sabato 27 febbraio 2010

Rivolgersi al pubblico interessato aumenta l'efficacia della divulgazione scientifica

Il 19 febbraio 2010 Emily Lakdawalla della Planetary Society ha tenuto l'intervento Social Networking Planetary Science - How to bring the Public Along on Suborbital Flight alla Next Generation Suborbital Research Conference. Sono disponibili le slide e la registrazione audio.

Lakdawalla suggerisce agli scienziati che lavorano a piccoli progetti di ricerca, specialmente con risorse di comunicazione limitate, di concentrare gli sforzi di divulgazione verso fascia di pubblico che definisce "pubblico interessato", costituito da appassionati competenti e motivati. Questa strategia massimizza l'efficacia della comunicazione perché il pubblico interessato:
  • richiede minori sforzi di traduzione e semplificazione dei concetti
  • è disposto e interessato a esaminare materiale e dati grezzi da missioni spaziali ed esperimenti
  • non è adeguatamente servito dai tradizionali canali di PR scientifico, ed è grato a chi dimostra disponibilità
  • amplifica gli sforzi di comunicazione partecipando a forum online, social network e usando strumenti tradizionali come conferenze e incontri.

mercoledì 24 febbraio 2010

L'industria spaziale privata renderà la NASA meno aperta?

Il nuovo piano di Obama per la NASA prevede che l'agenzia affidi a industrie aerospaziali private responsabilità sempre maggiori nella realizzazione e gestione di veicoli e attività spaziali. Come influirà il maggiore coinvolgimento privato sulla grande apertura NASA nella comunicazione pubblica?

La NASA, più di ogni altra agenzia spaziale, ha sempre avuto grande apertura e disponibilità nella condivisione di ogni tipo di materiale: foto, video, informazioni, dati, documenti, ecc. L'industria privata tende invece a limitare la diffusione di materiale informativo per ragioni commerciali e competitive.

Che conseguenze avrà questo confronto fra pubblico e privato nella comunicazione NASA? Non è ancora chiaro.

domenica 21 febbraio 2010

Le immagini spaziali negli anni '80: minore disponibilità ma più avventura

Il coinvolgimento privato Il coinvolgimento privato Il coinvolgimento privato Sei nato prima degli anni '70? Leggi il post in cui Stuart Atkinson, un appassionato inglese di spazio, racconta come negli anni '80 si procurava foto delle missioni spaziali scientifiche. Se anche tu ti interessavi di astronomia e spazio in quel periodo, ti riconoscerai.

Sei più giovane? Leggilo lo stesso. Capirai come si comunicava la scienza prima della rivoluzione di internet.

Atkinson ricorda la scarsità di foto e informazioni in quegli anni, e la difficoltà di trovarle. In genere i telegiornali ne mostravano qualcuna subito dopo una fase importante di una missione, per esempio il sorvolo di un pianeta. E i giornali ne pubblicavano qualche altra nei giorni successivi.

Bisognava attendere mesi perché riviste di divulgazione come Sky & Telescope e National Geographic pubblicassero una selezione maggiore ma ancora limitata di immagini. Oggi, con internet, possiamo avere tutte le foto che vogliamo entro poche ore dalla ricezione.

Qualcuno rimpiange però quel modo vintage di comunicare la scienza, come ricorda l'esperto spaziale tedesco Daniel Fisher in un commento al post di Atkinson. Le poche immagini che arrivavano in diretta negli anni '80, secondo Fisher, erano l'occasione per commenti spontanei e interessanti da parte degli scienziati. E seguire quelle scoperte in diretta televisiva, secondo Fisher, manteneva un senso di avventura e interesse del pubblico che l'abbondanza multimediale ha fatto in parte perdere.

giovedì 18 febbraio 2010

La NASA chiede al pubblico come migliorare l'agenzia spaziale

La NASA ha realizzato il sito Idea Brainstorming Tool con cui il pubblico potrà suggerire come migliorare l'agenzia spaziale rendendola più trasparente, partecipativa, collaborativa e innovativa (segnalato da Beth Beck). Mi pare che ci siano tutte le buzzword giuste.

Idea Brainstorming Tool è un'iniziativa nell'ambito del progetto Open Government at NASA. Le idee possono essere proposte, discusse e votate dagli utenti entro 19 marzo 2010.

lunedì 15 febbraio 2010

Sono ancora utili le gite scolastiche di istruzione?

Il Corriere della Sera ha pubblicato nell'edizione milanese del 10 febbraio 2010 l'articolo "Gite, professori in rivolta. «Troppi rischi» - «Non ci andiamo più: alcol, droga, risse e ragazze che tornano incinte»", seguito il giorno dopo dall'editoriale "Gite scolastiche diseducative - Più rigore o aboliamole".

Confermo questa situazione non solo perché molti amici insegnanti riferiscono le stesse cose, ma perché io stesso faccio visite guidate e attività di didattica della scienza per studenti in gita scolastica. I ragazzi, affaticati dalle maratone didattiche, distratti dagli stimoli dell'età, disinteressati, spesso maleducati e a volte trascinati dagli insegnanti anche quando non sarebbe opportuno, sembrano non trarre più alcun profitto da queste iniziative.

Il mondo è cambiato. Con le numerosissime opportunità che hanno oggi i giovani di viaggiare con le famiglie o per conto proprio, servono ancora le gite di istruzione? Ha ancora senso portarli tutti insieme in luoghi di cultura?

È ancora valida l'obiezione di chi teme l'esclusione di alcuni da opportunità culturali? Il bilancio netto fra offrire opportunità educative e vederle vanificate dall'indisciplina e dal disinteresse è sempre positivo?

venerdì 12 febbraio 2010

Niente Darwin Day 2010 a Milano

Nel 2010 non si sono svolti eventi a Milano per il Darwin Day, la manifestazione che il 12 febbraio celebra il giorno di nascita di Charles Darwin per ricordarne il contributo. È stata una decisione della direzione del Museo di Storia Naturale di Milano e dell'amministrazione comunale.

In Italia il Darwin Day, una manifestazione di grande successo, era nato proprio al Museo di Storia Naturale di Milano nel 2004. Un numeroso gruppo di cittadini, scienziati e appassionati aveva promosso un appello per lo svolgimento del Darwin Day 2010 per il 201° anniversario della nascita di Darwin.

Quando una importante manifestazione di divulgazione scientifica di successo, fortemente seguita e sollecitata dal pubblico, viene cancellata da tecnici e amministratori, le istituzioni devono riflettere seriamente sul loro ruolo nella diffusione della cultura scientifica. Se nonostante le risorse che assorbono non sono in grado di promuoverla, diventano una inutile zavorra.

martedì 9 febbraio 2010

Aumenta il pubblico delle dirette web di lanci spaziali

Durante il conto alla rovescia per il tentativo di lancio della missione Shuttle STS-130 del 7 febbraio 2010, poi rimandato, Charles White (@jet_burns) del NASA JPL ha commentato su Twitter:
Shuttle web support staff reporting that higher than normal number of web-tv streams. Maybe due to last night launch?
Da molto tempo avevo indirettamente conferma dell'aumento del numero di utenti che seguono le dirette web dei lanci spaziali su NASA TV o altri siti. Nei momenti spettacolari del lancio, infatti, la qualità delle trasmissioni causata dall'elevato traffico di rete peggiora sensibilmente o si interrompe.

Per soddisfare questa crescente domanda di dirette e notizie online crescono anche in Italia siti che commentano le immagini di NASA TV. Un successo che sembra aumentare.

Se non ricordo male, la Rai smise di trasmettere regolarmente i lanci Shuttle negli anni '80. A parte le poche finestre su alcuni canali tematici, nel nostro paese il web rimane l'unica opportunità di seguire le missioni spaziali.

sabato 6 febbraio 2010

Dear Media: una lettera satirica della scienza ai media

Il neuroscienziato britannico Dean Burnett ha scritto Dear Media, una lettera satirica immaginaria in cui la personificazione della scienza scrive ai media (segnalato da Bad Astronomy).

La lettera riassume le principali critiche al modo in cui i media parlano di scienza. E, visto che Burnett ha scritto altre due lettere all'omeopatia e all'astrologia, già dall'accostamento puoi immaginare quanto i suoi commenti siano lusinghieri. La mia parte preferita:
Oh, by the way, this whole 'balanced argument' thing you've got going on. I see your point, but make your mind up! Either you present 2 sides to every argument or none, why is it just when it's a controversy involving me! Yes, some people think that MMR and Autism are linked, some people think that Me and my guys would knowingly build a device capable of swallowing the planet with a black hole and turn it on just to see what happens. These people are wrong, you know they are, but they get to air their views anyway.

mercoledì 3 febbraio 2010

Nostromics, un negozio online di merchandising scientifico

Nostromics Store, negozio online di merchandising scientificoA dicembre 2009 ho iniziato un'avventura imprenditoriale. È Nostromics, un negozio online di merchandising scientifico che gestisco con il mio vecchio amico e collega divulgatore Mauro Arpino. Siamo anche su Twitter (@nostromics) e abbiamo una pagina Facebook.

Con Mauro progettiamo e disegniamo i prodotti in vendita su Nostromics Store. Sono ispirati alla scienza, la tecnologia e l'esplorazione: T-shirt, felpe, coffee mug, borse, tappetini per mouse e altro.

La divulgazione è fra gli obiettivi di Nostromics, sul quale offriamo materiale free per la divulgazione scientifica e la didattica prodotto da noi. Queste risorse si possono scaricare e distribuire gratuitamente e liberamente.

Abbiamo iniziato con Le idee dell'astronomia - Come lo studio del cielo ha cambiato il mondo, un ebook gratuito di storia dell'astronomia scritto da Mauro Arpino. Il libro raccoglie ed espande il materiale sui cui Mauro basa le sue lezioni per le scuole al Planetario di Milano.

Mauro e io abbiamo cominciato a occuparci insieme di divulgazione scientifica all'inizio degli anni '80 (del secolo scorso), condividendo diverse esperienze nel settore. Attualmente Mauro è conferenziere al Planetario di Milano.

Immagine: il negozio online di merchandising scientifico Nostromics Store (schermata di Paolo Amoroso)


Aggiornamento

2 gennaio 2012 - A dicembre 2011 abbiamo chiuso l'attività e i siti Nostromics.