Mario Resca e Andrea Carandini, rispettivamente direttore generale per la valorizzazione dei Beni Culturali e presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, hanno parlato dello stato di abbandono e degrado del patrimonio culturale italiano in un incontro del 16 giugno 2009 a Milano organizzato dagli Amici di Brera.
Resca e Carandini, anche attraverso le loro esperienze e indagini, si sono occupati soprattutto della situazione del patrimonio artistico: abbandono, rovina, calo dei visitatori, carenza di fondi e personale. Ma molto di ciò che descrivono vale anche per gli enti che si occupano di cultura scientifica e non è una novità per chi opera nel settore.
Cosa cambierà dopo questa ennesima denuncia dei maggiori responsabili del patrimonio culturale italiano? Temo molto poco. La sfida più importante, la gestione ordinaria della cultura, non è stata ancora affrontata.
domenica 28 giugno 2009
Il degrado del patrimonio artistico e scientifico italiano
giovedì 25 giugno 2009
Il ministro britannico della scienza usa Twitter
Pensa a qualcosa di fantascientifico. Se stai immaginando navi interstellari, viaggi nel tempo e universi paralleli non è abbastanza.
La vera fantascienza è Lord Paul Drayson, ministro britannico della scienza e dell'innovazione. Drayson, oggi, capisce cosa è Twitter e come funziona, lo usa e dialoga con i cittadini: @lorddrayson.
La vera fantascienza è Lord Paul Drayson, ministro britannico della scienza e dell'innovazione. Drayson, oggi, capisce cosa è Twitter e come funziona, lo usa e dialoga con i cittadini: @lorddrayson.
lunedì 22 giugno 2009
Un ente NASA limita la divulgazione di informazioni con i social media
Il Mission Operations Directorate del Johnson Space Center, da cui dipendono i controllori di volo delle missioni spaziali NASA con equipaggio, ha diramato alla metà di giugno 2009 alcune direttive sull'uso dei social media da parte del personale. Le direttive vietano di divulgare informazioni sulle missioni se non sono già state rilasciate dal Public Affairs Office.
Questa decisione stabilisce una serie di regole dopo che diversi controllori di volo e altro personale NASA avevano iniziato a raccontare pubblicamente il loro lavoro su siti di social media come Twitter e Facebook.
Le preoccupazioni all'origine della direttiva sono comprensibili. Alcune informazioni possono risultare sensibili, come i dettagli di una missione in caso di incidente, prestarsi a equivoci o essere confidenziali e soggetti a restrizioni sulle esportazioni. Affermazioni di singoli dipendenti, inoltre, possono essere erroneamente interpretate come posizioni ufficiali della NASA.
Sembra però che le direttive non abbiano intenti punitivi. La NASA si rende conto dell'importanza del coinvolgimento pubblico attraverso i social media, coerentemente con la politica di apertura dell'amministrazione Obama. La situazione è in evoluzione e si troverà probabilmente il modo di conciliare le esigenze di riservatezza con l'entusiasmo di molti tecnici e scienziati NASA.
Questa decisione stabilisce una serie di regole dopo che diversi controllori di volo e altro personale NASA avevano iniziato a raccontare pubblicamente il loro lavoro su siti di social media come Twitter e Facebook.
Le preoccupazioni all'origine della direttiva sono comprensibili. Alcune informazioni possono risultare sensibili, come i dettagli di una missione in caso di incidente, prestarsi a equivoci o essere confidenziali e soggetti a restrizioni sulle esportazioni. Affermazioni di singoli dipendenti, inoltre, possono essere erroneamente interpretate come posizioni ufficiali della NASA.
Sembra però che le direttive non abbiano intenti punitivi. La NASA si rende conto dell'importanza del coinvolgimento pubblico attraverso i social media, coerentemente con la politica di apertura dell'amministrazione Obama. La situazione è in evoluzione e si troverà probabilmente il modo di conciliare le esigenze di riservatezza con l'entusiasmo di molti tecnici e scienziati NASA.
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venerdì 19 giugno 2009
An astronaut is born - guest post su The Launch Pad
Ho scritto un altro guest post per The Launch Pad, il blog del Google Lunar X PRIZE: An astronaut is born. Racconto come ho conosciuto la nuova astronauta Samantha Cristoforetti e come ho seguito la sua partecipazione alla selezione ESA.
In un precedente guest post per The Launch Pad ho parlato di una mia idea per l'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009.
In un precedente guest post per The Launch Pad ho parlato di una mia idea per l'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009.
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martedì 16 giugno 2009
Privatizzazione della cultura: la resa delle istituzioni
Sempre più enti culturali e istituti di divulgazione scientifica stanno passando da una gestione pubblica al controllo privato attraverso fondazioni, associazioni e sponsor.
Non so se sia meglio che la cultura sia pubblica o privata, ma una cosa deve essere chiara a chi segue dall'esterno il settore. A volte dietro la facciata di queste privatizzazioni non ci sono innovativi progetti culturali o modelli organizzativi, ma impotenza per mancanza di fondi, incapacità o negligenza.
In altre parole, le istituzioni, che costano sempre di più e producono sempre meno, si arrendono e lasciano svolgere i loro compiti ai privati.
Non so se sia meglio che la cultura sia pubblica o privata, ma una cosa deve essere chiara a chi segue dall'esterno il settore. A volte dietro la facciata di queste privatizzazioni non ci sono innovativi progetti culturali o modelli organizzativi, ma impotenza per mancanza di fondi, incapacità o negligenza.
In altre parole, le istituzioni, che costano sempre di più e producono sempre meno, si arrendono e lasciano svolgere i loro compiti ai privati.
sabato 13 giugno 2009
L'immagine pubblica degli astronomi
Michael J. West ha inviato ad arXiv.org il preprint Public Perception of Astronomers: Revered, Reviled, Ridiculed per la pubblicazione in The Role of Astronomy in Society and Culture: Proceedings of IAU Symposium No. 260, 2009 (segnalato da Larry Klaes alla mailing list HASTRO-L). L'articolo illustra le trasformazioni dell'immagine pubblica degli astronomi nel corso della storia.
Vista l'importanza dell'opinione pubblica per il futuro della ricerca astronomica, l'articolo suggerisce inoltre come creare un'immagine positiva e accurata di questa professione scientifica: invitando gli astronomi a impegnarsi in prima persona, imparando a comunicare e usando le nuove tecnologie e altre opportunità per rivolgersi al pubblico.
Vista l'importanza dell'opinione pubblica per il futuro della ricerca astronomica, l'articolo suggerisce inoltre come creare un'immagine positiva e accurata di questa professione scientifica: invitando gli astronomi a impegnarsi in prima persona, imparando a comunicare e usando le nuove tecnologie e altre opportunità per rivolgersi al pubblico.
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mercoledì 10 giugno 2009
Accredito NASA ai media Twitter per raccontare il lancio di STS-128
La NASA inviterà un gruppo di utenti Twitter e blogger per raccontare in diretta il lancio della missione Shuttle STS-128 dal Kennedy Space Center nell'agosto 2009 (segnalato da @absolutspacegrl su Twitter).
Da tempo i blogger e altri esponenti dei nuovi media online possono assistere insieme con i giornalisti professionisti a conferenze ed eventi per raccontarli ai loro lettori, ma è la prima volta che i media Twitter ricevono un accredito NASA per seguire una missione spaziale. L'iniziativa è parte di uno sforzo dell'amministrazione Obama per fare partecipare i cittadini attraverso i social media.
Da tempo i blogger e altri esponenti dei nuovi media online possono assistere insieme con i giornalisti professionisti a conferenze ed eventi per raccontarli ai loro lettori, ma è la prima volta che i media Twitter ricevono un accredito NASA per seguire una missione spaziale. L'iniziativa è parte di uno sforzo dell'amministrazione Obama per fare partecipare i cittadini attraverso i social media.
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domenica 7 giugno 2009
La partecipazione del pubblico ha trasformato in un successo @MarsPhoenix
Veronica McGregor, la voce di @MarsPhoenix, rievoca il primo anno della presenza Twitter della sonda spaziale NASA Phoenix, iniziato con l'atterraggio su Marte nel maggio 2008. Una svolta nella comunicazione, che ha decretato il successo di @MarsPhoenix, si è avuta con la partecipazione del pubblico che ha iniziato a fare domande.
@MarsPhoenix era nato inizialmente come un ulteriore canale informativo sulla missione, ma l'attenzione pubblica ha trasformato un monologo in un dialogo. Molti lettori di @MarsPhoenix non avevano mai seguito prima una missione spaziale.
@MarsPhoenix era nato inizialmente come un ulteriore canale informativo sulla missione, ma l'attenzione pubblica ha trasformato un monologo in un dialogo. Molti lettori di @MarsPhoenix non avevano mai seguito prima una missione spaziale.
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giovedì 4 giugno 2009
Scomparso Mario Cavedon, l'ultimo pioniere italiano dei planetari
L'1 giugno 2009 si è spento l'astronomo Mario Cavedon (1920-2009). Era conosciuto soprattutto come conferenziere e direttore scientifico del Planetario di Milano, il più grande in Italia, dove lavorò per oltre mezzo secolo. È stato l'ultimo ad andarsene della generazione di pionieri che hanno inventato a Milano lo stile italiano di raccontare l'astronomia nei planetari.
Cavedon si dedicò alla divulgazione anche in altri ambiti, fra cui quello editoriale, come autore di numerosi libri e articoli. Avevo sempre seguito le sue conferenze al Planetario, ma lo conobbi personalmente nel 1983 quando diventò curatore di Destinazione Universo, una collana di divulgazione dell'astronomia per la quale scrissi un libro su Saturno. Mi insegnò molto su come parlare di scienza in forma scritta e sul mondo dell'editoria.
Lo rividi anche in seguito, soprattutto alle riunioni dello staff del Planetario con cui iniziai a collaborare. In una di queste, pochi anni fa, ci mostrò una foto dell'osservatorio Keck ricevuta da una giovane astronoma italiana che vi lavorava. Lo ringraziava per averla ispirata a interessarsi di astronomia con le sue conferenze al Planetario.
Cavedon si dedicò alla divulgazione anche in altri ambiti, fra cui quello editoriale, come autore di numerosi libri e articoli. Avevo sempre seguito le sue conferenze al Planetario, ma lo conobbi personalmente nel 1983 quando diventò curatore di Destinazione Universo, una collana di divulgazione dell'astronomia per la quale scrissi un libro su Saturno. Mi insegnò molto su come parlare di scienza in forma scritta e sul mondo dell'editoria.
Lo rividi anche in seguito, soprattutto alle riunioni dello staff del Planetario con cui iniziai a collaborare. In una di queste, pochi anni fa, ci mostrò una foto dell'osservatorio Keck ricevuta da una giovane astronoma italiana che vi lavorava. Lo ringraziava per averla ispirata a interessarsi di astronomia con le sue conferenze al Planetario.
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lunedì 1 giugno 2009
10 anni di SETI@home
SETI@home ha festeggiato 10 anni di attività. Questo progetto, in cui volontari di tutto il mondo hanno messo a disposizione parte della potenza di calcolo dei loro computer per cercare possibili segnali radio extraterrestri, è stato probabilmente la prima grande iniziativa di citizen science resa possibile da internet.
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