Il servizio, che ha mostrato i radiotelescopi dell'osservatorio, era dedicato a SETI, con una breve intervista a un'astrofisica INAF. Non voglio soffermarmi sull'immagine che un prestigioso istituto pubblico di ricerca offre accettando di apparire in una puntata in cui si è parlato di astronauti preistorici, dell'origine aliena dei Sumeri, di Nibiru e dell'orientamento delle piramidi di Giza secondo le stelle della cintura di Orione.
Vorrei invece fare notare che probabilmente la troupe di Voyager, che non favorisce l'affermazione del rigore scientifico, ha avuto accesso gratuito a un istituo INAF e al suo personale. Le numerose persone che chiedono di affittare luoghi scientifici per eventi privati, invece, vengono quasi sempre respinte anche se disposte a pagare.
Forse la festa di compleanno di un bambino in un osservatorio o un planetario è considerata un evento troppo frivolo. Ma questo interesse per i luoghi scientifici, sebbene possa apparire ingenuo, dimostra un'ammirazione e un rispetto per la scienza che programmi pseudoscientifici come Voyager non hanno.
Penso che per un bambino abbia maggiore valore educativo fare una festa di compleanno in un luogo scientifico invece di vederlo in un programma TV che parla di Nibiru e visitatori alieni preistorici.