venerdì 31 ottobre 2008

IPS sul ruolo dei planetari: migliorare l'istruzione scientifica

L'International Planetarium Society (IPS), la più importante associazione di professionisti dei planetari, ha rilasciato una dichiarazione sul ruolo dei planetari nell'istruzione (segnalato dalla mailing list DOME-L). Questo atto prende spunto dai commenti negativi del candidato McCain sui costi del rinnovamento dell'Adler Planetarium, che hanno portato i planetari nel dibattito per le elezioni presidenziali USA 2008.

IPS ricorda che nell'ultimo secolo un miliardo di persone hanno visitato 3.000 planetari in oltre 100 nazioni. La dichiarazione chiarisce poi il ruolo di queste macchine nell'attuale periodo di scarsa qualità dell'istruzione scientifica:
In a time when quality science education is more important than ever, a scientifically literate public is an essential part of the progress of any country. Planetariums around the world both inspire and educate people of all ages about our surroundings-the Earth itself and our place in the Universe-and they are often a place in which young people become enthused to follow a scientific career. Many of today's leading scientists chose their careers because they were captivated by the experience of a planetarium visit.

This dissemination of knowledge distinguishes our time from the Middle Ages, when knowledge was restricted to an elite few.

mercoledì 29 ottobre 2008

Chi frequenta i musei scientifici e perché: studio ASTC 2008

I risultati di uno studio internazionale sui visitatori dei musei scientifici sono stati presentati ad ASTC 2008, la conferenza annuale dell'Association of Science-Technology Centers (Philadelphia, 18 al 21 ottobre). Lo studio si basa sulle risposte di oltre 14.000 frequentatori abituali e sostenitori attivi di una cinquantina di musei e science center di 4 nazioni: USA (la maggior parte), Canada, Regno Unito e Australia.

Ecco le principali conclusioni. Chi sono i visitatori:
  • donne (il 73% degli intervistati)
  • genitori di bambini piccoli (66%)
  • adulti senza figli (circa 1/5 degli intervistati)
  • nonni (1/6)
Perché frequentano i musei scientifici:
  • dare opportunità di apprendimento ai propri figli (60%)
  • i loro figli apprezzano le visite (45%)
  • stare insieme alla famiglia (44%)
Questi dati confermano la forte presenza di famiglie con bambini nei musei e ribadiscono la necessità di essere pronti a parlare di scienza anche ai bambini.

I visitatori sostengono attivamente i musei iscrivendosi a mailing list, acquistando abbonamenti o facendo donazioni per:
  • pagare i servizi che ricevono (48%)
  • risparmiare sui costi di accesso (46%)
  • aiutare organizzazioni che si occupano dei bambini (44%)
  • contribuire al miglioramento dei musei (43%)
  • rispondere a richieste di donazioni (2%)

domenica 26 ottobre 2008

Una pista ciclabile con un modello del Sistema Solare

Cycle the Solar System è una pista ciclabile lungo la quale, a distanze che rispettano la scala del Sistema Solare, si trovano riproduzioni dei pianeti (segnalato da Astronomyblog). Si estende da York a Selby nell'Inghilterra settentrionale ed è stata inaugurata nel dicembre 1999.

La pista è lunga oltre 10 km e le dimensioni dei globi planetari, nelle proporzioni corrette, variano da 2,4 m per il Sole a 5,9 mm per Plutone. Ci sono altri modelli simili all'aperto, ma hanno generalmente dimensioni molto minori. In questo caso lo sforzo fisico e il tempo per attraversarla fanno meglio percepire le distanze e lo spazio vuoto nel Sistema Solare.

giovedì 23 ottobre 2008

Comunicare al pubblico per difendere la ricerca

Il giornalista scientifico Sergio Pistoi risponde a un ricercatore che chiede consigli per fare conoscere la situazione della ricerca e portarne le difficoltà fuori dalle università. I ricercatori italiani si stanno rendendo conto di una ragione importante per comunicare al pubblico senza l'intervento di intermediari e gruppi di interesse: ottenere il sostegno dell'opinione pubblica in vista degli annunciati pesanti tagli ai finanziamenti.

Mi auguro che questo atteggiamento di apertura e dialogo, iniziato in tempi e circostanze difficili, abbia conseguenze permanenti sulla disponibilità del mondo scientifico a parlare del proprio lavoro. La comunicazione può essere uno strumento di sopravvivenza per la ricerca.

lunedì 20 ottobre 2008

La matematica è di moda?

Mauro Arpino, che ospito per questo guest post, è un mio vecchio amico. È anche un collega perché collaboriamo entrambi con il Planetario di Milano, presso cui ha una lunga esperienza di conferenziere. Le riflessioni che propone sono anche il frutto di alcune nostre discussioni.

Ecco dunque l'intervento di Mauro Arpino -- Paolo Amoroso

Negli ultimissimi anni è decisamente aumentato l'interesse verso la matematica. Tra film, libri e serie TV si osserva che la matematica comincia a far breccia nell'immaginario collettivo come qualcosa di pratico e di significativo, ben diversa dall'immagine di astrazione (e -- diciamolo -- di inutilità) percepita nel passato.

Non mi riferisco solamente al successo della serie televisiva Numb3rs, o al successo del film A Beautiful Mind, ma al proliferare di vari libri di divulgazione anche di elevato livello come L'enigma dei numeri primi, oppure a Il curioso dei numeri - Stranezze matematiche, controversie scientifiche, divagazioni da 1 a 9.

Trovo sintomatico di questo ribaltamento della percezione della matematica il fatto che si ricorra ad una citazione sui "numeri primi" per attirare lettori, come nel caso del bestseller La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Così infatti commenta Gian Italo Bischi in una recensione:
Addirittura, c'è chi dice (si veda ad esempio l'inserto domenicale del Sole24ore del 20 luglio [2008]) che proprio il titolo sia stato uno degli elementi determinanti del successo, titolo che peraltro che non è stato scelto dall'autore ma da Antonio Franceschini (editor della Mondadori) [...]
Mi domando se qualcuno ha davvero riflettuto sul significato profondo per la nostra società di questo mutamento. Avrà ripercussioni sulle scelte politiche, sugli investimenti nel campo della cultura scientifica e della ricerca? La cultura di massa è più avanti di chi decide la politica culturale? C'è una nuova sensibilità per la matematica?

Che ne pensi?

Mauro Arpino

sabato 18 ottobre 2008

Un astronauta nello spazio risponde alle domande del pubblico con YouTube

L'astronauta americano Greg Chamitoff, attualmente sulla Stazione Spaziale Internazionale, invita il pubblico di YouTube a fargli domande a cui risponderà con video sul canale ReelNASA (segnalato da Nick Skytland). Altri astronauti in missione avevano realizzato video distribuiti via web ma, credo, questa è la prima volta che astronauti nello spazio e pubblico comunicano attraverso YouTube.

Il video in cui Chamitoff presenta l'iniziativa NASA "Ask an Astronaut" è stato visto oltre 166.000 volte. Le sue prime 15 risposte dall'agosto 2008, viste dalle 1.000 alle 80.000 volte circa, riguardano le manovre della stazione spaziale, le reazioni fisiologiche degli astronauti, la vita di bordo, l'ambiente spaziale e altri argomenti.

Le domande si possono mandare compilando un modulo online o con una videorisposta all'invito di Chamitoff. Ma gli utenti YouTube sembrano insolitamente timidi: usano il modulo e nessuno ha ancora pubblicato una videorisposta.

mercoledì 15 ottobre 2008

Prossima apertura di Planetarium Network

Sta per terminare la sperimentazione chiusa di Planetarium Network, un nuovo social network per chi si occupa di divulgazione o didattica dell'astronomia e dello spazio. Presto il sito sarà aperto alle registrazioni ma è ancora necessario ricevere un invito per accedere. Se vuoi un invito, scrivimi fornendomi un indirizzo email a cui mandartelo, o lascia un commento qui.

lunedì 13 ottobre 2008

Chi fa divulgazione scientifica non può ignorare i blog e i social media

La creazione e fruizione dei blog in USA aumenterà del 33% entro il 2012. Metà della popolazione internet USA legge regolarmente i blog. Il 55% degli americani della Generazione Y (fra i 13 e i 24 anni) e il 42% della Generazione X (25-41 anni) leggono settimanalmente i blog.

Sono tendenze indicate dal blog Search Engine Guide che hanno implicazioni anche per chi si occupa di divulgazione scientifica. Per parlare di scienza non si possono più trascurare i mezzi di comunicazione online, fonti informative importanti e in crescita per una parte consistente del pubblico. Un pubblico, specialmente giovane, raggiungibile efficacemente attraverso i social media.

Questa migrazione sembra suggerita anche da un'indagine italiana, secondo cui i giovani diffidano della TV e si informano con una combinazione di media online e tradizionali.

I nuovi media online sono già il presente, non solo il futuro.

domenica 12 ottobre 2008

Avventure Planetarie usa Google Analytics

Il 12 ottobre 2008 ho attivato su questo blog Google Analytics, un servizio per la raccolta di statistiche di accesso a siti web fornito da Google.

Sebbene sia ottimizzato per impieghi pubblicitari, viene usato anche da blog non commerciali come questo. I dati mi saranno utili per valutare l'interesse dei lettori, individuare i temi più apprezzati e fare conoscere Avventure Planetarie a un pubblico più vasto.

Google Analytics raccoglie informazioni sulle visite degli utenti come l'indirizzo IP, il tipo di browser, il tempo trascorso sulle pagine e altro. Per saperne di più sulle funzionalità e i dati raccolti puoi consultare la documentazione:
Come richiesto dal contratto riporto la seguente dichiarazione sulla privacy:
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Aggiornamento

9 giugno 2012 - Google ha modificato i termini di servizio di Analytics. Riassiumo dunque l'utilizzo che ne faccio su questo blog e riporto il testo più recente delle condizioni d'uso.

Questo blog usa Google Analytics per raccogliere attraverso un cookie dati anonimi sul traffico informatico e statistiche di acesso. Utilizzo questi dati unicamente per valutare il gradimento del blog e migliorarlo. I dati, che rimangono riservati e non cedo a terzi, sono consultabili solo da me, Paolo Amoroso.

Come richiesto dai termini di servizio di Google Analytics riporto la seguente dichiarazione sulla privacy:
7. PRIVACY. Lei non potrà associare (né consentirà a terzi di associare) i dati raccolti dal Suo o dai Suoi Siti Web (o dal sito web o siti web di detti terzi) con informazioni identificative provenienti da altre fonti, come parte dell'utilizzo del Servizio da parte Sua (o di terzi). Lei dovrà adottsare e rispettare un'adeguata politica di tutela della privacy e ottemperare a tutte le leggi vigenti in materia di acquisizione di informazioni dai visitatori dei Suoi siti Web. Lei è tenuto a pubblicare una politica di tutela della privacy e tale politica deve informare gli utenti del fatto che Lei utilizza un cookie che raccoglie dati anonimi sul traffico informatico.

sabato 11 ottobre 2008

Progetto Galileo: scienza dalle fonti, senza compromessi

Progetto Galileo è un nuovo blog di informazione e divulgazione scientifica curato da un gruppo di ricercatori italiani che si occupano di neuroscienze, biologia, fisica e altri settori. Il manifesto di Progetto Galileo spiega che è una reazione all'ostilità del paese per la cultura scientifica e al suo declino.

Gli autori intendono fornire informazione di alta qualità direttamente dalle fonti, loro stessi o i loro colleghi ricercatori. Informazione non filtrata da uffici stampa, gerarchie accademiche, interessi economici, condizionamenti politici e ideologici o altri mediatori. Si propongono inoltre di smascherare la disinformazione, le bufale e gli errori scientifici dei media con la collaborazione dei lettori.

Progetto Galileo è nato nel febbraio 2008, ma ne ho appreso l'esistenza solo da un recente annuncio di uno degli autori.

venerdì 10 ottobre 2008

Il canale ESA sostituisce ESApod su YouTube

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta raggruppando su YouTube i propri contenuti in un unico canale ufficiale chiamato ESA. Il precedente canale ESApod, che si limitava a riproporre i podcast dell'agenzia, non è più attivo dall'inizio di ottobre 2008. I video precedentemente disponibili sono stati rimossi ma rimangono accessibili sul sito ESApod.

Il canale ESA è stato creato il 18 settembre 2005 ma i suoi 57 video sono stati aggiunti solo recentemente, a partire dalla fine di luglio 2008. L'attuale selezione sembra rivolta a un pubblico più giovane e diverso da quello di ESApod. I video sono generalmente brevi, basati su immagini suggestive e musica, con commento sonoro limitato.

martedì 7 ottobre 2008

Tre premi Twitties 2008 per NASA Phoenix su Twitter

MarsPhoenix, la presenza Twitter ufficiale della missione spaziale Phoenix della NASA, ha ricevuto premi twitties 2008 in 3 delle 12 categorie: Smartest tweet, Most informative tweet e Best use of Twitter to break news. Sono le stesse per cui MarsPhoenix aveva ottenuto nomination ai twitties 2008.

Con oltre 36.000 utenti che ne seguono i messaggi su Twitter (i tweet), MarsPhoenix ha avuto un vantaggio sugli altri concorrenti che potevano contare al massimo su poco più di 27.000 utenti, e per la maggior parte solo poche migliaia o centinaia.

Ma questo vantaggio, acquisito con originalità e vivacità, dimostra che la scienza può competere per l'attenzione anche nella cultura di massa.

domenica 5 ottobre 2008

Manda il tuo nome nello spazio con Glory invece di comprare una stella

Potrai mandare il tuo nome nello spazio con il satellite scientifico Glory della NASA, che sarà lanciato in orbita terrestre nel giugno 2009 e condurrà ricerche per capire i cambiamenti climatici.

Compilando un modulo online si riceve un certificato stampabile che attesta la partecipazione. I nomi verranno registrati su un microchip montato poi a bordo del satellite.

La raccolta dei nomi, che si chiuderà l'1 novembre 2008, è un'opportunità gratuita offerta dalla NASA per coinvolgere il pubblico nelle proprie attività. C'è molto interesse per queste iniziative. Il post più popolare di Avventure Planetarie è quello in cui suggerisco di non comprare il nome di una stella, ma mandarlo gratuitamente nello spazio.

venerdì 3 ottobre 2008

Il Planetario di Milano riduce l'attività pubblica

Programmi di ottobre 2007 (in alto) e 2007 (in basso) del Planetario di MilanoQuesta immagine confronta versioni rimpicciolite dei volantini con i programmi di ottobre 2008, in alto, e ottobre 2007, in basso, del Planetario di Milano, un istituto comunale. Vedi la differenza? A ottobre 2008 manca quasi metà dell'attività pubblica ordinaria. Non accadeva da una quindicina d'anni.

L'immagine sintetizza una situazione di cui parlano in questi giorni due blogger milanesi. Cerco di evitare di occuparmi qui di problemi degli istituti con cui collaboro, ma in questo caso sono di interesse più generale perché rendono clamorosamente visibile le condizioni in cui opera la divulgazione scientifica in Italia. Non mancano gli annunci di grandi progetti culturali, ma si dimenticano le difficoltà della gestione ordinaria.

Marco Campione confronta sul suo blog priorità e costi della ristrutturazione del Planetario e del progetto di accesso gratuito internet wireless da tutta la città. Lo ringrazio per avere definito l'istituto "uno dei migliori al mondo". Forse è un giudizio condiviso non solo localmente se il mio amico Mogi Vicentini, conferenziere del Planetario, è stato il primo Italiano a ottenere un riconoscimento al prestigioso concorso Science and Engineering Visualization Challenge 2005 della National Science Foundation.

Pierfrancesco Maran, consigliere comunale d'opposizione, racconta il sopralluogo al Planetario della Commissione Cultura del Comune di cui fa parte. Ricorda le difficoltà di manutenzione del proiettore planetario, vecchio di 40 anni, e la carenza di personale tecnico che ha determinato la riduzione dell'attività di ottobre 2008.

Una situazione che si verifica alla vigilia del 2009, l'Anno Internazionale dell'Astronomia proclamato dalle Nazioni Unite che prende spunto dalla celebrazione delle prime osservazioni di Galileo al telescopio. Un evento come questo capita ogni, um, vediamo, 400 anni.

L'attenzione della comunità scientifica internazionale sarà rivolta alla patria di Galileo. Ma il più grande planetario italiano non solo non aumenterà l'attività -- conosci cinema che non aprono il sabato sera? -- ma rischia di chiudere per guasti tecnici o carenza di personale.

In questo periodo di crisi finanziaria internazionale e problemi economici nazionali c'è quasi pudore a chiedere oggi attenzione per la divulgazione scientifica, e risorse limitate in conflitto con altri progetti meritevoli.

Ma la situazione del Planetario è nota da tempo. Sento parlare di impegno per la sostituzione del proiettore planetario, per esempio, da almeno una dozzina d'anni, ma i fondi previsti hanno sempre seguito strade diverse, a volte oggetto di ipotesi bizzarre.

Un episodio recente. L'ex assessore alla cultura dell'attuale giunta comunale, Vittorio Sgarbi, dichiarò l'intenzione di usare i soldi destinati alla ristrutturazione del Planetario per restaurare un affresco di cui si era innamorato visitando un palazzo. Mentre a Milano la politica culturale sembra dunque basata anche sull'umore del momento, Torino valorizza a favore della divulgazione le proprie esperienze in ambito spaziale. Diverse priorità.

La riduzione dell'attività pubblica del Planetario non è un evento contingente e inatteso. È uno sviluppo facilmente prevedibile di una situazione nota da tempo e trascurata.

Immagine: i programmi delle attività pubbliche del Planetario di Milano di ottobre 2008, in alto, e ottobre 2007, in basso (schermata di Paolo Amoroso)

mercoledì 1 ottobre 2008

Communicating Astronomy with the Public: nuova rivista online

CAPjournal - Communicating Astronomy with the Public è una nuova rivista trimestrale peer-review per chi si occupa di divulgazione e didattica dell'astronomia. Curata dalla DIVISION XII Commission 55 Communicating Astronomy with the Public dell'International Astronomical Union, è disponibile gratuitamente online e in versione stampata.

La rivista, di cui sono già usciti 4 numeri, pubblica lavori di ricerca, recensioni, consigli pratici, idee, commenti, recensioni, segnalazioni di risorse e altro. Tratta di comunicazione sia attraverso i media tradizionali, sia con i nuovi media online.