sabato 30 giugno 2007

In Cina divulgazione scientifica per legge

In Cina una legge unica nel suo genere obbliga i mezzi di informazione a diffondere e incoraggiare il sapere scientifico e tecnologico. Un aspetto significativo della legge, il cui spirito ricorda la "scienza popolare" positivista, è che garantisce spazio e sostegno alla comunicazione scientifica.

giovedì 28 giugno 2007

I media seguono lo Shuttle in attesa di catastrofi

La giornalista scientifica Claudia Di Giorgio scrive commentando la missione Shuttle STS-117:
[...] i media. Che sono così affezionati all'equivalenza shuttle=disastro da non trovare altra ragione per seguirne le imprese che la speranza di un titolone catastrofico in prima.
Non capisco se il pubblico preferisca realmente questo tipo di informazione, se venga imposta dai media che credono di sapere cosa interessi al pubblico, o se siano vere entrambe le possibilità.

martedì 26 giugno 2007

Il difficile rapporto fra scienza e media: l'esperienza di un giornalista

John Timmer interviene nel dibattito ricorrente sul rapporto conflittuale fra giornalisti e scienziati. Gli scienziati rimproverano i giornalisti di sensazionalismo e mancanza di accuratezza, i giornalisti criticano l'incapacità degli scienziati di farsi capire dai non specialisti.

Timmer, che collabora con il sito di informazione scientifica e tecnologica ars tecnica, racconta la sua esperienza di giornalista che ha seguito tutte le fasi della comunicazione al pubblico, dai risultati della ricerca alla diffusione delle notizie da parte dei media. I suoi consigli alla comunità scientifica:
  • rendersi conto che la copertura mediatica è un mezzo essenziale per avere un pubblico informato e con adeguata alfabetizzazione scientifica
  • riconoscere il ruolo centrale del comunicato stampa collaborando con gli addetti stampa del proprio istituto.

domenica 24 giugno 2007

Damaris Sarria intervistata dal podcast AstronautiCAST

Logo di AstronautiCASTL'episodio 4 di AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it, propone un'intervista a Damaris Sarria, una ragazza americana ingegnere aerospaziale che sogna di diventare astronauta.

Damaris è un personaggio che ispira entusiasmo e interesse per l'esplorazione spaziale. Nel podcast risponde anche a una domanda sul blog How I am Becoming An Astronaut che l'ha fatta conoscere e in cui racconta le sue esperienze.

Ho partecipato a questo episodio presentando l'intervista e partecipando a un momento goliardico in cui, insieme con altri amici di Forumastronautico.it, propongo un esempio di un nuovo genere di podcast sulla divulgazione scientifica, il trashcast

Ringrazio la mia amica e collega Chiara Hoang del Museo Astronomico di Brera che ha doppiato Damaris nella versione italiana dell'intervista.

Immagine: il logo di AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it (distribuito con Licenza Creative Commons).

venerdì 22 giugno 2007

Perché non vendere libri scientifici nei supermercati?

Il vecchio amico Mauro Arpino mi segnala il boom di vendite di libri nei supermercati italiani e si chiede perché non vendano anche titoli di divulgazione scientifica. La grande distribuzione potrebbe essere un canale promettente per aumentare l'esposizione incidentale alla scienza.

Perché non viene fatto? Per mancanza di spirito imprenditoriale nel settore editoriale? Si sottovalutano gli interessi culturali del pubblico? I distributori o i librai vogliono mantenere l'esclusiva? O forse sono già stati realizzati esperimenti senza successo? Se hai informazioni in proposito, sarei interessato a conoscerle.

mercoledì 20 giugno 2007

Arriva con largo anticipo alle conferenze in cui sei relatore

Ci sono diverse buone ragioni per arrivare con sufficiente anticipo, diciamo almeno mezz'ora, alle conferenze scientifiche ed eventi di divulgazione a cui sei invitato a intervenire:
  • risolvere problemi tecnici con gli impianti audio-video della sala (il collegamento laptop-proiettore funziona sempre, vero?)
  • consentire ai tecnici di svolgere il proprio lavoro (es. fornirti il microfono che preferisci)
  • controllare che la presentazione PowerPoint venga visualizzata correttamente
  • dare agli organizzatori l'occasione di rivedere la scaletta con tutti i relatori
  • trasferirsi in un'altra sala in caso di necessità (capiterà anche a te)
  • evitare di rimanere bloccato nel traffico
  • evitare di spazientire il pubblico (le impressioni negative contano, specialmente per decidere se seguire le tue prossime conferenze)
  • ripassare eventuali appunti
  • procurarsi acqua o altre bevande
  • andare alla toilette
Molti relatori dimostrano scarsa professionalità ignorando questa forma di cortesia. Se non sei uno di quei consulenti che si fanno pagare decine di migliaia di $ al giorno, o una primadonna della scienza, puoi probabilmente permetterti di perdere un po' di tempo e arrivare in anticipo.

lunedì 18 giugno 2007

Esperimenti di social networking per la comunicazione scientifica

Ricercatori e divulgatori stanno sperimentando altri strumenti Web 2.0 oltre i "tradizionali" blog per parlare di scienza. Il biologo Bora Zivkovic di A Blog Around The Clock ha per esempio iniziato a seguire alcuni siti di social networking per capire cosa funziona e cosa no:
But I am interested in possible ways of making science communication more interactive and more Webby 2.0, beyond just blogs.
Il suo preferito è Facebook. Per il momento io uso solo LinkedIn, presso cui ho un profilo personale.

Questi strumenti sembrano promettenti non solo per migliorare i contatti fra specialisti, ma anche per favorire l'esposizione incidentale della scienza.

sabato 16 giugno 2007

Una notizia d'agenzia all'origine della gaffe del Tg1 sullo Shuttle Atlantis

Commentando la gaffe del Tg1, che aveva annunciato l'esplosione dello Shuttle Atlantis, scrivevo: "Contrariamente a quanto ha affermato Laura Mambelli, è da escludere un errore nella notizia d'agenzia". No, non era da escludere.

Sembra che l'agenzia di stampa Agence France-Presse abbia diffuso per errore la notizia dell'esplosione. Ma era un "coccodrillo", uno di quei pezzi che i giornalisti preparano in anticipo per essere pronti ad annunciare improvvisi disastri o eventi luttuosi.

La verifica, comunque, era semplice: bastava guardare le immagini in diretta di NASA TV.

giovedì 14 giugno 2007

Ritrattata la scoperta di pozzanghere su Marte

L'annuncio della presunta scoperta di pozzanghere di acqua liquida su Marte è stato ritrattato da New Scientist, che aveva diffuso la notizia, e dal fisico Ron Levin, l'autore dello studio. La redazione e lo scienziato hanno ammesso di avere trascurato una verifica essenziale. Lo riferisce Emily Lakdawalla della Planetary Society, la cui analisi indipendente aveva individuato l'errore di Levin.

Sul blog Bad Astronomy Phil Plait fa notare un brano della ritrattazione di New Scientist che evidenzia una cattiva abitudine dei media:
The reporter had tried to contact numerous outside researchers, including those on the MER rover mission, for their analysis of the claim, but his calls were not immediately returned.
La fretta di annunciare una possibile scoperta clamorosa ha indotto a trascurare le necessarie verifiche.

martedì 12 giugno 2007

Pozzanghere su Marte: sensazionalismo anglosassone, cautela italiana

Il giornalismo tecnico-scientifico anglosassone è generalmente considerato attento alle fonti e alle verifiche, mentre quello italiano sembra meno rigoroso e più propenso al sensazionalismo. Nel caso della presunta scoperta di pozzanghere su Marte è però accaduto il contrario.

Il fisico americano Ron Levin ha annunciato a un convegno di avere individuato "pozzanghere" di acqua liquida su Marte analizzando immagini riprese dal rover Opportunity. La notizia è stata ripresa da NewScientist.com che ha titolato -- provocatoriamente o per sensazionalismo? -- Mars rover finds "puddles" on the planet's surface.

L'articolo di la Repubblica.it sulla stessa vicenda, firmato dal giornalista scientifico e geologo Luigi Bignami, ha invece un atteggiamento più cauto fin dal titolo, che evidenzia le obiezioni all'ipotesi di Levin:
"Acqua su Marte due anni fa"
Una scoperta che fa discutere

Lo sostiene il fisico Ron Levin che elabora le immagini inviate da Opportunity e Spirit
Non tutti alla Nasa accettano la sua tesi, c'è chi propone spiegazioni alternative
Emily Lakdawalla della Planetary Society fa infatti notare che l'analisi di Levin trascura una verifica importante, l'esame del contesto ambientale. Lakdawalla, basandosi su ulteriori dati, afferma che non può trattarsi di acqua liquida perché l'area delle presunte pozzanghere giace su un ripido pendio, sui cui un liquido scivolerebbe senza raccogliersi.

L'astronomo Phil Plait riassume la vicenda sul blog Bad Astronomy, critica la superficialità di New Scientist e ricorda che Levin non è nuovo ad affermazioni controverse.

Alcuni spunti di riflessione:
  • gli annunci di scoperte clamorose richiedono verifiche approfondite che un redattore non specializzato può non essere in grado di compiere
  • gli articoli presentati a convegni dovrebbero essere valutati con cautela perché spesso non sono soggetti a revisione indipendente
  • la qualità costa, ma quanto costa una cattiva reputazione?
N.B. Conosco personalmente Luigi Bignami, con cui ho avuto occasione di collaborare.

domenica 10 giugno 2007

Il Tg1 annuncia l'esplosione dello Shuttle Atlantis, ma non era vero

L'edizione del Tg1 Rai della notte fra l'8 e il 9 giugno 2007 ha annunciato l'esplosione dello Space Shuttle Atlantis con 7 astronauti a bordo, lanciato in quelle ore per la missione STS-117. Poco dopo la conduttrice Laura Mambelli ha smentito e si è scusata (riferito da Forumastronautico.it). La navetta Atlantis è stata infatti lanciata con successo.

I giornalisti dei telegiornali Rai sono fra i più pagati -- da noi -- e fra quelli che lavorano in condizioni migliori. Non avendo visto quell'edizione mi chiedevo dunque quale combinazione di incompetenza, errata interpretazione delle notizie, superficialità, ansia di scoop e stanchezza avesse causato un errore così grave.

La disponibilità del video di quel telegiornale e i commenti di Claudia Di Giorgio sul blog Storie Spaziali hanno in gran parte chiarito cosa sia accaduto.

Si è trattato di scarsa familiarità con la terminologia inglese di base delle missioni spaziali e assenza di verifiche. Contrariamente a quanto ha affermato Laura Mambelli, è da escludere un errore nella notizia d'agenzia.

venerdì 8 giugno 2007

Il 5 per mille alla divulgazione scientifica

Fra i soggetti ammessi a ricevere il 5 per mille nel 2007 ci sono anche alcune istituzioni che si occupano di divulgazione scientifica, didattica e conservazione del patrimonio scientifico. Nell'elenco figurano per esempio il Museo di Storia della Scienza di Firenze, il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano e il Museo Storico della Fisica Enrico Fermi di Roma.

Anche quest'anno ho deciso di destinare il mio 5 per mille all'Associazione per il Restauro degli Antichi Strumenti Scientifici (A.R.A.S.S.) di Milano. I suoi abili tecnici e artigiani, alcuni dei quali conosco personalmente, hanno fra l'altro curato il restauro degli strumenti del Museo Astronomico di Brera che illustro al pubblico nelle visite guidate.

Lo strumento più importante che hanno restaurato è il telescopio Merz usato da Giovanni Virginio Schiaparelli all'osservatorio di Brera per i suoi celebri studi su Marte.

mercoledì 6 giugno 2007

Studio sui musei italiani e la loro efficacia

È stato annunciato lo studio "Musei Virtuali" condotto dal CNR sui musei italiani. Dal comunicato stampa non è chiaro se comprenda anche i musei scientifici, visto che tutti quelli citati sono artistici o archeologici. Ecco i principali risultati -- seguiti dai miei commenti -- che sono interessanti anche per i luoghi della divulgazione scientifica:
  • Boom di presenze, concentrate nelle sedi più note nel 90% dei casi - Le preferenze dei visitatori, se ho capito bene, seguono una distribuzione di Zipf simile a quella della popolarità dei siti web: i pochi più visitati hanno popolarità molto più alta degli altri.
  • Solo il 10% dei visitatori ricorda ciò che ha visto - Non mi sorprende, data la quantità e varietà di stimoli.
  • I siti web dei musei sono poco consultati e apprezzati - Anche questa non è una sorpresa. L'alfabetizzazione informatica in Italia è ancora bassa e l'usabilità dei siti web lascia spesso a desiderare.
Per rendere più efficace la comprensione da parte del pubblico, lo studio suggerisce ai musei di investire in ricerca e tecnologie per sviluppare strumenti visivi che, in aggiunta alle consuete descrizioni testuali, completino la spiegazione delle opere. Mi chiedo però dove le strutture museali, che hanno difficoltà a condurre anche l'attività ordinaria, possano trovare le risorse per gli investimenti necessari.

lunedì 4 giugno 2007

Planet SciCast: video e dimostrazioni scientifiche online

Planet SciCast è un sito sulla realizzazione di video e dimostrazioni scientifiche per scopi didattici e di intrattenimento (segnalato da Science Communication Review). Insegna a preparare e girare un video e offre una raccolta di video consultabili online.

Il tema principale è il racconto di brevi storie centrate su un esperimento scientifico che risultino interessanti, piacevoli e ricche di spunti per l'immaginazione e l'approfondimento.

sabato 2 giugno 2007

Dai massima diffusione alle modalità di partecipazione a eventi scientifici

I giornali sono mezzi efficaci per annunciare iniziative di divulgazione scientifica come conferenze e incontri. Ma spesso forniscono informazioni inesatte o parziali per le quali il pubblico protesta.

Per evitare contestazioni assicurati che vengano spiegate chiaramente le modalità di partecipazione sia su siti web e programmi ufficiali, sia a chi contatta l'organizzazione per chiedere chiarimenti o prenotare. Mostra poi gli annunci ufficiali dell'evento a chi segnala inesattezze o protesta.

Il pubblico si lamenta di questi problemi -- si sfoga? -- con l'organizzazione anche se l'errore viene commesso dalla stampa, sulla quale hai un controllo limitato. Tenere a portata di mano volantini e programmi con le informazioni corrette servirà a mostrare la tua buona fede e diligenza.

Le informazioni errate più comuni negli annunci di manifestazioni scientifiche e culturali pubblicati dalla stampa riguardano:
  • l'orario di inizio
  • la necessità o meno di prenotare
  • il costo di partecipazione (aspettati che un evento a pagamento venga indicato come gratuito o viceversa)
  • numeri di telefono e indirizzi di siti web