Vuoi sapere che zona di cielo sta ascoltando il famoso radiotelescopio da 76m di Jodrell Bank? Per mostrarlo ho creato Watch Dish, un web mashup che informa sulle osservazioni in corso con le antenne del Jodrell Bank Centre for Astrophysics.
Gli aggiornamenti quasi in tempo reale di Watch Dish indicano le coordinate verso cui puntano gli strumenti e a che ora. Forniscono link a mappe stellari interattive centrate sulle zone di cielo osservate e a informazioni di stato sulle antenne.
È una specie di finestra sull'universo studiato dai radiotelescopi. Può incuriosire e invitare a esplorare le mappe del cielo per indovinare cosa stanno osservando, o alla ricerca di oggetti interessanti e spettacolari. A volte vedo che gli strumenti inquadrano zone familiari, come la galassia di Andromeda.
Watch Dish è un altro dei miei semplici esperimenti con strumenti web 2.0 per la divulgazione scientifica. Realizzato con Yahoo! Pipes, combina dati e servizi non pensati per lavorare insieme: i dati di puntamento delle antenne di Jodrell Bank, come il feed Twitter del telescopio Lovell, e il sito di visualizzazione astronomica SKY-MAP.ORG. Sulle spalle dei giganti e gli alluci dei radioastronomi.
Immagine: mappa stellare generata dall'applicazione Watch Dish (schermata di Paolo Amoroso)
mercoledì 30 gennaio 2008
Watch Dish: il cielo osservato dai radiotelescopi di Jodrell Bank
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astronomia
lunedì 28 gennaio 2008
Leroy Chiao è il primo astronauta a usare Twitter
L'americano Leroy Chiao è il primo astronauta a usare lo strumento di microblogging Twitter. Chiao, che ha nome utente AstroDude, è un veterano di missioni Shuttle e sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Non più in servizio come astronauta, Chiao aggiorna con Twitter sulla sua vita personale e le sue attuali attività imprenditoriali e di consulenza. Ma parla anche di spazio, scienza ed esplorazione.
Altri astronauti hanno una presenza Internet con siti web personali, blog e forum online. E la NASA prevede l'impiego di Twitter per aggiornamenti dallo spazio nelle proprie strategie di comunicazione pubblica. Ma, per quanto ne so, Chiao è stato il primo astronauta a usare Twitter nel luglio 2007, ed è ancora l'unico.
Non più in servizio come astronauta, Chiao aggiorna con Twitter sulla sua vita personale e le sue attuali attività imprenditoriali e di consulenza. Ma parla anche di spazio, scienza ed esplorazione.
Altri astronauti hanno una presenza Internet con siti web personali, blog e forum online. E la NASA prevede l'impiego di Twitter per aggiornamenti dallo spazio nelle proprie strategie di comunicazione pubblica. Ma, per quanto ne so, Chiao è stato il primo astronauta a usare Twitter nel luglio 2007, ed è ancora l'unico.
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astronautica
sabato 26 gennaio 2008
Science Challenge 2008 incoraggia la comunicazione scientifica fra i giovani
Il Royal College of Science Union all'Imperial College London ha annunciato la nuova edizione di Science Challenge 2008, un concorso annuale aperto alle scuole inglesi per promuovere la comunicazione scientifica e il pensiero creativo fra i giovani (segnalato dal sito Imperial College London). Gli studenti partecipano componendo un breve saggio che risponde a una domanda a scelta fra alcuni argomenti scientifici proposti.
giovedì 24 gennaio 2008
ResearchBlogging.org: un aggregatore di blog post sulla ricerca peer-review
ResearchBlogging.org è un nuovo sito web che indicizza e raccoglie blog post che discutono lavori di ricerca scientifica pubblicati con criteri di peer review (segnalato dal blog Cognitive Daily). I post devono soddisfare una serie di requisiti di qualità tipici della ricerca accademica.
martedì 22 gennaio 2008
Il sito web ESA complica inutilmente l'accesso al materiale multimediale
Ti propongo un esperimento sulla burocrazia della divulgazione. Richiede qualche minuto ma ti mostrerà un errore comune dei grandi enti che si occupano di comunicazione scientifica al pubblico.
Visita la raccolta multimediale del sito web dell'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea. Cerca qualche foto o video, per esempio sulla missione Shuttle STS-120. Scegli una foto del lancio.
Clicca "HI-RES JPEG" per vedere una versione dell'immagine un po' più grande di un francobollo. Sorpresa: si apre una finestra con un documento legale sul copyright e le norme d'uso del materiale. Prima di visualizzare la foto ad alta risoluzione devi cliccare "I Accept" per accettare le condizioni. Questo per ogni foto.
Ora visita la raccolta multimediale sullo Shuttle della NASA, seleziona ancora foto di STS-120, scegline una del lancio e clicca "high res" per la versione ad alta risoluzione. Sorpresa: l'immagine appare immediatamente, senza alcuna necessità di conferme.
L'ESA ha maturità ed esperienza in campo spaziale e tecnologico, ma ha ancora molto da imparare dalla NASA sulla comunicazione pubblica (anche dalla Cina?). Perché l'ESA impone questa complicazione? Troppa burocrazia, troppe restrizioni arbitrarie alla diffusione di materiale prodotto con denaro dei contribuenti.
Obbligare gli utenti ad accettare ogni volta un contratto è inutile. Chi rispetta le norme non ha bisogno di confermarlo, chi intende violarle accetterà comunque o aggirerà la richiesta. Meglio fare come la NASA, che fornisce norme d'uso del materiale consultabili facoltativamente.
Gli studi di usabilità dimostrano che questi documenti legali sono inefficaci. Jakob Nielsen, uno dei massimi esperti di usabilità del web e interfacce utente, scrive in proposito (l'enfasi è nel testo originale):
Visita la raccolta multimediale del sito web dell'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea. Cerca qualche foto o video, per esempio sulla missione Shuttle STS-120. Scegli una foto del lancio.
Clicca "HI-RES JPEG" per vedere una versione dell'immagine un po' più grande di un francobollo. Sorpresa: si apre una finestra con un documento legale sul copyright e le norme d'uso del materiale. Prima di visualizzare la foto ad alta risoluzione devi cliccare "I Accept" per accettare le condizioni. Questo per ogni foto.
Ora visita la raccolta multimediale sullo Shuttle della NASA, seleziona ancora foto di STS-120, scegline una del lancio e clicca "high res" per la versione ad alta risoluzione. Sorpresa: l'immagine appare immediatamente, senza alcuna necessità di conferme.
L'ESA ha maturità ed esperienza in campo spaziale e tecnologico, ma ha ancora molto da imparare dalla NASA sulla comunicazione pubblica (anche dalla Cina?). Perché l'ESA impone questa complicazione? Troppa burocrazia, troppe restrizioni arbitrarie alla diffusione di materiale prodotto con denaro dei contribuenti.
Obbligare gli utenti ad accettare ogni volta un contratto è inutile. Chi rispetta le norme non ha bisogno di confermarlo, chi intende violarle accetterà comunque o aggirerà la richiesta. Meglio fare come la NASA, che fornisce norme d'uso del materiale consultabili facoltativamente.
Gli studi di usabilità dimostrano che questi documenti legali sono inefficaci. Jakob Nielsen, uno dei massimi esperti di usabilità del web e interfacce utente, scrive in proposito (l'enfasi è nel testo originale):
From usability studies, we know that users almost never bother to read legal documents when they come across them on a website. People just click the I Accept button without even glancing at the text. Since everybody knows that users don't read these agreements, it is interesting whether they will even hold up in court.
domenica 20 gennaio 2008
The Tech Virtual Museum Workshop: primo bilancio
Nina Simon del blog Museum 2.0 fa un bilancio del primo mese di attività di The Tech Virtual Museum Workshop, un sistema online per la progettazione collaborativa di esposizioni museali. Le sue osservazioni riguardano in particolare lo strumento utilizzato, il mondo virtuale Second Life, e le differenze rispetto allo sviluppo di esposizioni nel mondo reale.
Non ho mai usato Second Life ma ho qualche perplessità. Richiede un considerevole investimento di tempo per l'apprendimento e mi sembra uno strumento che opera a un livello di astrazione troppo basso. Imparare a vestirsi e a camminare eretti nel mondo virtuale, per esempio, sono azioni secondarie rispetto al lavoro di progettazione, una distrazione.
Non ho mai usato Second Life ma ho qualche perplessità. Richiede un considerevole investimento di tempo per l'apprendimento e mi sembra uno strumento che opera a un livello di astrazione troppo basso. Imparare a vestirsi e a camminare eretti nel mondo virtuale, per esempio, sono azioni secondarie rispetto al lavoro di progettazione, una distrazione.
venerdì 18 gennaio 2008
Galaxy Zoo: la ricerca scientifica diventa divulgazione
Gli astronomi di Galaxy Zoo hanno presentato al 211° meeting dell'American Astronomical Society un poster che illustra le attività di comunicazione pubblica del team e annuncia uno studio sociologico sui volontari che collaborano al progetto. Galaxy Zoo coinvolge 125.000 "cittadini scienziati" in tutto il mondo, volontari non professionisti, nella classificazione di un milione di galassie.
Il futuro studio, che riguarderà le scienze sociali e non l'astronomia, indagherà le motivazioni del pubblico nel partecipare al progetto. I risultati chiariranno anche se la comunità dei volontari è costituita in prevalenza da appassionati di scienza o da persone senza specifica preparazione scientifica.
Basato sulla collaborazione dei volontari e nato anche come esperimento di comunicazione pubblica della scienza, Galaxy Zoo è un progetto rivoluzionario che trasforma la stessa ricerca in divulgazione.
Inizialmente i volontari erano solo una risorsa essenziale per aiutare gli astronomi nella classificazione delle galassie, ma il successo dell'iniziativa ha superato ogni previsione. Il pubblico si è interessato alle implicazioni scientifiche della ricerca e ora partecipa non solo esaminando i dati, ma anche segnalando anomalie o casi interessanti e assistendo al processo di analisi e interpretazione, ai progressi e agli errori degli scienziati.
Il futuro studio, che riguarderà le scienze sociali e non l'astronomia, indagherà le motivazioni del pubblico nel partecipare al progetto. I risultati chiariranno anche se la comunità dei volontari è costituita in prevalenza da appassionati di scienza o da persone senza specifica preparazione scientifica.
Basato sulla collaborazione dei volontari e nato anche come esperimento di comunicazione pubblica della scienza, Galaxy Zoo è un progetto rivoluzionario che trasforma la stessa ricerca in divulgazione.
Inizialmente i volontari erano solo una risorsa essenziale per aiutare gli astronomi nella classificazione delle galassie, ma il successo dell'iniziativa ha superato ogni previsione. Il pubblico si è interessato alle implicazioni scientifiche della ricerca e ora partecipa non solo esaminando i dati, ma anche segnalando anomalie o casi interessanti e assistendo al processo di analisi e interpretazione, ai progressi e agli errori degli scienziati.
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mercoledì 16 gennaio 2008
L'intrattenimento avanzato impone alla comunità scientifica un dialogo continuo con il pubblico
Ralph McNutt, Jr., Project Scientist della missione spaziale MESSENGER, nel riflettere sul significato storico del primo flyby di Mercurio da parte della sonda, scrive che la comunità tecnologica e scientifica non può ignorare l'onnipresenza dei mezzi di intrattenimento avanzati nella comunicazione con il pubblico.
The omnipresence of sophisticated entertainment imparts an ever-increasing need for the technical community to engage their non-technical counterparts not just in education but also simply in continuing conversation.
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lunedì 14 gennaio 2008
Ricreare la storica missione orbitale di John Glenn nel 50-mo anniversario
Tempo fa avevo proposto di lanciare una replica dello Sputnik 1 per rievocare lo stupore e l'entusiasmo suscitati mezzo secolo fa dall'inizio dell'era spaziale. Era una proposta semiseria, ma sembra che qualcuno stia realmente facendo qualcosa di simile.
Un gruppo di privati sta raccogliendo fondi e sostegno per ricreare il volo dell'astronauta John Glenn nel 2012, in occasione del 50° anniversario della missione. Glenn, considerato un eroe nazionale, fu il primo americano a compiere un volo spaziale orbitale.
Un gruppo di privati sta raccogliendo fondi e sostegno per ricreare il volo dell'astronauta John Glenn nel 2012, in occasione del 50° anniversario della missione. Glenn, considerato un eroe nazionale, fu il primo americano a compiere un volo spaziale orbitale.
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sabato 12 gennaio 2008
Quakescope: un visualizzatore di terremoti creato con strumenti web 2.0
Al di là della retorica sul web 2.0, è fondata la percezione di maggiori opportunità per creare e condividere facilmente contenuti? Le applicazioni sono utili anche alla divulgazione scientifica? Per capirlo ho iniziato a fare esperimenti con alcuni di questi strumenti, Twitter e aNobii, e continuo con Yahoo! Pipes.
Yahoo! Pipes è un ambiente per lo sviluppo di applicazioni web, chiamate mashup, che combinano e trasformano flussi di informazioni in modi nuovi e non previsti in origine. L'ho usato per realizzare Quakescope, un visualizzatore dei terremoti più recenti nell'arco della giornata che presenta dati di base su ciascuno e link ad approfondimenti.
Nell'ambiente di programmazione visuale di Yahoo! Pipes, forme geometriche che rappresentano flussi di dati, collegamenti e operazioni vengono combinate e modificate manipolandole graficamente. Se hai un account Yahoo! puoi esaminare il funzionamento di Quakescope.
Quakescope ha richiesto circa un giorno di lavoro. Questa semplicità di sviluppo è in parte apparente. Anche se lo strumento non è un linguaggio di programmazione tradizionale, richiede tuttavia competenze informatiche e la mentalità di un programmatore.
A cosa può servire uno strumento come Yahoo! Pipes nella divulgazione scientifica e nella didattica? Per selezionare, sintetizzare e presentare raccolte di dati e notizie.
Pur nella sua essenzialità, Quakescope aiuta a suscitare curiosità scientifiche. Fa assistere quasi in tempo reale alle trasformazioni del pianeta seguendo i terremoti e osservandone caratteristiche e regolarità. Cliccando su "Sat" per vedere un planisfero fisico, per esempio, noti che le scosse si concentrano nelle zone delle dorsali oceaniche.
Quakescope è anche un modesto contributo alla celebrazione degli anni mirabili della scienza. Nel 2008 sono in corso l'International Year of Planet Earth e l'Electronic Geophysical Year.
Yahoo! Pipes è un ambiente per lo sviluppo di applicazioni web, chiamate mashup, che combinano e trasformano flussi di informazioni in modi nuovi e non previsti in origine. L'ho usato per realizzare Quakescope, un visualizzatore dei terremoti più recenti nell'arco della giornata che presenta dati di base su ciascuno e link ad approfondimenti.
Nell'ambiente di programmazione visuale di Yahoo! Pipes, forme geometriche che rappresentano flussi di dati, collegamenti e operazioni vengono combinate e modificate manipolandole graficamente. Se hai un account Yahoo! puoi esaminare il funzionamento di Quakescope.
Quakescope ha richiesto circa un giorno di lavoro. Questa semplicità di sviluppo è in parte apparente. Anche se lo strumento non è un linguaggio di programmazione tradizionale, richiede tuttavia competenze informatiche e la mentalità di un programmatore.
A cosa può servire uno strumento come Yahoo! Pipes nella divulgazione scientifica e nella didattica? Per selezionare, sintetizzare e presentare raccolte di dati e notizie.
Pur nella sua essenzialità, Quakescope aiuta a suscitare curiosità scientifiche. Fa assistere quasi in tempo reale alle trasformazioni del pianeta seguendo i terremoti e osservandone caratteristiche e regolarità. Cliccando su "Sat" per vedere un planisfero fisico, per esempio, noti che le scosse si concentrano nelle zone delle dorsali oceaniche.
Quakescope è anche un modesto contributo alla celebrazione degli anni mirabili della scienza. Nel 2008 sono in corso l'International Year of Planet Earth e l'Electronic Geophysical Year.
giovedì 10 gennaio 2008
Open Lab 2007, la seconda antologia di blogging scientifico
Sono stati annunciati i post scelti per Open Lab 2007, la seconda raccolta dei migliori post apparsi su blog scientifici nel 2007 (segnalato dal blog Bad Astronomy). Una giuria ne ha selezionati 54 fra 486 candidati. Il libro sarà pubblicato in occasione della 2nd Science Blogging Conference prevista per il 19 gennaio 2008.
martedì 8 gennaio 2008
aNobii: condividere liste di libri, commentarli e conoscere altri lettori
aNobii è un sito di social networking per chi ama i libri (segnalato dal blog Keplero). Permette di condividere liste dei propri libri e di quelli che si desiderano, recensirli, dicsuterli e trovare persone con interessi simili.
Su aNobii una libreria è la lista dei libri di un utente. Vedi per esempio la mia libreria. Persone con interessi comuni si incontrano in un gruppo, che ha una collezione di libri segnalati dai membri e un forum di discussione.
In Italia il gruppo più numeroso è quello sugli imperdibili della narrativa con 2037 membri e 983 libri nella collezione. Ma c'è anche una significativa presenza di gruppi di argomento scientifico come quello sulla fisica e la matematica con 169 membri e 467 titoli, o sulla divulgazione scientifica con 185 membri e 383 libri.
Io ho creato il gruppo -- chi l'avrebbe mai detto? -- sull'astronautica. Se sei appassionato di spazio ti invito a iscriverti.
Sono in corso diversi esperimenti di social networking per la comunicazione scientifica. aNobii è interessante perché, pur nei limiti di un campione autoselezionato, è una finestra sugli interessi culturali del pubblico. Gli autori possono incontrare i propri lettori, gli editori conoscerne i gusti e i divulgatori raccogliere spunti e ispirazione.
Immagine: la libreria di Paolo Amoroso sul sito aNobii (schermata di Paolo Amoroso)
Su aNobii una libreria è la lista dei libri di un utente. Vedi per esempio la mia libreria. Persone con interessi comuni si incontrano in un gruppo, che ha una collezione di libri segnalati dai membri e un forum di discussione.
In Italia il gruppo più numeroso è quello sugli imperdibili della narrativa con 2037 membri e 983 libri nella collezione. Ma c'è anche una significativa presenza di gruppi di argomento scientifico come quello sulla fisica e la matematica con 169 membri e 467 titoli, o sulla divulgazione scientifica con 185 membri e 383 libri.
Io ho creato il gruppo -- chi l'avrebbe mai detto? -- sull'astronautica. Se sei appassionato di spazio ti invito a iscriverti.
Sono in corso diversi esperimenti di social networking per la comunicazione scientifica. aNobii è interessante perché, pur nei limiti di un campione autoselezionato, è una finestra sugli interessi culturali del pubblico. Gli autori possono incontrare i propri lettori, gli editori conoscerne i gusti e i divulgatori raccogliere spunti e ispirazione.
Immagine: la libreria di Paolo Amoroso sul sito aNobii (schermata di Paolo Amoroso)
domenica 6 gennaio 2008
Il blogging scientifico non ha ancora trovato un equilibrio
Il fisico Sean Carroll del blog Cosmic Variance riflette sul 2007 appena concluso. Alcune sue riflessioni riguardano il blogging in generale e quello scientifico in particolare.
Secondo Carrol il blogging scientifico non ha ancora trovato un equilibrio confortevole nonostante il crescente numero di buoni autori. Rimangono aperte questioni come il pubblico a cui ci si rivolge, il modo migliore di condurre discussioni pubbliche sulla ricerca, e come gestire i commenti, in particolare quelli aggressivi.
Secondo Carrol il blogging scientifico non ha ancora trovato un equilibrio confortevole nonostante il crescente numero di buoni autori. Rimangono aperte questioni come il pubblico a cui ci si rivolge, il modo migliore di condurre discussioni pubbliche sulla ricerca, e come gestire i commenti, in particolare quelli aggressivi.
venerdì 4 gennaio 2008
Gli auguri 2008 dei blogger italiani portano anche ad Avventure Planetarie
Il 31 dicembre 2007 il microblog blazar's random findings ha postato un disegno con gli auguri per il 2008. L'immagine ASCII art mostra due calici che brindano e contiene link a diversi blog, fra cui Avventure Planetarie.
Quell'immagine è stata ripresa da numerosi altri blogger italiani, che hanno a loro volta diffuso il link ad Avventure Planetarie. Ne ho contati 39 sulla pagina che mi riguarda del motore di ricerca Technorati.
Non conoscevo blazar e non ho idea del perché mi abbia citato insieme con altri blog molto più conosciuti e frequentati (ora che ci penso ho un amico astronomo che si occupa di blazar). Ma lo ringrazio per l'attenzione e saluto chi arriva qui seguendo quei link.
Dovrò cominciare a tenere nella limo anche qualche mia foto da autografare.
Quell'immagine è stata ripresa da numerosi altri blogger italiani, che hanno a loro volta diffuso il link ad Avventure Planetarie. Ne ho contati 39 sulla pagina che mi riguarda del motore di ricerca Technorati.
Non conoscevo blazar e non ho idea del perché mi abbia citato insieme con altri blog molto più conosciuti e frequentati (ora che ci penso ho un amico astronomo che si occupa di blazar). Ma lo ringrazio per l'attenzione e saluto chi arriva qui seguendo quei link.
Dovrò cominciare a tenere nella limo anche qualche mia foto da autografare.
mercoledì 2 gennaio 2008
Nel 2008 maggiore affermazione dei nuovi media nella divulgazione scientifica?
È iniziato il 2008. Fare previsioni per un nuovo anno è una tradizione seducente, ma spesso anche gli esperti più autorevoli sbagliano. Per sottrarmi all'imbarazzo della verifica mi limiterò dunque a formulare solo un auspicio su ciò che vorrei accadesse nella divulgazione scientifica.
I media tradizionali, soprattutto TV e giornali, sono considerati le principali fonti di informazione del pubblico sulla scienza. E i giornalisti sono visti come gli operatori di riferimento del settore.
Mi piacerebbe che nel 2008 si consolidasse il ruolo dei nuovi media, in particolare il web, e dei nuovi produttori di informazione scientifica come i ricercatori, gli appassionati di scienza e lo stesso pubblico.
Quali sono i tuoi auspici per la divulgazione scientifica nel 2008? Vuoi sbilanciarti in qualche previsione?
I media tradizionali, soprattutto TV e giornali, sono considerati le principali fonti di informazione del pubblico sulla scienza. E i giornalisti sono visti come gli operatori di riferimento del settore.
Mi piacerebbe che nel 2008 si consolidasse il ruolo dei nuovi media, in particolare il web, e dei nuovi produttori di informazione scientifica come i ricercatori, gli appassionati di scienza e lo stesso pubblico.
Quali sono i tuoi auspici per la divulgazione scientifica nel 2008? Vuoi sbilanciarti in qualche previsione?
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