L'1 giugno 2009 si è spento l'astronomo Mario Cavedon (1920-2009). Era conosciuto soprattutto come conferenziere e direttore scientifico del Planetario di Milano, il più grande in Italia, dove lavorò per oltre mezzo secolo. È stato l'ultimo ad andarsene della generazione di pionieri che hanno inventato a Milano lo stile italiano di raccontare l'astronomia nei planetari.
Cavedon si dedicò alla divulgazione anche in altri ambiti, fra cui quello editoriale, come autore di numerosi libri e articoli. Avevo sempre seguito le sue conferenze al Planetario, ma lo conobbi personalmente nel 1983 quando diventò curatore di Destinazione Universo, una collana di divulgazione dell'astronomia per la quale scrissi un libro su Saturno. Mi insegnò molto su come parlare di scienza in forma scritta e sul mondo dell'editoria.
Lo rividi anche in seguito, soprattutto alle riunioni dello staff del Planetario con cui iniziai a collaborare. In una di queste, pochi anni fa, ci mostrò una foto dell'osservatorio Keck ricevuta da una giovane astronoma italiana che vi lavorava. Lo ringraziava per averla ispirata a interessarsi di astronomia con le sue conferenze al Planetario.