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sabato 1 settembre 2012

Il blogging fa apparire gli scienziati disponibili a comunicare, ma gli stereotipi nerd sono fondati

Il blog scientifico Backreaction
Il blog scientifico Backreaction
Come cambiano i blog scientifici l'immagine della scienza? Ne parla la fisica Sabine Hossenfelder su Backreaction nella sua riflessione annuale su come il blogging influenza la scienza. La maturità e la crescente diffusione del blogging scientifico ha creato un paradosso. L'uso dello strumento fa apparire gli scienziati più estroversi e disponibili alla comunicazione della ricerca, ma lo stereotipo del nerd introverso si adatta ancora a molti di loro.

I blog scientifici hanno spesso una missione divulgativa e molti ricercatori li usano per trasmettere l'entusiasmo per il proprio lavoro. Mostrano anche indirettamente che gli autori non sono polverosi accademici o nerd chiusi nei loro laboratori. Questi scienziati illuminati potrebbero però essere un campione autoselezionato e poco rappresentativo dell'atteggiamento dei loro colleghi.

Hossenfelder si chiede se l'immagine degli scienziati blogger stia diventando un nuovo stereotipo. Il vecchio stereotipo dei comportamenti da nerd, fa notare, si adatta ancora a un gran numero di ricercatori concentrati nelle loro attività e incapaci o non interessati a parlarne al pubblico.

venerdì 13 luglio 2012

Il premio Nobel Leon Lederman spiega la fisica per strada ai passanti

Lederman risponde alla domanda di fisica di una passante
Lederman risponde alla domanda di fisica di una passante
Il premio Nobel Leon Lederman ha parlato di fisica per strada rispondendo alle domande dei passanti. È stata un'iniziativa dell'organizzazione per la divulgazione scientifica Science Central.

Un paio di volte nel 2008 Lederman si è seduto a un tavolino in alcune affollate strade di New York e Chicago rimanendo a disposizione della gente per rispondere a domande e curiosità, aiutandosi con un blocco per appunti e una penna. Accanto a lui un cartello con la scritta “Ask a Nobel Prize-Winning Physicist!” invitava i passanti.

Lederman e Science Central dovrebbero ricevere il Nobel per l'originalità e la creatività. Un video che documenta questa singolare iniziativa mostra persone che ascoltano attentamente le spiegazioni del fisico, forse sorprese dalla possibilità di parlare con uno scienziato così prestigioso e disponibile.

L'iniziativa prende in prestito una strategia tipica dei cartomanti e astrologi di strada che, per una volta, insegnano qualcosa alla scienza su come avvicinare e coinvolgere il pubblico.

lunedì 25 giugno 2012

Terremoti, sismologia ed altre sciocchezze: il blog di Marco Mucciarelli

Il blog Terremoti, sismologia ed altre sciocchezze
Il blog Terremoti, sismologia ed altre sciocchezze
Terremoti, sismologia ed altre sciocchezze è un blog di informazione e divulgazione sull'attività sismica. Segnala le scosse più significative commentandone le caratteristiche e le implicazioni. Cerca in particolare di fare chiarezza sulle affermazioni pseudoscientifiche e scorrette che circolano come notizie di stampa o leggende metropolitane.


L'autore è il fisico Marco Mucciarelli, docente di Sismologia Applicata presso la Facoltà di Ingegeria dell'Università della Basilicata. Il blog racconta la sua esperienza di ricercatore anche attraverso le sue attività nelle zone colpite da terremoti.

L'impegno di Mucciarelli per la comunicazione è dichiarato nelle sue informazioni personali: “Credo che la divulgazione sia un dovere anche in forme meno consuete e seriose”. La sua opera di divulgazione è particolarmente difficile perché si svolge sul campo fra la gente, a contatto con chi subisce le conseguenze dei terremoti. Una situazione di forte emotività in cui la scienza è vista insieme con speranza e diffidenza, complicata dal risalto mediatico alle affermazioni di chi, affermando di poter fare improbabili previsioni, segue scorciatoie al metodo scientifico.

lunedì 18 giugno 2012

L'INGV contrasta la cattiva scienza. E gli altri istituti scientifici?

Il sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Il sito dell'INGV
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha pubblicato il video Aquila 2009 - Terremoto previsto? che confronta la presunta previsione di Giampaolo Giuliani con quanto accaduto smentendone la veridicità e l'accuratezza. Il video è un atto di coraggio, una manifestazione di fermezza di un istituto scientifico pubblico che fa il suo dovere.

Questo video del marzo 2010, che appare sul canale YouTube ufficiale dell'INGV ed è stato visto oltre 21.000 volte, non è recente. Ma i terremoti del maggio 2012 in Emilia-Romagna me lo hanno fatto tornare in mente dopo il riaccendersi dell'attenzione per Giuliani. Il montaggio è essenziale, con brani di interviste televisive e radiofoniche di Giuliani alternate a testi scorrevoli che le confrontano con loro stesse e con i fatti, evidenziandone inequivocabilmente le contraddizioni e l'inconsistenza.


Forse per la prima volta un autorevole istituto scientifico ha preso posizione su un caso di cattiva scienza di grande attenzione mediatica, mettendosi contro le dichiarazioni di un popolare personaggio pubblico che gode di largo consenso. È la fermezza e il rigore che ci si aspetterebbe da un istituto pubblico che si occupa di scienza, un dovere istituzionale e morale di contrasto all'indebolimento delle difese culturali del paese.

Ora, naturalmente, immagino che l'INAF voglia diffondere con altrettanta rilevanza un video sulle profezioe pseudoastronomiche sulla fine del mondo nel 2012, magari partendo dalle numerose dichiarazioni di Roberto Giacobbo. O che l'ASI produca un video divulgativo sulle teorie complottiste che negano l'autenticità degli allunaggi Apollo. Il CNR potrebbe prendere spunto dalle convinzioni creazioniste del suo vicepresidente Roberto De Mattei per affermare la validità dell'evoluzione. E magari anche il Consiglio Superiore di Sanità vorrà spiegare se crede davvero all'efficacia dell'omeopatia.

giovedì 14 giugno 2012

Sabine Hossenfelder: prematuro abbandonare le riviste accademiche a favore dell'open access

Il sito arXiv.org
Il sito arXiv.org
Il fisico Sabine Hossenfelder, uno degli autori del noto blog Backreaction, ha pubblicato un post in cui esprime una rara opinione cauta e controcorrente sul boicottaggio degli editori di riviste accademiche a favore dell'open access, la distribuzione libera della letteratura scientifica prodotta dalla ricerca pubblica. Molti scienziati ritengono che gli editori tradizionali, come Elsevier, stiano ricavando profitti eccessivi sfruttando ricercatori già pagati dai contribuenti, e restringendo arbitrariamente l'accesso ai risultati del loro lavoro.

La sua opinione è interessante perché la Hossenfelder è conosciuta e stimata nella blogosfera accademica. Sebbene favorevole in linea di principio dell'open acces, ritiene prematuro e inopportuno punire gli editori, che hanno servito bene la comunità scientifica, in un processo di distruzione creativa. Nel post scrive:
Making open access mandatory in a top-down approach now is like outlawing candles and oil-lamps before households have electricity. Jah, we have open access journals already, but we're not anywhere close by them being able to deliver and replace all the services we presently enjoy, in all the fields that we enjoy them, in all the quality with which we enjoy them, if we enjoy them.
Le ragioni per il sostegno agli editori tradizionali sono la garanzia di sopravvivenza di pubblicazioni su argomenti minori, la preservazione affidabile della letteratura scientifica, la revisione editoriale, l'aggregabilità e la ricercabilità. Una qualità che, sostiene, non è garantita dalle scarse risorse per l'open access. Per questo sarebbe favorevole al finanziamento pubblico della pubblicazione dei risultati, oltre che della stessa ricerca come già accade.

lunedì 4 luglio 2011

I Google Science Communication Fellows 2011 esplorano la comunicazione online

Il sito di Google
Nella primavera 2011, Google ha convocato i primi Google Science Communication Fellows e altri esperti per un workshop in cui esplorare le potenzialità delle tecnologie dell'informazione e i social media per la comunicazione scientifica nell'era del web. I partecipanti hanno imparato a individuare gli interessi del pubblico, raccontare le notizie scientifiche, partecipare alle conversazioni online e usare gli strumenti Google.

sabato 4 giugno 2011

Prepara un elevator pitch per il tuo istituto scientifico

Icona di una presentazione di slide. Fonte: Tango Desktop Project
Fonte: Tango Desktop Project
Nel mondo degli affari un elevator pitch è un breve riassunto, tipicamente orale, delle caratteristiche di un prodotto o servizio e del suo valore. Dovrebbe durare non più di una corsa in ascensore, fino a un paio di minuti, il tempo massimo dell'attenzione che una persona influente, con cui per esempio si condivide per caso un ascensore, potrebbe concedere. Deve essere conciso, chiaro e convincente.

Ti suggerisco di preparare un elevator pitch che spieghi cosa è e quali attività svolge il tuo istituto di ricerca o di divulgazione scientifica: un museo, planetario, osservatorio astronomico, esperimento, laboratorio o altro luogo scientifico. È utile in molte situazioni, per esempio per presentare l'istituto a un visitatore che non lo conosce. Oppure a un personaggio influente che potrebbe offrire collaborazione o risorse.

giovedì 26 maggio 2011

Serve un programma spaziale ambizioso per motivare alle carriere scientifiche?

Apollo 17 (AS17-147-22527). Fonte: NASA / Kipp Teague
Apollo 17 (AS17-147-22527). Fonte: NASA / Kipp Teague
Lo scienziato lunare e planetologo Paul Spudis propone un interessante punto di vista sul ruolo dei programmi spaziali nel motivare i giovani alle professioni scientifiche e tecnologiche. A differenza di chi sostiene che l'assenza di ambiziosi programmi di esplorazione spaziale oltre l'orbita terrestre non fornisca l'ispirazione per occuparsi di scienza, Spudis non rileva questa correlazione. A proposito di alcuni studenti che ha aiutato in progetti didattici scrive invece:
They had an enthusiasm for their subject that was both gratifying and surprising. And, they are interested in space, regardless of the current “uninspiring” nature of the program.
Spudis sostiene inoltre che la comunicazione pubblica NASA confonda l'entusiasmo con l'ispirazione.

sabato 14 maggio 2011

Storify, un nuovo strumento di giornalismo collaborativo online

Storify è un nuovo e innovativo strumento di giornalismo online e citizen journalism. È progettato per raccontare notizie raccogliendo materiale dai social media e dal web, riorganizzandolo e annotandolo in modo da presentare una narrazione coerente. Fra le fonti utilizzabili ci sono Twitter, Facebook, YouTube, Flickr e molte altre.

Storify può avere applicazione anche per raccontare eventi e attività scientifiche come esperimenti di laboratorio, progetti di ricerca, missioni spaziali e incontri di divulgazione. Ho iniziato a usarlo per raccontare la carriera dell'astronauta ESA Samantha Cristoforetti dal punto di vista di un amico che ne segue la vita professionale e l'attività pubblica.

mercoledì 11 maggio 2011

I social media possono influenzare la ricerca scientifica

I social media vengono sempre di più usati per comunicare i risultati della ricerca scientifica e suscitare interesse. Ma il pubblico può anche influenzare e orientare la ricerca, come riferisce l'articolo The Rise of People Power pubblicato su Nature, 472, 28 April 2011 (segnalato da All Facebook). Lo studio cita l'esempio di gruppi di pazienti che, attraverso attività su Facebook, hanno influenzato le priorità di una ricerca su una terapia per la sclerosi multipla.

martedì 12 aprile 2011

Si avvicina la fine dell'embargo sulle notizie scientifiche?

Stuart Lowe di Astronomy Blog riferisce la crescente frustrazione dei media per l'embargo sulla pubblicazione delle notizie scientifiche che rende difficile ottenere opinioni indipendenti da altri scienziati, favorisce le grandi testate ed esclude chi scrive online come i blogger. Qualche testata, come Universe Today, ha deciso di ignorare l'embargo parlando delle notizie solo dopo l'annuncio ufficiale.

domenica 3 aprile 2011

Gli scienziati, una risorsa nei momenti di confusione mediatica su temi scientifici

Dopo l'incidente alla centrale nucleare di Fukushima in seguito al terremoto dell'11 marzo 2011 in Giappone, l'astrofisico Amedeo Balbi ha pubblicato sul suo blog Keplero alcuni post per spiegare questioni scientifiche riguardanti la situazione della centrale. Un'iniziativa molto apprezzata, tanto che Balbi ha voluto chiarire i limiti dei suoi interventi a chi gli chiedeva notizie aggiornate:
Questa non è un'agenzia di stampa. È un blog che prova a spiegare un po' di scienza, e—mi ripeto—se ho scritto qualcosa sul nucleare è solo perché, in un momento di grande confusione, mi sembrava che ci fosse bisogno di strumenti per capire. E continuerò a farlo, se mi sembrerà di poter spiegare la scienza meglio di come la vedrò spiegata altrove.
In momenti di confusione mediatica come questo, ascoltare esperti con una formazione scientifica è particolarmente importante perché sono guidati da atteggiamenti e strumenti concettuali che possono mancare o venire meno nel mondo dell'informazione: la competenza, la chiarezza, l'attenzione ai fatti e alle fonti, l'obiettività, il rigore e la sobrietà.

venerdì 25 febbraio 2011

Google Science Communication Fellows: Google entra nella comunicazione scientifica

Google ha nominato i primi Google Science Communication Fellows, 21 scienziati che si occupano di cambiamenti climatici. Da tempo il colosso Internet mostra attenzione e sensibilità per la dovulgazione scientifica e tecnologica. Con questa iniziativa intende promuovere l'uso delle tecnologie e dei nuovi media online per comunicare la scienza a un pubblico sempre più ampio. L'annuncio di Google dice:
In an effort to foster a more open, transparent and accessible scientific dialogue, we’ve started a new effort aimed at inspiring pioneering use of technology, new media and computational thinking in the communication of science to diverse audiences.

martedì 22 febbraio 2011

Science Blogging 101

Jason Goldman, studente di psicologia alla University of Southern California, ha iniziato la serie di post Science Blogging 101 per spiegare il blogging scientifico. Nel primo racconta la sua esperienza e parla di come ha deciso di diventare un blogger. scientifico.

sabato 29 gennaio 2011

Il paradosso delle location scientifiche: concesse a chi denigra la scienza, negate a chi la ama

Nella puntata del 24 gennaio 2011 di Rai 2 Voyager, il programma più pseudoscientifico e diseducativo della TV italiana, è stato trasmesso un servizio girato presso la Stazione di Radioastronomia di Medicina (BO), una struttura di ricerca dell'INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica.

Il servizio, che ha mostrato i radiotelescopi dell'osservatorio, era dedicato a SETI, con una breve intervista a un'astrofisica INAF. Non voglio soffermarmi sull'immagine che un prestigioso istituto pubblico di ricerca offre accettando di apparire in una puntata in cui si è parlato di astronauti preistorici, dell'origine aliena dei Sumeri, di Nibiru e dell'orientamento delle piramidi di Giza secondo le stelle della cintura di Orione.

Vorrei invece fare notare che probabilmente la troupe di Voyager, che non favorisce l'affermazione del rigore scientifico, ha avuto accesso gratuito a un istituo INAF e al suo personale. Le numerose persone che chiedono di affittare luoghi scientifici per eventi privati, invece, vengono quasi sempre respinte anche se disposte a pagare.

Forse la festa di compleanno di un bambino in un osservatorio o un planetario è considerata un evento troppo frivolo. Ma questo interesse per i luoghi scientifici, sebbene possa apparire ingenuo, dimostra un'ammirazione e un rispetto per la scienza che programmi pseudoscientifici come Voyager non hanno.

Penso che per un bambino abbia maggiore valore educativo fare una festa di compleanno in un luogo scientifico invece di vederlo in un programma TV che parla di Nibiru e visitatori alieni preistorici.

mercoledì 26 gennaio 2011

Sei uno scienziato? Per contrastare le pseudoscienze in TV non firmare le liberatorie

La puntata del 24 gennaio 2011 di Rai 2 Voyager ha trasmesso brani di interviste a scienziati ed esperti noti e autorevoli come Giovanni Bignami, José Funes, Margherita Hack, Jo Marchant, Jill Tarter, Michael Wright e diversi altri.

Come è possibile che tutti questi sostenitori del pensiero critico e della razionalità siano apparsi nel programma più pseudoscientifico e diseducativo della TV italiana? Probabilmente non lo sapevano. Alcune di queste interviste sembravano materiale di repertorio realizzato in altri contesti.

La sola presenza di questi scienziati ha concesso credibilità alle farneticazioni presentate nel programma, erodendo il confine fra rigore scientifico e pseudoscienza e legittimando il dibattito su fantasie prive di fondamento.

Lo strumento che permette di usare l'immagine di scienziati in TV a fini diseducativi è la liberatoria, un contratto capestro in cui chi chi viene ripreso cede tutti i diritti di utilizzazione della propria immagine a chi realizza le riprese, che può sfruttarle commercialmente, cederle a chiunque o usarle come meglio crede.

Sarebbe opportuno che gli scienziati iniziassero a tutelare la propria immagine e la dignità della scienza ribaltando gli oneri delle liberatorie, per esempio prendendo spunto dal mondo del software libero e della condivisione di contenuti online. Questo materiale viene spesso distribuito con licenze che specificano dettagliatamente quali utilizzi possono o non possono esserne fatti.

Scienziati ed esperti che concedono interviste per la TV dovrebbero evitare di firmare le liberatorie, imponendo invece un contratto che obbliga chi realizza le riprese a usare il materiale solo dopo che chi offre la propria immagine abbia visto l'intero programma realizzato con quel materiale, o abbia informazioni complete su quali argomenti vengono trattati e chi altro appare, e ne abbia approvato per iscritto la diffusione. L'approvazione dell'interessato dovrebbe essere richiesta per ogni uso delle immagini, da qualunque soggetto venga successivamente in possesso delle immagini.

Se firmi una liberatoria per un programma TV, tutto quello che dirai potrà essere usato contro di te e la dignità del tuo lavoro.

giovedì 20 gennaio 2011

AAVSO: 1911-2011, 100 anni di citizen science

Il 10 ottobre 2011 l'AAVSO compirà 100 anni. L'AAVSO, l'American Association of Variable Star Observers, è un'associazione scientifica internazionale senza fini di lucro di astronomi dilettanti e professionisti che studiano le stelle variabili, cioè stelle la cui luminosità varia nel tempo. Probabilmente l'AAVSO è la più antica organizzazione di citizen science.

lunedì 17 gennaio 2011

Come preparare un intervento di 5 minuti a un convegno

L'astrofisica Julianne Dalcanton spiega come preparare un intervento di 5 minuti a un convegno scientifico. Si rivolge principalmente agli astronomi che partecipano ai meeting invernale dell'American Astronomical Society, ma questi consigli sono utili anche in contesti di divulgazione scientifica in cui si può parlare per un tempo molto breve, per esempio nelle interviste alla radio o in TV.

sabato 18 dicembre 2010

Basta un blog per partecipare al dibattito scientifico?

Il cosmologo Amedeo Balbi ha commentato le discussioni online sull'articolo di Science sui batteri all'Arsenico, in particolare le critiche alla decisione dei ricercatori autori del lavoro di non esaminare le obiezioni provenienti da blogger e altre fonti online.

L'uso di strumenti online per parlare di scienza è relativamente giovane. Siamo ancora in una fase di trasformazione e sperimentazione. Non è chiaro se e quando si raggiungerà un equilibrio fra rigore e partecipazione al dibattito scientifico.

Ma condivido l'opinione di Balbi sui rischi di una partecipazione senza la comprensione e la padronanza degli strumenti concettuali della scienza e le competenze sulle questioni tecniche discusse:
Perché guardate che il rischio della forumizzazione della ricerca scientifica è che si cada nel modello Voyager: dare voce a tutti i pareri mettendoli sullo stesso piano e lasciare la gente libera di farsi l'idea che vuole.

domenica 17 ottobre 2010

INAF Astrochannel: comunicare l'astronomia con sobrietà

Astrochannel è la web TV dell'INAF, l'Istituto Nazionale di Astrofisica. Trasmette 24 ore su 24 notizie di astronomia, spazio e sulle attività di ricerca dell'istituto. È disponibile in tutte le sedi INAF ma si può ricevere via web.

Questo servizio poco conosciuto fornisce le notizie con chiarezza e sobrietà evitando spettacolarizzazioni non sempre utili. Sono particolarmente interessanti anche le interviste e le testimonianze dirette dei ricercatori, i protagonisti della ricerca scientifica.