sabato 29 novembre 2008

Spacehack: progetti di citizen science sullo spazio

Spacehack, "a directory of ways to participate in space exploration" è un nuovo sito che elenca progetti di citizen science sullo spazio e l'astronomia, come il noto Galaxy Zoo. Sono iniziative che danno al pubblico l'opportunità di collaborare ad attività di raccolta e analisi dei dati per progetti di ricerca scientifica.

Spacehack è curato da Ariel Waldman, che è stata consulente NASA sui blog e i social media. La presentazione del sito spiega che è ispirato alla legge di finanziamento NASA Authorization Act of 2008, che nella sezione 408 "Participatory Exploration" incoraggia il coinvolgimento pubblico (l'enfasi è mia):
The plan shall identify opportunities to leverage technologies in NASA’s Constellation systems that deliver a rich, multi-media experience to the public, and that facilitate participation by the public, the private sector, nongovernmental organizations, and international partners.

mercoledì 26 novembre 2008

Consigli agli scienziati per parlare ai media del lavoro dei colleghi

L'astronomo Mike Brown, lo scopritore di Eris e Sedna, propone agli scienziati cinque regole per commentare su richiesta dei media il lavoro di ricerca dei colleghi:
  • metti da parte il distacco scientifico e mostra entusiasmo se i risultati lo meritano
  • spiega nuovamente gli aspetti scientifici messi in secondo piano dal clamore mediatico
  • evita gli stereotipi (es. "potremo cercare la vita" per Marte o "comprenderemo meglio l'origine della vita" per Titano)
  • non esitare mai a smascherare la cattiva scienza
  • fai le congratulazioni ai tuoi colleghi e ringraziali

lunedì 24 novembre 2008

Come è nato il personaggio MarsPhoenix su Twitter

Il blog Universe ha pubblicato un'intervista a Veronica McGregor, la voce di MarsPhoenix su Twitter. Racconta come la NASA ha deciso di usare Twitter per informare sulla missione Phoenix, perché la sonda si è espressa in prima persona e come ha reagito il pubblico.

Gli aggiornamenti di Phoenix da Marte hanno assunto un'evoluzione narrativa, quasi come un personaggio cinematografico. Il successo di MarsPhoenix è uno standard con cui le presenze Twitter di future missioni spaziali dovranno confrontarsi.

venerdì 21 novembre 2008

Come consultare l'archivio di Avventure Planetarie

Segui da poco questo blog? Da quando ho iniziato Avventure Planetarie nel dicembre 2006 ho scritto oltre 330 post, fra i quali forse c'è qualcosa che ti interessa. Ecco come consultare l'archivio:
  • per data nella sezione "Archivio blog" della colonna di destra, dove ci sono i titoli dei post del mese corrente
  • per argomento nella sezione "Argomenti" della colonna di destra
  • fai una ricerca di testo inserendo le parole nella casella in alto a sinistra e cliccando "CERCA NEL BLOG" (funziona come una ricerca Google)
Se vuoi continuare a seguire i prossimi post puoi iscriverti al feed RSS di Avventure Planetarie. Ho spiegato cos'è un feed RSS in occasione dell'RSS Day.

martedì 18 novembre 2008

È giusto umanizzare un veicolo spaziale?

La sonda automatica Phoenix ha interrotto le comunicazioni cedendo al gelo dell'imminente notte polare marziana. La prevista fine della missione ha generato un'insolita ondata emotiva online, come per la perdita di un amico.

MarsPhoenix, la voce della presenza Twitter di Phoenix, ha pubblicato un messaggio d'addio da Marte. E il sito Wired Science ha lanciato un concorso per un epitaffio che celebri Pheonix.

MarsPhoenix ha svolto un ruolo fondamentale nel creare interesse e partecipazione pubblica per questa missione scientifica. Ma il giornalista e analista spaziale Jeff Foust si chiede se un intenso coinvolgimento emotivo per un robot abbia implicazioni positive a lungo termine per l'esplorazione spaziale:
Wondering if anthropomorphizing robotic spacecraft, and mourning their "death", is good for space exploration in the long run.
Non ho una risposta. E forse è troppo presto per formularla. Ma gli sviluppi di questa conseguenza inattesa di un'attività di comunicazione pubblica della scienza meritano di essere seguiti con attenzione.

Che ne pensi?

domenica 16 novembre 2008

Il canale ufficiale YouTube dell'ESA

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato un canale YouTube per sfruttare più estesamente gli strumenti di social media. È parte di una strategia di comunicazione per dare un volto più umano al lavoro dell'agenzia coinvolgendo il pubblico con la vasta produzione multimediale ESA.

Il canale ESA è stato lanciato il 7 novembre 2008 e annunciato l'11 novembre. Un mese prima, il 10 ottobre, avevo notato che i contenuti video stavano confluendo in un unico canale ESA creato tre anni fa.

Sorprendentemente la pagina web dell'annuncio non ha un link al nuovo canale, il cui indirizzo non viene nemmeno citato. Per trovarlo bisogna cliccare un'illustrazione che conduce alla pagina delle illustrazioni in cui il link, non cliccabile, è riportato come didascalia. Strumenti avanzati ed errori di base.

giovedì 13 novembre 2008

Perché uso Twitter in inglese dopo avere iniziato in italiano

I miei aggiornamenti Twitter sono ora in gran parte in inglese invece che in italiano come avevo iniziato. Questo cambiamento riflette la distribuzione internazionale degli utenti attivi che mi seguono, una conseguenza delle trasformazioni alla comunicazione dall'interazione in un social network.

Nell'ottobre 2007 ho iniziato a usare Twitter per integrare con uno strumento di microblogging i miei interventi su Avventure Planetarie, che è in italiano. Ma fra chi mi seguiva ho notato un numero crescente di utenti di lingua inglese interessati allo spazio.

Per facilitare la comprensione dei miei messaggi a una porzione significativa dei miei contatti ho dunque deciso di usare prevalentemente l'inglese. Credo che questa scelta abbia anche allargato il mio pubblico.

lunedì 10 novembre 2008

Social media: troppo innovativi anche per la NASA?

L'antropologa digitale Ariel Waldman si è dimessa dall'incarico di consulente sui blog e i social media per NASA CoLab. La decisione è motivata dai regolamenti NASA, che apparentemente impediscono l'uso di instant messaging e social network nell'orario di lavoro.

Nonostante la sperimentazione innovativa di strumenti online per la comunicazione pubblica come Twitter e i blog, la NASA è ancora un gigante burocratico con vecchi regolamenti non adeguati ai recenti sviluppi dell'interazione digitale. La volontà di rinnovamento richiederà anche aggiornamenti normativi.

Waldman aveva iniziato a lavorare per CoLab nel luglio 2007. CoLab è un progetto NASA per incoraggiare la collaborazione fra l'agenzia spaziale e soggetti esterni.

sabato 8 novembre 2008

I ruoli dei musei scientifici: studio ASTC 2008

Sono stati diffusi altri risultati sui ruoli dei musei scientifici dello studio ASTC 2008 sui frequentatori abituali dei musei scientifici, che seguono quelli sul gradimento da parte del pubblico.

Secondo gli intervistati i principali ruoli dei musei scientifici nelle comunità dovrebbero essere:
  • smitizzare la scienza e renderla più accessibile (74% degli intervistati)
  • ispirare a esplorare e apprendere di più sulla scienza (69%)
  • aiutare ad apprendere i fondamenti della scienza (59%)
  • insegnare a cambiare le proprie abitudini a favore della comunità e del mondo (51%)
  • educare gli studenti sulle carriere scientifiche (41%)
  • condividere le ricerche più recenti e avanzate (36%)
  • un forum per incoraggiare un dialogo neutrale sulle questioni correnti della scienza e le normative pubbliche (22%)
  • un luogo per aiutare a valutare i rischi e i compromessi delle questioni legate alla scienza (20%)
La situazione è più complessa se si considerano i dati in base ai diversi segmenti di pubblico. Le madri trentenni e quarantenni, per esempio, hanno indicato meno ruoli per i musei, mentre gli adulti sopra i 60 anni ne hanno scelti di più.

mercoledì 5 novembre 2008

Contenuti aperti e diffusione chiusa: la comunicazione online che discrimina

Lasceresti decidere o condizionare le strategie di comunicazione del tuo istituto culturale dal fornitore di carta intestata e brochure? Accade più spesso di quanto pensi.

Istituti e laboratori di ricerca che fanno divulgazione scientifica offrono gratuitamente online interessante materiale didattico come software, simulazioni interattive, video, ecc. Ma spesso è materiale usabile solo con Windows, Internet Explorer o in formati proprietari non facilmente accessibili su altri sistemi operativi.

Questa discriminazione tecnologica, inaccettabile per istituti pubblici che hanno il dovere di raggiungere tutti i cittadini, è imposta dalle decisioni tecniche dei fornitori di prodotti e servizi informatici. Una discriminazione che fa pagare quel materiale anche ai contribuenti che non possono usarlo.

Windows ed Explorer sono il sistema operativo e il browser più usati. Ma, forse, parte del pubblico più interessato, motivato e attivo nel sostenere iniziative di divulgazione è proprio fra gli utenti di sistemi operativi meno diffusi, che richiedono maggiore maturità tecnica e scelte consapevoli.

I costi per raggiungere un pubblico più ampio non sono necessariamente maggiori, specialmente se si coinvolge la comunità del software open source.

domenica 2 novembre 2008

Elogi e critiche ai musei scientifici: studio ASTC 2008

È stata pubblicata una sintesi dei risultati sul gradimento delle visite dallo studio ASTC 2008 sui frequentatori abituali dei musei scientifici. I principali commenti positivi sui musei scientifici:
  • hanno buone esposizioni (3/4 degli intervistati)
  • offrono qualcosa ai "bambini di tutte le età" (quasi 3/5)
  • metà degli intervistati li visita almeno 4 volte l'anno
Le tipologie di musei nei quali ci si diverte maggiormente:
  1. zoo e acquari
  2. storia naturale
  3. siti storici
  4. riserve naturali
  5. musei d'arte e giardini botanici (stesso posto in classifica)
  6. science/technology center
  7. musei per bambini (al 2° posto nelle preferenze dei genitori)
  8. musei storici
Altri dati evidenziano le carenze dei musei scientifici, con bassa soddisfazione per alcuni importanti servizi. I frequentatori abituali ritengono che questi musei:
  • soddisfano le necessità delle famiglie (39% degli intervistati)
  • lo staff si cura dei visitatori (8%)
  • coinvolgono gli adulti (meno di 1/5)
  • aiutano a tenere unita la comunità locale (14%)