Fra qualche giorno inizieranno alcuni miei impegni legati al 40° anniversario di Apollo 11. Il 30 luglio farò una conferenza sulla storia del programma Apollo nell'ambito della 6° edizione della Scuola Estiva di Astronomia dell'Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d'Aosta. Il 31 luglio e l'1 agosto condurrò al Museo Astronomico di Brera a Milano le serate "Quattro secoli di Luna".
Arrivederci.
martedì 28 luglio 2009
I miei prossimi impegni su Apollo e la Luna di luglio 2009
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sabato 25 luglio 2009
L'astronomia: un bisogno umano?
A che serve la scienza? Perchè sottrarre risorse ai bisogni umani primari per darli alla scienza?
Sono fra le domande più difficili per chi fa divulgazione scientifica. Rispondere che la conoscenza è un bisogno primario è imbarazzante, insoddisfacente. Per questo è particolarmente interessante l'opinione di un religioso, che ha una particolare sensibilità per le sofferenze materiali e spirituali dei più poveri.
Il gesuita Guy Consolmagno, un noto astronomo della Specola Vaticana, riflette sulle ragioni dell'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009. Racconta che lasciò una posizione di ricerca postdoc al MIT per insegnare astronomia in una zona poverissima del Kenya e scrive:
Sono fra le domande più difficili per chi fa divulgazione scientifica. Rispondere che la conoscenza è un bisogno primario è imbarazzante, insoddisfacente. Per questo è particolarmente interessante l'opinione di un religioso, che ha una particolare sensibilità per le sofferenze materiali e spirituali dei più poveri.
Il gesuita Guy Consolmagno, un noto astronomo della Specola Vaticana, riflette sulle ragioni dell'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009. Racconta che lasciò una posizione di ricerca postdoc al MIT per insegnare astronomia in una zona poverissima del Kenya e scrive:
Then it finally occurred to me... no well-fed cow bothers to look through a telescope. No cat or dog, no matter how clever, is interested in seeing the images that spacecraft have sent us. People are interested in astronomy precisely because they are people. It is a human response to a human urge. Feeding that urge feeds our humanity. The people in Iten, Kenya, were as hungry for this as the people of Lexington, Michigan. It is a hunger for more than food. It is literally true: a human being does not live by bread alone.
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mercoledì 22 luglio 2009
The Public Face of Space: il settore spaziale privato fa divulgazione
L'International Space University (ISU) ha organizzato The Public Face of Space, il XIV simposio annuale che si svolgerà a Strasburgo dal 16 al 18 febbraio 2010 (segnalato da @diegou su Twitter). Sarà il primo simposio ISU interamente dedicato alla didattica, divulgazione e comunicazione dei temi spaziali:
'Education' should be seen here as developing the full human potential of the broader population, not just attracting young people into studying mathematics and science for the nation's technical and economic benefit.Il settore spaziale privato si è già occupato di comunicazione, per esempio attraverso i nuovi media. Trovo particolarmente interessante che, pur avendo scopi commerciali e imprenditoriali diversi da quelli educativi delle istituzioni, i privati ritengano importante il coinvolgimento di un pubblico vasto.
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domenica 19 luglio 2009
Quarantennale dello sbarco sulla Luna: meno complottismo nei media?
In questi giorni anche la TV e i giornali italiani ricordano con numerose iniziative il 40° anniversario dello sbarco umano sulla Luna. Lo spazio dedicato alle tesi complottiste di chi nega gli allunaggi, però, sembra minore di quanto mi aspettassi. Ci sono stati alcuni interventi complottisti, ma non più del consueto rumore di fondo.
È una mia impressione? I media stanno cambiando atteggiamento? Oppure è solo una strategia opportunista basata sulla consapevolezza che le trattazioni non complottiste possano vendere meglio in questo periodo di celebrazioni?
È una mia impressione? I media stanno cambiando atteggiamento? Oppure è solo una strategia opportunista basata sulla consapevolezza che le trattazioni non complottiste possano vendere meglio in questo periodo di celebrazioni?
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giovedì 16 luglio 2009
Lista di astronauti che usano Twitter
Nel luglio 2007 Leroy Chiao è stato il primo astronauta a usare Twitter e da allora se ne sono aggiunti diversi altri. Robert Pearlman mantiene aggiornata una lista di astronauti che usano Twitter.
Alcuni sono ancora attivi nel programma Shuttle come Mike Massimino che ha raccontato la sua avventura nello spazio con la missione STS-125, altri non sono più in servizio. Il più illustre è Buzz Aldrin di Apollo 11, @TheRealBuzz.
Alcuni sono ancora attivi nel programma Shuttle come Mike Massimino che ha raccontato la sua avventura nello spazio con la missione STS-125, altri non sono più in servizio. Il più illustre è Buzz Aldrin di Apollo 11, @TheRealBuzz.
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lunedì 13 luglio 2009
New Scientist chiede ai lettori quali libri di divulgazione vorrebbero
La rivista New Scientist ha proposto ai lettori un sondaggio su quali libri di divulgazione scientifica vorrebbero che fossero scritti (segnalato da @DrLucyRogers su Twitter). Il sondaggio chiede se ci sono settori affascinanti della scienza, tecnologia o natura trascurati dalla divulgazione, o se qualche argomento non è ancora stato spiegato con chiarezza.
venerdì 10 luglio 2009
Deludenti gli astronomi blogger italiani di Cosmic Diary
Sono passati 6 mesi dall'inizio a gennaio 2009 di Cosmic Diary, il progetto per l'Anno Internazionale dell'Astronomia in cui astronomi blogger di tutto il mondo raccontano il loro lavoro. Anche tre italiani partecipano a Cosmic Diary, ma hanno prodotto pochi post e i loro blog sembrano abbandonati.
Ecco l'attività dei tre italiani:
La regolarità degli aggiornamenti è la sfida principale per gli scienziati che mantengono un blog. Forse il blogging è una forma di comunicazione troppo impegnativa per professionisti molto attivi, da consigliare solo agli scienziati più motivati e a proprio agio con lo strumento.
Aggiornamento
25 settembre 2009 - Annalisa Calamida ha commentato questo post.
Ecco l'attività dei tre italiani:
- Nando Patat: il più attivo con 10 lunghi post in 6 mesi, l'ultimo il 7 luglio 2009. Ha raccontato, anche con foto, il collaudo di un nuovo spettrografo e incontri con altri scienziati.
- Giuseppe Racca: 4 post, il più recente il 15 aprile 2009. Ha parlato delle onde gravitazionali.
- Annalisa Calamida: 3 brevi post in 6 mesi, l'ultimo il 5 marzo 2009. Nel primo si chiede se scrivere in italiano o in inglese. Nel secondo post racconta un diverbio con dei camionisti tedeschi di cui è stata protagonista, riferendosi a stereotipi nazionali in imbarazzante contrasto con il carattere internazionale e interculturale dell'Anno dell'Astronomia. Nel terzo post si scusa per l'assenza dal blog, un errore comune dei blogger.
La regolarità degli aggiornamenti è la sfida principale per gli scienziati che mantengono un blog. Forse il blogging è una forma di comunicazione troppo impegnativa per professionisti molto attivi, da consigliare solo agli scienziati più motivati e a proprio agio con lo strumento.
Aggiornamento
25 settembre 2009 - Annalisa Calamida ha commentato questo post.
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martedì 7 luglio 2009
Direttive del NASA Ames Research Center per l'uso dei social media
Un documento interno del 22 giugno 2009 stabilisce le direttive per l'uso dei social media da parte dei dipendenti del NASA Ames Research Center, spiegate dal direttore del centro S. Pete Worden (segnalato da @tim846 su Twitter). Le norme incoraggiano la comunicazione con il pubblico con questi strumenti stabilendo limiti più ragionevoli e meno restrittivi alle informazioni da non diffondere. Si prefiggono di bilanciare la necessità di comunicare con le esigenze professionali.
Queste direttive seguono le limitazioni alla comunicazione dei dipendenti tramite social media del Johnson Space Center, un altro importante ente NASA, che avevano cercato di regolamentare la diffusione incontrollata di notizie da parte del personale.
Queste direttive seguono le limitazioni alla comunicazione dei dipendenti tramite social media del Johnson Space Center, un altro importante ente NASA, che avevano cercato di regolamentare la diffusione incontrollata di notizie da parte del personale.
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sabato 4 luglio 2009
Science & Entertainment Exchange: un aiuto al cinema per rappresentare la scienza
The Science & Entertainment Exchange è un progetto iniziato dalla National Academy of Sciences per incoraggiare i contatti e la collaborazione fra la scienza e l'industria cinematografica e dell'intrattenimento (segnalato dal blog Bad Astronomy). Il progetto darà all'industria del cinema accesso alla consulenza di scienziati ed esperti per dare una rappresentazione più realistica della scienza nelle storie:
The Science & Entertainment Exchange is a program of the National Academy of Sciences that provides entertainment industry professionals with access to top scientists and engineers to help bring the reality of cutting-edge science to creative and engaging storylines.E un'iniziativa interessante, ma bisogna ricordare che nel cinema la scienza è un elemento narrativo, non un argomento da esporre o divulgare.
mercoledì 1 luglio 2009
La conquista della Luna non è più un mito
Nella moltitudine di reazioni online seguite alla morte di Michael Jackson il 25 giugno 2009, un commento dell'esperto di collezionismo spaziale Robert Pearlman su Twitter sintetizza meglio di qualunque indagine sociologica il ruolo delle imprese spaziali nella cultura popolare, la difficoltà della scienza di raggiungere un pubblico vasto e lo stato d'animo dei divulgatori:
Member of my gen on NYTimes: "For my generation, the greatest moonwalk had nothing to do with NASA." I understand, but find it regrettable.
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