Secondo uno studio di Jennifer Kaminski della Ohio State University sulla didattica della matematica nella fascia d'età universitaria, gli studenti ai quali viene insegnata attraverso esempi concreti hanno maggiore difficoltà a generalizzarli ad altre situazioni di quelli a cui si insegnano regole astratte e notazioni simboliche (segnalato dal blog Not Exactly Rocket Science).
Sarebbe interessante sapere se questo risultato, inaspettato e controintuitivo, abbia implicazioni anche per la divulgazione scientifica. Nel caso della divulgazione, in cui i contatti con il pubblico sono generalmente più brevi e occasionali, mi aspetterei una maggiore efficacia degli esempi.
Un risultato da confermare e approfondire.
martedì 29 aprile 2008
Le regole astratte più efficaci degli esempi nell'insegnamento della matematica
domenica 27 aprile 2008
Un libro di testo può essere divulgativo?
Si possono scrivere libri scientifici di testo che piacciano anche agli studenti? Libri che stimolino e appassionino come quelli di divulgazione? Paolo Monza, che progetta testi scientifici per la scuola, lo chiede nel gruppo tematico sulla divulgazione scientifica di aNobii, un sito di social networking per chi ama i libri.
È possibile modificare radicalmente in questo senso l'impostazione di un libro di testo. Ne è un esempio Motion Mountain, un innovativo manuale di fisica di livello universitario che ha per tema conduttore la curiosità e l'avventura intellettuale.
Ma, paradossalmente, un potenziale ostacolo a un cambiamento così radicale potrebbe arrivare dal mondo della scuola. Gli insegnanti distratti dalla burocrazia, le scadenze didattiche e i corsi di aggiornamento, avrebbero ancora l'entusiasmo per adattare o ripensare significativamente i loro metodi di lavoro? Sarebbe un'iniziativa editoriale troppo audace?
È possibile modificare radicalmente in questo senso l'impostazione di un libro di testo. Ne è un esempio Motion Mountain, un innovativo manuale di fisica di livello universitario che ha per tema conduttore la curiosità e l'avventura intellettuale.
Ma, paradossalmente, un potenziale ostacolo a un cambiamento così radicale potrebbe arrivare dal mondo della scuola. Gli insegnanti distratti dalla burocrazia, le scadenze didattiche e i corsi di aggiornamento, avrebbero ancora l'entusiasmo per adattare o ripensare significativamente i loro metodi di lavoro? Sarebbe un'iniziativa editoriale troppo audace?
venerdì 25 aprile 2008
La NASA svilupperà un videogioco educativo multiutente online
NASA Learning Technologies Project ha organizzato un incontro per presentare un progetto di videogioco online per distribuire i propri contenuti educativi. Il sistema, basato su una simulazione massicciamente multiutente, favorirà l'apprendimento delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche:
NASA's MMO educational game will function as a persistent, synthetic environment supporting education as a laboratory, a massive visualization tool, and a collaborative workspace that simultaneously draws students into challenging game-play.È un ulteriore passo per la realizzazione del nuovo piano NASA per la comunicazione pubblica.
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mercoledì 23 aprile 2008
L'abuso di PowerPoint è un sintomo dell'incapacità di parlare in pubblico
Paul Orselli del blog ExhibiTricks propone di abolire le presentazioni PowerPoint dalle conferenze o adottare modalità di esposizione diverse. Questa provocazione è l'ennesima manifestazione di insoddisfazione per il cattivo uso di questo strumento.
Ma l'abuso di PowerPoint è un sintomo dell'incapacità del relatore di esporre con chiarezza e interessare il pubblico. Le conferenze noiose, prolisse e confuse non sono solo il risultato del cattivo uso di uno strumento.
Ho commentato il post per le eventuali alternative alle slide nelle presentazioni sull'astronomia o altre scienze visivamente ricche. Orselli suggerisce di usare le slide per coinvolgere il pubblico favorendo domande e commenti.
Ma l'abuso di PowerPoint è un sintomo dell'incapacità del relatore di esporre con chiarezza e interessare il pubblico. Le conferenze noiose, prolisse e confuse non sono solo il risultato del cattivo uso di uno strumento.
Ho commentato il post per le eventuali alternative alle slide nelle presentazioni sull'astronomia o altre scienze visivamente ricche. Orselli suggerisce di usare le slide per coinvolgere il pubblico favorendo domande e commenti.
lunedì 21 aprile 2008
Esperienza di divulgazione fra i requisiti per la selezione dei nuovi astronauti europei
Il bando ESA per la selezione dei futuri astronauti europei indica fra i requisiti dei candidati anche l'esperienza nella didattica o nella divulgazione (l'enfasi è mia):
The ideal European astronaut candidate should be competent in relevant scientific disciplines, [...] and should have demonstrated outstanding abilities in research, applications or the educational field, preferably including operational skills.Sarà interessante vedere se la competenza nel campo dell'istruzione servirà per svolgere queste attività nell'ambito di missioni spaziali, o è solo un criterio per scegliere candidati con buone capacità di comunicazione.
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sabato 19 aprile 2008
Come documentare automaticamente un evento di divulgazione scientifica
Adam Pash del blog Lifehacker presenta alcune idee per documentare fotograficamente una festa. Possono essere utili anche per raccontare eventi di divulgazione scientifica e lasciare ai partecipanti ricordi visivo, eventualmente accessibili via web.
Le idee di Pash, che richiedono attrezzature limitate, permettono di documentare automaticamente l'evento senza l'intervento di qualcuno incaricato di scattare foto o girare un video:
Le idee di Pash, che richiedono attrezzature limitate, permettono di documentare automaticamente l'evento senza l'intervento di qualcuno incaricato di scattare foto o girare un video:
- creare un video riassuntivo scattando foto a intervalli regolari con webcam nei luoghi principali
- allestire un chiosco fotografico con una webcam per dare agli ospiti la possibilità di fotografarsi
- visualizzare in tempo reale su schermi nei principali ambienti dell'evento le foto realizzate, in modo da motivare altri a partecipare e mostrare ciò che accade altrove
giovedì 17 aprile 2008
Sci(bzaar)net: un incontro sulla produzione e diffusione di conoscenza scientifica nel mondo aperto della rete
Come modifica Internet l'interesse del pubblico per l'informazione scientifica e le opportunità di divulgarla? Come cambia la produzione di conoscenza scientifica? Come condividere in modo aperto questa nuova conoscenza?
Se ne parlerà a Milano il 17 maggio 2008 in occasione di Sci(bzaar)net, un evento ideato da Gianandrea Giacoma. Dalla presentazione:
Aggiornamenti
21 maggio 2008 - Aggiornati tutti i riferimenti al nome dell'evento.
23 aprile 2008 - Gianandrea mi ha comunicato il nome definitivo dell'evento, "Sci(bzaar)net", e il link al sito web, che ho aggiornato nel testo: http://sci.bzaar.net/
Se ne parlerà a Milano il 17 maggio 2008 in occasione di Sci(bzaar)net, un evento ideato da Gianandrea Giacoma. Dalla presentazione:
Sci(bzaar)net riunisce alcuni soggetti di diversa competenza ed esperienza che popolano la rete, per riflettere concretamente sull’impatto di internet sulla divulgazione scientifica, sulla ricerca e il mondo accademico. Sono coinvolti professionisti, blogger, divulgatori e ricercatori che stanno già investendo in una presenza evoluta on line.Sci(bzaar)net proporrà modalità di incontro e partecipazione sperimentali per riflettere su alcuni temi legati alle trasformazioni causate dalla rete alla società della conoscenza:
- la fame di divulgazione scientifica
- la produzione di conoscenza scientifica
- la cultura della libera condivisione di informazioni nella ricerca accademica
Aggiornamenti
21 maggio 2008 - Aggiornati tutti i riferimenti al nome dell'evento.
23 aprile 2008 - Gianandrea mi ha comunicato il nome definitivo dell'evento, "Sci(bzaar)net", e il link al sito web, che ho aggiornato nel testo: http://sci.bzaar.net/
martedì 15 aprile 2008
Le origini della comunicazione pubblica NASA raccontate dai protagonisti
Se ti occupi di divulgazione dell'esplorazione spaziale ti consiglio il libro Apollo Moon Missions - The Unsung Heroes di Billy Watkins. Ingegneri, tecnici, manager e altri protagonisti poco conosciuti del programma Apollo raccontano le missioni lunari attraverso il loro contributo personale.
Te lo consiglio per due ragioni. La prima è che alcuni di loro sono stati i principali protagonisti delle origini della comunicazione pubblica NASA:
Foto: la copertina del libro Apollo Moon Missions - The Unsung Heroes di Billy Watkins (foto di Paolo Amoroso)
Te lo consiglio per due ragioni. La prima è che alcuni di loro sono stati i principali protagonisti delle origini della comunicazione pubblica NASA:
- Richard Underwood - responsabile delle riprese fotografiche Apollo
- Julian Scheer - responsabile delle pubbliche relazioni NASA (il mio eroe; appena insediato licenziò il predecessore che limitava la distribuzione dei press kit: "I fired him on the spot")
- Joseph Laitin - suggerì la lettura della Genesi fatta dall'equipaggio di Apollo 8 in diretta TV dalla Luna
- Jack King - il commentatore NASA dei lanci Apollo
Foto: la copertina del libro Apollo Moon Missions - The Unsung Heroes di Billy Watkins (foto di Paolo Amoroso)
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domenica 13 aprile 2008
Aumentano gli investimenti per lo spazio ma la divulgazione dello spazio è trascurata
Nel 2007 gli investimenti pubblici e privati per le attività spaziali sono cresciuti in tutto il mondo dell'11% rispetto all'anno precedente, nonostante le incertezze dell'economia mondiale. Lo ha annunciato The Space Report 2008 di Space Foundation (segnalato dall'amico Mauro Arpino). Secondo Elliot G. Pulham, presidente di Space Foundation:
Perfino l'amministratore della NASA Michael Griffin considera le iniziative educative una distrazione, una sottrazione di risorse a progetti più importanti. Pamela Gay del blog Star Stryder riferisce una dichiarazione di Griffin:
"The Space Report 2008" and the Space Foundation Index clearly illustrate that, in a business climate full of uncertainty and cutbacks, all sectors of space continue to grow and provide value to the global economy.La crescita del settore non sembra accompagnata da un corrispondente impegno nella comunicazione e divulgazione dello spazio. Non ci si può aspettare molto dai media tradizionali, la cui attenzione per la scienza e la tecnologia diminuisce.
Perfino l'amministratore della NASA Michael Griffin considera le iniziative educative una distrazione, una sottrazione di risorse a progetti più importanti. Pamela Gay del blog Star Stryder riferisce una dichiarazione di Griffin:
Let me remind you that NASA is not the department of education. NASA spends $15 million each year on education - that's enough money for one more discovery mission, and we can't do that mission because of the education we do.Allora chi deve parlare dell'esplorazione e dello sfruttamento dello spazio? Con quali risorse? Chi giustifica ai contribuenti le spese sostenute? Chi motiva i giovani a intraprendere carriere nel settore spaziale e contribuire alla ricchezza del proprio paese?
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venerdì 11 aprile 2008
Vintage Science: illustrazioni da libri scientifici della metà del '900
Vintage Science è un nuovo gruppo tematico su Flickr che raccoglie illustrazioni di libri, manuali e pubblicazioni di didattica e divulgazione scientifica dal 1940 al 1970 (segnalato dal blog BlogYourMind). Comprende attualmente quasi 400 membri, una raccolta di foto e un forum di discussione.
La raccolta presenta visivamente una sintesi dell'illustrazione scientifica in un periodo di crescente entusiasmo e fiducia per la scienza. BlogYourMind commenta che è un'opportunità per confrontare stili di divulgazione da aree geografiche diverse.
La raccolta presenta visivamente una sintesi dell'illustrazione scientifica in un periodo di crescente entusiasmo e fiducia per la scienza. BlogYourMind commenta che è un'opportunità per confrontare stili di divulgazione da aree geografiche diverse.
mercoledì 9 aprile 2008
Hard bloggin' scientist manifesto: le regole del blogging scientifico
Il blog hard bloggin' scientist ha pubblicato la versione 0.1 di un manifesto sul blogging scientifico (segnalato dal blog Infoservi.it).
Le regole proposte richiamano le consuetudini della partecipazione alla comunità dei blogger: comunicare chiaramente, leggere e commentare ciò che scrivono gli altri, aggiornare regolarmente il blog e citare le fonti. La regola più interessante è quella che considera il blog come uno strumento di ricerca scientifica:
Le regole proposte richiamano le consuetudini della partecipazione alla comunità dei blogger: comunicare chiaramente, leggere e commentare ciò che scrivono gli altri, aggiornare regolarmente il blog e citare le fonti. La regola più interessante è quella che considera il blog come uno strumento di ricerca scientifica:
4. I use a blog as a research tool. That means in particular, that I
- express my thoughts,
- get in contact with others,
- have a sketch of my process online,
- get feedback and new ideas from others.
lunedì 7 aprile 2008
L'Agenzia Spaziale Italiana inizia a usare YouTube
Claudia Di Giorgio del blog Storie spaziali si è accorta che l'Agenzia Spaziale Italiana ha iniziato a usare YouTube. Un comunicato stampa ASI include infatti un link a un video su YouTube.
La Di Giorgio osserva che la presenza istituzionale ASI su YouTube è una novità per il mondo spaziale italiano. In ambito internazionale la NASA usa già YouTube con il canale Goddard TV, e credo che anche ESA lo faccia occasionalmente.
ASI distribuisce i propri video attraverso l'account "nosengo", probabilmente creato da Nicola Nosengo dell'ufficio stampa ASI (il nome "asi" è già utilizzato da un altro utente non legato all'agenzia). Attivato il 28 febbraio 2008, attualmente il canale include 3 video.
Due dei tre video mostrano dichiarazioni ufficiali in interviste su accordi o iniziative. In un altro video, interessante per lo stile di comunicazione, il presidente ASI Giovanni Fabrizio Bignami parla del futuro dell'esplorazione spaziale informalmente dalla sua scrivania.
Immagine: il canale YouTube dell'Agenzia Spaziale Italiana (schermata di Paolo Amoroso)
Aggiornamento
14 giugno 2008 - ESApod è il canale ufficiale YouTube ESA.
La Di Giorgio osserva che la presenza istituzionale ASI su YouTube è una novità per il mondo spaziale italiano. In ambito internazionale la NASA usa già YouTube con il canale Goddard TV, e credo che anche ESA lo faccia occasionalmente.
ASI distribuisce i propri video attraverso l'account "nosengo", probabilmente creato da Nicola Nosengo dell'ufficio stampa ASI (il nome "asi" è già utilizzato da un altro utente non legato all'agenzia). Attivato il 28 febbraio 2008, attualmente il canale include 3 video.
Due dei tre video mostrano dichiarazioni ufficiali in interviste su accordi o iniziative. In un altro video, interessante per lo stile di comunicazione, il presidente ASI Giovanni Fabrizio Bignami parla del futuro dell'esplorazione spaziale informalmente dalla sua scrivania.
Immagine: il canale YouTube dell'Agenzia Spaziale Italiana (schermata di Paolo Amoroso)
Aggiornamento
14 giugno 2008 - ESApod è il canale ufficiale YouTube ESA.
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sabato 5 aprile 2008
Nanni Bignami sulla comunicazione pubblica dello spazio in un'intervista ad AstronautiCAST
L'episodio 9 di AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it, presenta un'intervista di Marco Zambianchi a Giovanni Fabrizio Bignami, il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana. Avevo suggerito a Marco di chiedere come gli appassionati di astronautica possono sostenere e incoraggiare il programma spaziale nazionale.
Bignami, rimasto piacevolmente sorpreso dalla mia domanda (dal minuto 26:20 del podcast), ha risposto sottolineando l'importanza della comunicazione al pubblico e confrontando la situazione italiana con quella europea:
Bignami, rimasto piacevolmente sorpreso dalla mia domanda (dal minuto 26:20 del podcast), ha risposto sottolineando l'importanza della comunicazione al pubblico e confrontando la situazione italiana con quella europea:
Perché quello che a me colpisce sempre terribilmente è la grandissima inerzia della comunicazione al pubblico italiano, insomma nel resto d'Europa non è così.Immagine: il logo di AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it (distribuito con Licenza Creative Commons)
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giovedì 3 aprile 2008
Gli studenti di ingegneria fanno a un astronauta le stesse domande della gente comune
Il 27 marzo 2008 ho assistito al Politecnico di Milano alla conferenza dell'astronauta Paolo Nespoli "Il volo umano nello spazio: la mia esperienza nella missione STS-120". È stata seguita con interesse da circa 400 persone, prevalentemente studenti di ingegneria.
Non tutti erano studenti di discipline aerospaziali. Ma ho notato che le domande a Nespoli di questo pubblico con una formazione tecnico-scientifica sono le stesse dei non specialisti, peraltro le più comuni rivolte agli astronauti: come ci si lava nello spazio, se provano paura, come si diventa astronauti. Parlando di esplorazione spaziale non bisogna dunque trascurare gli argomenti di base.
Foto: L'astronauta Paolo Nespoli al Politecnico di Milano il 27 marzo 2008 (foto di Paolo Amoroso)
Non tutti erano studenti di discipline aerospaziali. Ma ho notato che le domande a Nespoli di questo pubblico con una formazione tecnico-scientifica sono le stesse dei non specialisti, peraltro le più comuni rivolte agli astronauti: come ci si lava nello spazio, se provano paura, come si diventa astronauti. Parlando di esplorazione spaziale non bisogna dunque trascurare gli argomenti di base.
Foto: L'astronauta Paolo Nespoli al Politecnico di Milano il 27 marzo 2008 (foto di Paolo Amoroso)
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martedì 1 aprile 2008
Assegnato il premio giornalistico James Randi 2008 per l'informazione scientifica
È stato assegnato a Roberto Giacobbo il prestigioso premio giornalistico James Randi 2008 per l'informazione e la divulgazione scientifica. Nelle motivazioni si legge:
Per avere innalzato la qualità del servizio televisivo pubblico attraverso l'informazione approfondita, completa, rigorosa, corretta e obiettiva del programma Voyager di Rai Due.
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