giovedì 14 giugno 2012

Sabine Hossenfelder: prematuro abbandonare le riviste accademiche a favore dell'open access

Il sito arXiv.org
Il sito arXiv.org
Il fisico Sabine Hossenfelder, uno degli autori del noto blog Backreaction, ha pubblicato un post in cui esprime una rara opinione cauta e controcorrente sul boicottaggio degli editori di riviste accademiche a favore dell'open access, la distribuzione libera della letteratura scientifica prodotta dalla ricerca pubblica. Molti scienziati ritengono che gli editori tradizionali, come Elsevier, stiano ricavando profitti eccessivi sfruttando ricercatori già pagati dai contribuenti, e restringendo arbitrariamente l'accesso ai risultati del loro lavoro.

La sua opinione è interessante perché la Hossenfelder è conosciuta e stimata nella blogosfera accademica. Sebbene favorevole in linea di principio dell'open acces, ritiene prematuro e inopportuno punire gli editori, che hanno servito bene la comunità scientifica, in un processo di distruzione creativa. Nel post scrive:
Making open access mandatory in a top-down approach now is like outlawing candles and oil-lamps before households have electricity. Jah, we have open access journals already, but we're not anywhere close by them being able to deliver and replace all the services we presently enjoy, in all the fields that we enjoy them, in all the quality with which we enjoy them, if we enjoy them.
Le ragioni per il sostegno agli editori tradizionali sono la garanzia di sopravvivenza di pubblicazioni su argomenti minori, la preservazione affidabile della letteratura scientifica, la revisione editoriale, l'aggregabilità e la ricercabilità. Una qualità che, sostiene, non è garantita dalle scarse risorse per l'open access. Per questo sarebbe favorevole al finanziamento pubblico della pubblicazione dei risultati, oltre che della stessa ricerca come già accade.