new and upcoming shows.
Mi sembra che si tratti di spettacoli automatici o semiautomatici, meno vicini alla tradizione italiana di conferenze e dimostrazioni dal vivo. Ma sono interessanti per confrontare temi e stili di presentazione diversi.