Il fisico americano Ron Levin ha annunciato a un convegno di avere individuato "pozzanghere" di acqua liquida su Marte analizzando immagini riprese dal rover Opportunity. La notizia è stata ripresa da NewScientist.com che ha titolato -- provocatoriamente o per sensazionalismo? -- Mars rover finds "puddles" on the planet's surface.
L'articolo di la Repubblica.it sulla stessa vicenda, firmato dal giornalista scientifico e geologo Luigi Bignami, ha invece un atteggiamento più cauto fin dal titolo, che evidenzia le obiezioni all'ipotesi di Levin:
"Acqua su Marte due anni fa"Emily Lakdawalla della Planetary Society fa infatti notare che l'analisi di Levin trascura una verifica importante, l'esame del contesto ambientale. Lakdawalla, basandosi su ulteriori dati, afferma che non può trattarsi di acqua liquida perché l'area delle presunte pozzanghere giace su un ripido pendio, sui cui un liquido scivolerebbe senza raccogliersi.
Una scoperta che fa discutere
Lo sostiene il fisico Ron Levin che elabora le immagini inviate da Opportunity e Spirit
Non tutti alla Nasa accettano la sua tesi, c'è chi propone spiegazioni alternative
L'astronomo Phil Plait riassume la vicenda sul blog Bad Astronomy, critica la superficialità di New Scientist e ricorda che Levin non è nuovo ad affermazioni controverse.
Alcuni spunti di riflessione:
- gli annunci di scoperte clamorose richiedono verifiche approfondite che un redattore non specializzato può non essere in grado di compiere
- gli articoli presentati a convegni dovrebbero essere valutati con cautela perché spesso non sono soggetti a revisione indipendente
- la qualità costa, ma quanto costa una cattiva reputazione?