venerdì 4 marzo 2011

Un editore scientifico spammer?

Recentemente è diventato mio follower su Twitter l'account di un editore italiano di divulgazione scientifica. Visto che è noto e propone titoli interessanti ho deciso di seguirlo a mia volta.

Pochi minuti dopo mi è arrivata una @risposta di benvenuto con un link al loro sito, probabilmente generata da un bot. Intuendo un comportamento promozionale aggressivo ho subito eseguito l'unfollow e bloccato il loro account.

Qualche altro minuto dopo mi è arrivata via mail la newsletter dell'editore, a cui non avevo mai chiesto di iscrivermi. L'ho subito contrassegnata come spam.

Caro editore, i bot e le newsletter opt-out sono strumenti del repertorio degli spammer. Non hai nessuna scusa: Non conosci le norme di educazione online e ti comporti come un elefante in un negozio di porcellane. Dimostri di essere l'ultimo arrivato online, di non avere esperienza con queste tecnologie (o le ignori consapevolmente, che è anche peggio).

Per un editore scientifico questa è la massima contraddizione, oltre che un'ironia. Se vuoi sopravvivere dopo la rivoluzione dell'editoria digitale, impara a usare queste tecnologie, oltre che l'educazione. Alla svelta.