Chi si occupa di comunicazione pubblica della scienza descrive spesso questa attività come diffusione della cultura scientifica invece di divulgazione.
La divulgazione evoca la vecchia idea positivista di "scienza popolare" come trasmissione a senso unico del sapere scientifico da una elite di esperti al "volgo". La diffusione cerca invece di coinvolgere la società in un dialogo paritario o un rapporto meno sbilanciato.
Condivido il nuovo stile di comunicazione della diffusione ma non ho molta simpatia per l'espressione che lo indica, non solo per il leggero sapore politicamente corretto. Il dibattito degli ultimi anni che ha portato all'idea di diffusione della cultura scientifica è poco noto ai non addetti ai lavori e questa espressione rischia di essere poco comprensibile, un tecnicismo come quelli che vengono spesso rimproverati agli scienziati. Un'espressione poco divulgativa, direi.
I tempi della scienza popolare sono lontani e il termine divulgazione, ormai universalmente noto, ha perso almeno parte delle implicazioni negative. Preferisco dunque descrivere la mia attività come divulgazione scientifica.