Organizzano eventi culturali ma non badano ai dettagli. Sono i grandi strateghi della cultura, che
hanno potere decisionale ma poco senso pratico. Pianificano senza tenere conto dei costi, delle risorse, degli spazi, dei tempi, delle dinamiche di comportamento e delle necessità del pubblico. Tutti problemi che scaricano sui loro collaboratori, della cui esperienza e opinione non si curano.
Le persone sbagliate al posto sbagliato.