Il blog della Planetary Society confronta gli stili di comunicazione Twitter delle missioni spaziali NASA. Sono informativi e vivaci gli aggiornamenti sulla sonda Phoenix, che hanno un grande successo di pubblico. Più incerto e con molti riferimenti tecnici lo stile delle presenze Twitter di altre missioni.
Twitter è uno strumento di comunicazione ancora nuovo per parlare di scienza al pubblico e pone vincoli espressivi da padroneggiare. Gli astronauti useranno per la prima volta Twitter dallo spazio alla fine del 2008. Sarà interessante vedere se e come lo stato d'animo e l'atmosfera di una missione umana influenzeranno il loro modo di raccontare un'avventura nello spazio.
sabato 30 agosto 2008
In cerca di uno stile per le presenze Twitter di missioni NASA
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giovedì 28 agosto 2008
I planetari sono luoghi di evasione dalla vita quotidiana
Oltre che occasioni di arricchimento culturale i musei sono luoghi di ritiro e pausa dagli impegni e le preoccupazioni quotidiane. È una motivazione importante per alcune categorie di visitatori, per esempio le donne sopra i 50 anni.
Credo che sia una forte motivazione anche per i visitatori dei planetari. Lo spettacolo e il coinvolgimento emotivo del cielo stellato ispirano la riflessione interiore e creano sensazioni di isolamento e distacco. Piero Portaluppi, l'architetto che progettò il Planetario di Milano, spiegò proprio in questi termini la scelta della sede dei giardini pubblici in occasione dell'inaugurazione dell'istituto nel maggio 1930:
Credo che sia una forte motivazione anche per i visitatori dei planetari. Lo spettacolo e il coinvolgimento emotivo del cielo stellato ispirano la riflessione interiore e creano sensazioni di isolamento e distacco. Piero Portaluppi, l'architetto che progettò il Planetario di Milano, spiegò proprio in questi termini la scelta della sede dei giardini pubblici in occasione dell'inaugurazione dell'istituto nel maggio 1930:
Non era troppo facile cosa trovare in Milano la località adatta per costruirvi un Planetario, una località che fosse inclusa nell'organismo della metropoli e in pari tempo appartata; scoprire quasi una zona di raccoglimento ai margini stessi della vita cittadina che mettesse in grado chiunque, non importa di quale classe sociale, di dimenticare per poco la febbre che spinge ciascuno di noi alla rincorsa folle di un suo particolare tormento e di lanciare il proprio pensiero, senza eccessivi sforzi della fantasia e nella più riposante tranquillità, in scorribande incommensurabili dietro il pellegrinare delle stelle.
E il problema ci sembra risolto con la scelta di quel tratto di pubblico giardino folto di alberi posto verso Corso Venezia tra papà Stoppani e l'erma di Mosè Bianchi; nel centro stesso di Milano, a due passi da un'arteria ampia e rumorosa in mezzo alla folla, e pur solitaria sotto la volta verdeggiante degli ippocastani antichi, si eleva la volta ridotta dei cieli.
martedì 26 agosto 2008
Mars Webcam: immagini da Marte per la comunicazione pubblica
L'ESA ha riattivato la fotocamera VMC della sonda Mars Express e distribuisce pubblicamente tutte le spettacolari immagini riprese in orbita intorno al pianeta. L'ESA mette a disposizione per ragioni di pubbliche relazioni una serie completa di immagini da una sonda spaziale nel formato più versatile per ulteriori utilizzi. Una consuetudine per la NASA, una novità per l'ESA.
VMC, una fotocamera per usi ingegneristici, era stata usata per l'ultima volta nel 2003. Il team di Mars Express è riuscito a riattivarla e ne offre le immagini per scopi di comunicazione e divulgazione.
L'ESA invita il pubblico a elaborare le immagini di VMC e pubblicherà i migliori lavori ricevuti. Poche ore dopo l'annuncio della disponibilità del materiale, gli appassionati di immagini spaziali di Unmannedspaceflight.com avevano già realizzato alcune elaborazioni delle foto di Marte di VMC.
VMC, una fotocamera per usi ingegneristici, era stata usata per l'ultima volta nel 2003. Il team di Mars Express è riuscito a riattivarla e ne offre le immagini per scopi di comunicazione e divulgazione.
L'ESA invita il pubblico a elaborare le immagini di VMC e pubblicherà i migliori lavori ricevuti. Poche ore dopo l'annuncio della disponibilità del materiale, gli appassionati di immagini spaziali di Unmannedspaceflight.com avevano già realizzato alcune elaborazioni delle foto di Marte di VMC.
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domenica 24 agosto 2008
Ritratto di un ricercatore: come il pubblico vede gli scienziati
L'associazione Frascati Scienza ha organizzato il concorso fotografico "Ritratto di un ricercatore", nell'ambito della Notte Europea dei Ricercatori del 26 settembre 2008, che invita i partecipanti a:
Il concorso fotografico è un'idea originale che stimola a superare gli stereotipi e osservare da vicino l'ambiente della scienza, in gran parte sconosciuto al pubblico. Sarà interessante vedere quali aspetti delle attività dei ricercatori cattureranno l'attenzione dei partecipanti.
Catturare attraverso l'obiettivo l'immagine del ricercatore nella sua veste professionale, ma anche in quella più ludica.Ne parla anche il blog Gravità Zero, che seguirà l'evento. Lo segnalo volentieri perché ho collaborato con il Museo Astronomico di Brera a iniziative di precedenti edizioni della Notte Europea dei Ricercatori, molto apprezzate dai visitatori.
Il concorso fotografico è un'idea originale che stimola a superare gli stereotipi e osservare da vicino l'ambiente della scienza, in gran parte sconosciuto al pubblico. Sarà interessante vedere quali aspetti delle attività dei ricercatori cattureranno l'attenzione dei partecipanti.
venerdì 22 agosto 2008
Gogna o dialogo con i sostenitori delle pseudoscienze?
Come affrontare i sostenitori delle pseudoscienze? Facendoli vergognare o iniziando un dialogo verso la razionalità? Falchi o colombe? Se lo chiede Selvakumar Ganesan sul blog The Scientific Indian, suscitando commenti interessanti dai lettori.
Visto che la scienza viene considerata fredda e distaccata, si sarebbe tentati di seguire il primo approccio dicendogliene quattro e regalando qualche forte emozione (chi non l'ha mai fatto scagli il primo commento). La disponibilità al dialogo, sebbene richieda molto impegno e sia fonte di frustrazioni, sembrerebbe la strada più produttiva -- se gli interlocutori usano la logica e sono altrettanto disponibili.
È una questione importante ma ancora irrisolta della comunicazione pubblica della scienza.
Visto che la scienza viene considerata fredda e distaccata, si sarebbe tentati di seguire il primo approccio dicendogliene quattro e regalando qualche forte emozione (chi non l'ha mai fatto scagli il primo commento). La disponibilità al dialogo, sebbene richieda molto impegno e sia fonte di frustrazioni, sembrerebbe la strada più produttiva -- se gli interlocutori usano la logica e sono altrettanto disponibili.
È una questione importante ma ancora irrisolta della comunicazione pubblica della scienza.
mercoledì 20 agosto 2008
Lo spazio in TV è noioso: come le olimpiadi?
Le trasmissioni TV dalla Luna delle missioni Apollo erano considerate noiose perché mostravano pochi momenti spettacolari alternati a lunghi periodi con poca azione, attività con attrezzature sconosciute e operazioni di routine. Giudizi simili hanno ricevuto immagini di missioni spaziali successive, ormai definitivamente cancellate dai palinsesti televisivi italiani.
Dimenticando per un momento le implicazioni politiche e commerciali, ho l'impressione che anche le dirette TV dalle olimpiadi di Pechino 2008 di questi giorni risultino noiose a molti. Pochi momenti spettacolari o emozionanti alternati a lunghi periodi di preparazione, gare di discipline poco conosciute, aspetti tecnici. Ma queste immagini invadono regolarmente la programmazione televisiva ogni 4 anni.
Per ragioni analoghe possono sembrare noiose le telecronache di altri eventi sportivi come gare di atletica, ciclismo e Formula 1 (quanti tuoi amici vedono solo la partenza di un gran premio?). Ma la loro presenza in TV è frequente.
Se si considerassero unicamente le preferenze del pubblico, le immagini sullo spazio potrebbero perfino risultare più gradite di quelle sportive. Le dirette su missioni spaziali mancano nella TV italiana dalla metà degli anni '80 e molti spettatori potrebbero giudicarle novità interessanti.
Dimenticando per un momento le implicazioni politiche e commerciali, ho l'impressione che anche le dirette TV dalle olimpiadi di Pechino 2008 di questi giorni risultino noiose a molti. Pochi momenti spettacolari o emozionanti alternati a lunghi periodi di preparazione, gare di discipline poco conosciute, aspetti tecnici. Ma queste immagini invadono regolarmente la programmazione televisiva ogni 4 anni.
Per ragioni analoghe possono sembrare noiose le telecronache di altri eventi sportivi come gare di atletica, ciclismo e Formula 1 (quanti tuoi amici vedono solo la partenza di un gran premio?). Ma la loro presenza in TV è frequente.
Se si considerassero unicamente le preferenze del pubblico, le immagini sullo spazio potrebbero perfino risultare più gradite di quelle sportive. Le dirette su missioni spaziali mancano nella TV italiana dalla metà degli anni '80 e molti spettatori potrebbero giudicarle novità interessanti.
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lunedì 18 agosto 2008
Una parodia del rapporto NASA-società in uno sketch TV
Guarda lo sketch comico sul progetto NASA di fare esplodere la Luna. È stato trasmesso una dozzina di anni fa da Mr. Show, un programma TV dell'emittente americana HBO (segnalato dal blog The Launch Pad). Gli autori hanno colto con ironia i principali aspetti della comunicazione pubblica della NASA, la retorica sullo spazio, la reazione della società, dei media e della cultura pop.
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sabato 16 agosto 2008
Parlare della ricerca in corso mostra la scienza in azione
Gli scienziati usano sempre di più il web per commentare misure e risultati preliminari della ricerca, che il pubblico segue con interesse specialmente in settori ad alto impatto visivo e spettacolare come l'astronomia e l'esplorazione spaziale.
C'è però ancora cautela. Si preferisce completare le verifiche attendendo la pubblicazione dei risultati secondo i tradizionali canali della revisione paritaria. Le conclusioni premature espongono al rischio di fraintendimenti o errori di interpretazione, come è accaduto per la presunta scoperta di un ambiente favorevole alla vita su Marte da parte della sonda Phoenix.
L'astronomo Chris Lintott spiega perché il team di Galaxy Zoo discute pubblicamente il proprio lavoro in un blog. Una ragione importante è che l'informazione aperta illustra il processo scientifico e smentisce lo stereotipo della ricerca come successione di scoperte brillanti e momenti Eureka.
C'è però ancora cautela. Si preferisce completare le verifiche attendendo la pubblicazione dei risultati secondo i tradizionali canali della revisione paritaria. Le conclusioni premature espongono al rischio di fraintendimenti o errori di interpretazione, come è accaduto per la presunta scoperta di un ambiente favorevole alla vita su Marte da parte della sonda Phoenix.
L'astronomo Chris Lintott spiega perché il team di Galaxy Zoo discute pubblicamente il proprio lavoro in un blog. Una ragione importante è che l'informazione aperta illustra il processo scientifico e smentisce lo stereotipo della ricerca come successione di scoperte brillanti e momenti Eureka.
mercoledì 13 agosto 2008
Uno standard invoglierà gli scienziati a usare i social media?
La proliferazione di nuovi social media per la scienza scoraggia gli scienziati, sotto pressione e disorientati dalle numerose opportunità di comunicazione fra colleghi e con il pubblico.
Per risolvere il problema, Cameron Neylon del blog Science in the Open propone di analizzare gli strumenti di social networking esistenti e unificarli in uno standard open-source che tragga il meglio da ciascuno. Sul blog Backreaction la fisica Sabine Hossenfelder commenta l'iniziativa di Neylon e si chiede quali probabilità di successo abbia, visto che la concorrenza prevale sulla collaborazione.
Ho preso parte a progetti di sviluppo di software open-source e condivido lo scetticismo di Hossenfelder, ma per ragioni diverse. Gli sviluppatori non hanno molta simpatia per i tempi lunghi e i compromessi dei processi di standardizzazione imposti a tavolino da comitati di esperti. Preferiscono la sperimentazione diretta con prototipi e sistemi funzionanti.
Per risolvere il problema, Cameron Neylon del blog Science in the Open propone di analizzare gli strumenti di social networking esistenti e unificarli in uno standard open-source che tragga il meglio da ciascuno. Sul blog Backreaction la fisica Sabine Hossenfelder commenta l'iniziativa di Neylon e si chiede quali probabilità di successo abbia, visto che la concorrenza prevale sulla collaborazione.
Ho preso parte a progetti di sviluppo di software open-source e condivido lo scetticismo di Hossenfelder, ma per ragioni diverse. Gli sviluppatori non hanno molta simpatia per i tempi lunghi e i compromessi dei processi di standardizzazione imposti a tavolino da comitati di esperti. Preferiscono la sperimentazione diretta con prototipi e sistemi funzionanti.
lunedì 11 agosto 2008
Lo spazio cattura ancora l'immaginazione del pubblico al cinema
Su The Space Review del 4 agosto 2008 Taylor Dinerman ha recensito il film Fly Me to the Moon. È un film d'animazione distribuito solo nelle sale attrezzate per la proiezione 3D, una storia per bambini in cui tre mosche vanno sulla Luna con gli astronauti di Apollo 11.
Per Dinerman è significativo che i produttori abbiano creduto e investivo in una storia sullo spazio nonostante la concorrenza della fantasia che cattura l'immaginazione del pubblico del cinema:
Per Dinerman è significativo che i produttori abbiano creduto e investivo in una storia sullo spazio nonostante la concorrenza della fantasia che cattura l'immaginazione del pubblico del cinema:
Someone in the film industry thought that the story of first Moon mission was attractive enough to children and their parents to invest real money into making this thing. At a time when fantasy, such as the Narnia movies, are capturing the public imagination and their dollars, the fact that a film about the very unfanciful Apollo program can be made at all is important.
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sabato 9 agosto 2008
Portal to the Universe cerca blog e feed RSS di astronomia
Hai un blog, un podcast o un feed RSS che parla di astronomia o di spazio? Portal to the Universe vorrebbe aggrerare i tuoi post astronomici con altri di argomento simile, da ogni nazione e lingua.
Portal to the Universe è uno dei progetti più importanti dell'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009. Realizzerà un portale web che sarà un punto di riferimento globale per contenuti astronomici online, con link a informazioni, materiale multimediale, strumenti collaborativi e di social networking.
Portal to the Universe è uno dei progetti più importanti dell'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009. Realizzerà un portale web che sarà un punto di riferimento globale per contenuti astronomici online, con link a informazioni, materiale multimediale, strumenti collaborativi e di social networking.
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giovedì 7 agosto 2008
Il desiderio di avvicinarsi allo spazio
Sai qual è il post di Avventure Planetarie con più commenti dei lettori? Quello in cui suggerisco di non comprare il nome di una stella ma mandarlo gratis nello spazio. A un anno e mezzo dalla pubblicazione ricevo ancora mail con richieste di informazioni. E attualmente il post è il secondo risultato della ricerca con Google 'compra nome stella'.
Non conosco le ragioni di questo forte interesse. Forse è il desiderio di portare qualcosa di sé fuori dal nostro mondo, di avvicinarsi al cosmo attraverso un'esperienza personale. O di regalare qualcosa di prezioso e unico come una parte di cielo. Oppure la manifestazione di una curiosità scientifica. Forse è solo una moda. Ma mi sembra significativo.
Non conosco le ragioni di questo forte interesse. Forse è il desiderio di portare qualcosa di sé fuori dal nostro mondo, di avvicinarsi al cosmo attraverso un'esperienza personale. O di regalare qualcosa di prezioso e unico come una parte di cielo. Oppure la manifestazione di una curiosità scientifica. Forse è solo una moda. Ma mi sembra significativo.
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martedì 5 agosto 2008
HiRISE: il pubblico è interessato anche alle informazioni tecniche
Il sito web HiRISE è gestito dal team operativo di High-Resolution Imaging Science Experiment, il potente telescopio della missione spaziale NASA Mars Reconnaissance Orbiter. Sul sito, molto frequentato, vengono pubblicate spettacolari immagini ad altissima risoluzione del pianeta rosso riprese dall'orbita.
Lo affianca HiBlog, un blog con aggiornamenti, notizie e dati sulle attività di HiRISE. A differenza del sito, che si rivolge a un pubblico vasto, HiBlog ha contenuti molto più tecnici e parla di elaborazione delle immagini, software di gestione, sensori elettronici e altri argomenti complessi.
Esaminando le statistiche di accesso a HiRISE e HiBlog, uno degli autori si sorprende dell'alto numero di visitatori del blog. Non immaginava l'interesse per argomenti tecnici e un pubblico di nicchia così vasto. Una circostanza su cui i gestori di siti di progetti scientifici e istituti di ricerca dovrebbero riflettere.
Lo affianca HiBlog, un blog con aggiornamenti, notizie e dati sulle attività di HiRISE. A differenza del sito, che si rivolge a un pubblico vasto, HiBlog ha contenuti molto più tecnici e parla di elaborazione delle immagini, software di gestione, sensori elettronici e altri argomenti complessi.
Esaminando le statistiche di accesso a HiRISE e HiBlog, uno degli autori si sorprende dell'alto numero di visitatori del blog. Non immaginava l'interesse per argomenti tecnici e un pubblico di nicchia così vasto. Una circostanza su cui i gestori di siti di progetti scientifici e istituti di ricerca dovrebbero riflettere.
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domenica 3 agosto 2008
I musei trascurano e banalizzano la scienza?
Karen Heller racconta una visita al rinnovato Franklin, precedentemente chiamato Franklin Institute, il prestigioso museo scientifico di Philadelphia. I blog ExhibiTricks e Pharingula commentano l'articolo condividendone le critiche e citando esempi simili di altri musei e science center.
Heller critica il costo elevato delle visite al Franklin e il ruolo di secondo piano della scienza, che si scusa quasi della sua presenza. Viene banalizzata da esposizioni superficiali che assomigliano ad attrazioni da parco a tema, dall'eccessivo spazio alla cultura popolare e l'intrattenimento, e da interessi commerciali. Un atteggiamento che rinuncia a insegnare e stimolare.
Heller critica il costo elevato delle visite al Franklin e il ruolo di secondo piano della scienza, che si scusa quasi della sua presenza. Viene banalizzata da esposizioni superficiali che assomigliano ad attrazioni da parco a tema, dall'eccessivo spazio alla cultura popolare e l'intrattenimento, e da interessi commerciali. Un atteggiamento che rinuncia a insegnare e stimolare.
venerdì 1 agosto 2008
Non imporre la registrazione per l'iscrizione a una mailing list
Il sito web dell'Agenzia Spaziale Italiana richiede la registrazione per iscriversi a "Eventi e Newsletter", presumibilmente inviati via email. Bisogna compilare un modulo che chiede anche una serie di informazioni personali inutili per quel servizio, come il numero di telefono e la data di nascita. Altri siti di musei e istituti di divulgazione scientifica impongono procedure simili.
Non fare lo stesso errore. In base alla mia esperienza, richiedere la registrazione per iscriversi a una mailing list fa crollare le registrazioni dell'80-90%. Gli utenti rinunciano, non perdono tempo con complicazioni arbitrarie.
Non fare lo stesso errore. In base alla mia esperienza, richiedere la registrazione per iscriversi a una mailing list fa crollare le registrazioni dell'80-90%. Gli utenti rinunciano, non perdono tempo con complicazioni arbitrarie.
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