giovedì 31 maggio 2007

L'esposizione incidentale alla scienza

Matthew Nisbet sul blog Framing Science parla del potenziale dei siti di social networking per raggiungere pubblico non tradizionale per la scienza. Una delle ragioni principali è che possono facilitare ciò che Nisbet definisce "incidental exposure":
The challenge then is to find ways to "incidentally" expose audiences to science in places where they are not looking for it, playing on their strong entertainment-centric predispositions to guide Web surfers, channel jockeys, and book browsers back to science-rich content.
Un altro esempio di esposizione incidentale è la mia proposta di intrattenere i giovani con la scienza.

martedì 29 maggio 2007

Confronto dell'Ulivo sulla cultura a Milano: la scienza non è invitata?

Marilena Adamo, Capogruppo dell'Ulivo al Consiglio Comunale di Milano, annuncia sul suo blog l'apertura di un confronto pubblico dell'Ulivo per rilanciare la cultura in città. Nella sezione "Il censimento delle idee" del documento allegato Azioni, idee, progetti per cambiare la politica si legge:
Oltre cento diversi soggetti dell'industria dello spettacolo, del cinema, dell'editoria, del teatro, del design, dell'architettura, delle arti figurative e pittoriche, dell'espressione creativa da strada, dell'autogestione verranno "censiti" nei [mesi] di maggio e giugno.
Sono molti i soggetti invitati a questo confronto, a cui parteciperanno anche esponenti "dell'espressione creativa da strada" (i graffitari?). Ma, apparentemente, chi parla di scienza non è considerato un interlocutore.

domenica 27 maggio 2007

Cheap Outreach, la comunicazione scientifica con pochi mezzi e molta creatività

Ho definito Big Outreach la comunicazione scientifica in stile Big Science. Definisco quindi Cheap Outreach il suo contrario, cioè la comunicazione scientifica realizzata con pochi fondi, risorse limitate, mezzi semplici e poco personale, ma con molta creatività ed entusiasmo.

Ne offre un esempio Andrea Capocci sul blog Free lance - diario di uno scienziato flessibile parlando di un incontro nell'ambito della manifestazione Scienza3 a Roma. Capocci riferisce del Museo della Scienza presso la scuola elementare primaria "Fratelli Bandiera" di Roma, interamente allestito dai bambini che fanno anche da guida ai visitatori.

venerdì 25 maggio 2007

Risultati di Classe 500, il sondaggio sulla biblioteca scientifica ideale

Sono stati pubblicati i risultati di Classe 500, un sondaggio sui libri di scienza più amati. Gli aspetti più significativi:
  • sono ben rappresentati anche generi diversi dal tradizionale saggio scientifico, come il romanzo, il racconto, il testo teatrale
  • ai vertici della classifica ci sono titoli di scienze della vita, probabilmente una conseguenza di dibattiti d'attualità
Il tema comune è l'interesse per nuove forme di esposizione e riflessioni interdisciplinari sui rapporti fra scienza e altri campi del sapere. La sperimentazione sulla comunicazione scientifica sembra promettente per l'editoria quanto quella con i nuovi media.

mercoledì 23 maggio 2007

Non credono all'allunaggio? Interrogali sulla Luna e lo spazio

Parlando della Luna o dell'esplorazione spaziale il pubblico fa domande sulle obiezioni all'autenticità delle missioni Apollo. A volte ho l'impressione che le persone si rivolgano agli esperti per essere rassicurate. Ma ci sono molti saputelli che, senza avere alcuna nozione di base, esprimono dubbi perentori sul programma Apollo.

Stanco di questa arroganza ho iniziato a rispondere così ai più tenaci: "Se le dessi un calendario, sarebbe in grado di mostrarmi dove si trova in cielo la Luna in questo momento?". Quando ricevo una risposta negativa e uno sguardo stupito aggiungo: "Se non sa nemmeno dove è la Luna in cielo, come fa a esprimere giudizi su missioni spaziali e tecnologie complesse?".

Ti assicuro che funziona.

lunedì 21 maggio 2007

The Accidental Scientist, dietro le quinte dell'Exploratorium

The Accidental Scientist - Telling the Stories of Science è il primo blog dell'Exploratorium, il museo scientifico celebre per le esposizioni interattive (segnalato da Science Communication). Curato dalla giornalista scientifica Mary K. Miller, che collabora con l'istituto, il blog si propone gli obiettivi illustrati nell'articolo Exploratorium in the blogosphere: a peek behind the curtain:
My goal is to contribute something interesting and unique that reflects the richness of what happens at the Exploratorium. I want to share some behind the scenes glimpses as we develop new projects for the museum floor and the web [...] I also want to reflect some of the compelling conversations and the fascinating people who walk through the door and interact with our staff and the public audience.

sabato 19 maggio 2007

How Do You Go To The Bathroom In Space? - Curiosità sugli astronauti e lo spazio

Copertina del libro How Do You Go To The Bathroom In Space?Lo spazio è un ambiente poco conosciuto che suscita curiosità sulla vita di bordo, le attività e le sensazioni degli astronauti. Le persone più adatte a soddisfare queste curiosità, gli astronauti, intervengono però raramente a manifestazioni di divulgazione.

È fortunatamente disponibile una risorsa che riassume le loro esperienze e aiuta a descriverle al pubblico. Si tratta del libro How Do You Go To The Bathroom In Space? dell'astronauta Skylab William Pogue.

Organizzato come una serie di domande, è una raccolta completa, concisa e accurata di informazioni su tutti gli aspetti della vita a bordo di un veicolo spaziale e delle esperienze di un astronauta: alimentazione, ambiente, igiene, abbigliamento, imprevisti, sensazioni fisiologiche, svago, problemi psicologici, ecc.

Oltre alla domanda che dà il titolo al libro, ecco alcune delle più curiose:
  • cosa fai se ti prude il naso quando sei in una tuta spaziale?
  • come si mantiene il cibo fermo nel piatto?
  • come si lavano i vestiti e la biancheria?
  • si russa dormendo nello spazio?
  • si ha un cattivo odore quando non ci si lava?
  • si incontrano difficoltà nel parlare? ci sono cambiamenti nella voce?
  • cosa fanno gli astronauti per svagarsi?
  • quali sono le principali paure nello spazio?
  • cosa si farebbe se impazzisse un membro dell'equipaggio?
  • dallo spazio si vedono la muraglia cinese e le piramidi?
Foto: la copertina del libro How Do You Go To The Bathroom In Space? di William Pogue (foto di Paolo Amoroso)

giovedì 17 maggio 2007

Novità per AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it

Logo di AstronautiCASTAstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it, si arricchisce e si sposta su un proprio sito web. In occasione dell'uscita dell'episodio 3 è stato annunciato un nuovo sito che, oltre a distribuire i file audio degli episodi, raccoglie commenti e altro materiale sui temi trattati.

L'episodio 3, con uno speciale sul satellite astrofisico italiano AGILE, è ricco di notizie interessanti ed esclusive, per esempio le interviste a esponenti di punta del team scientifico. Insieme con la registrazione delle comunicazioni radio del controllo missione restituiscono le emozioni del recente lancio di AGILE.

Questo episodio dimostra una maggiore maturità tecnica e di comunicazione. Ma, soprattutto, AstronautiCAST sta colmando una lacuna informativa sulle attività spaziali nazionali a cui i media tradizionali non sono interessati.

Immagine: il logo di AstronautiCAST, il podcast di Forumastronautico.it (distribuito con Licenza Creative Commons).

martedì 15 maggio 2007

I musei scientifici e il paradosso dei bambini

I planetari e i musei scientifici ricevono una forte richiesta di iniziative per bambini. Dei circa 100.000 visitatori annui del Planetario di Milano, per esempio, circa 2/3 sono bambini e ragazzi in età scolare.

Eppure, apparentemente, quando questi bambini diventano adulti, tornano in quei luoghi solo per accompagnare i loro bambini. Sembra che le iniziative per un pubblico adulto, in proporzione, siano molto meno seguite.

Perché i luoghi della divulgazione scientifica non riescono a generare un interesse che si mantiene fino alla maturità?

Forse i bambini rimangono indifferenti ai musei, visti come legati alle attività scolastiche. O forse sono considerati luoghi di intrattenimento e svago come gli altri frequentati dai bambini, senza richieste specifiche di stimoli didattici e culturali da parte dei loro accompagnatori.

domenica 13 maggio 2007

Spunti per interpretare le domande incomprensibili del pubblico

In una recente serata di osservazione al telescopio una signorina mi ha chiesto: "Cos'è quella linea diritta che attraversa tutto l'universo?". È solo un esempio delle domande strane e curiose che si ricevono occasionalmente dal pubblico degli eventi scientifici.

Come interpretare queste domande incomprensibili? Come rispondere?

È innanzitutto utile seguire le principali fonti di informazione del pubblico non specialistico, soprattutto la TV e i giornali. Spesso all'origine di una domanda c'è una notizia d'attualità. La letteratura specialistica può poi aiutare a precisare l'argomento partendo da indizi come fatti o circostanze citate nella domanda.

Se nonostante questi sforzi l'oggetto del quesito non è ancora chiaro, l'ultima risorsa rimane la diplomazia. A quella visitatrice ho detto che non capivo cosa intendesse chiedere perché non riesco a seguire tutti i settori della ricerca astronomica.

venerdì 11 maggio 2007

Perché ho smesso di comprare libri scientifici in Italia

"Non si vendono biglietti del tram", "Non si fanno fotocopie".

Ho visto spesso cartelli simili nelle vetrine dei negozi di Milano. Mostrano che i gestori non hanno saputo cogliere le opportunità suggerite dalle numerose richieste dei clienti. Ed evidenziano una generale mancanza di spirito imprenditoriale che mi ha spinto a limitare i miei acquisti di libri in Italia.

Fino alla metà degli anni '80 mi procuravo i libri scientifici nella mia città. Nuovi interessi e necessità di approfondimento mi portarono poi a leggere sempre più spesso pubblicazioni in inglese, che non sempre erano disponibili.

Potevo chiedere di fare arrivare i testi dall'estero. Ma il problema principale erano i lunghi tempi di consegna, generalmente di alcuni mesi. Anche quando, come accadde una volta per un testo italiano, il magazzino del distributore si trovava solo a un paio di km dalla libreria universitaria alla quale l'avevo ordinato.

Lunghi tempi di attesa, disorganizzazione e scarsità di servizi. Mancava la scintilla dell'iniziativa.

Mi stupivano l'assenza di spirito imprenditoriale, l'incapacità di anticipare le richieste dei clienti immedesimandosi nelle loro esigenze. L'incapacità di proporre nuovi servizi, per esempio tempi di attesa più brevi per gli ordini esteri a fronte di un costo aggiuntivo.

Tutto questo in una grande città come Milano, non una località di provincia. Era frustrante.

Così, nella seconda metà degli anni '80, iniziai ad acquistare i libri per corrispondenza da librerie americane e inglesi trovate nelle pubblicità di riviste tecniche e scientifiche straniere. I cambi del Dollaro e della Sterlina erano favorevoli. I venditori offrivano una vasta scelta di titoli, efficienza, servizi e cortesia. Ma, soprattutto, i tempi di consegna erano sensibilmente minori, raramente più di qualche settimana.

Da allora continuai a ridurre i miei acquisti di libri in Italia, limitandomi a quelli in lingua italiana. La diffusione di Internet e la convenienza di Amazon hanno poi reso sempre meno necessario per me ricorrere alle librerie locali.

Acquisto quasi esclusivamente online testi e pubblicazioni scientifiche dal 1992.

mercoledì 9 maggio 2007

Ripeti ad alta voce le domande del pubblico

Al termine di una conferenza ripeti le domande del pubblico in modo che vengano udite da tutti. Se non si sente una domanda, la risposta può non risultare comprensibile.

A volte non tutti i presenti riescono a sentire una domanda perché chi la rivolge non dispone di un microfono, o perché parla a bassa voce. Ripetere la domanda può essere anche un'occasione per riformularla se non è stata espressa chiaramente.

lunedì 7 maggio 2007

L'elite culturale che esclude la scienza dalla TV

"Agli italiani in TV interessano solo il calcio e la gnocca".

Lo disse qualche anno fa un dirigente televisivo a una mia amica, una signora che cura le pubbliche relazioni per un'istituzione scientifica, che gli aveva chiesto perché non si producono nuovi programmi di divulgazione scientifica.

L'esperienza e l'intuizione mi suggeriscono che questa schietta analisi è semplicistica nella migliore delle ipotesi. Ma, a differenza di quell'esponente dell'elite illuminata che decide cosa deve o non deve interessare al pubblico, non ho i mezzi per dimostrarlo.

sabato 5 maggio 2007

La seconda foto ripresa da New Horizons su suggerimento del pubblico

La luna di Giove Europa ripresa da New Horizons Questa spettacolare immagine della luna di Giove Europa è stata ripresa dalla sonda New Horizons in viaggio verso Plutone. Non l'ha richiesta uno scienziato ma una persona comune, l'appassionato di esplorazione spaziale Richard Hendricks

È la seconda di una serie di inquadrature proposte per il loro valore estetico e artistico. Il team scientifico di New Horizons ha coinvolto il pubblico chiedendo suggerimenti per opportunità di realizzare immagini spettacolari durante l'incontro della sonda con Giove, tuttora in corso.

Foto: la luna di Giove Europa riprese dalla sonda spaziale New Horizons mentre sorge sopra le nubi del pianeta (fonte: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute).

giovedì 3 maggio 2007

Studenti delle medie più interessati alla scienza se vengono da ceti svantaggiati

Gli studenti di scuola media provenienti da ceti sociali svantaggiati apprendono e apprezzano la scienza e la tecnologia più di quelli dei ceti agiati. Lo rivela un rapporto della Fondazione IDIS - Città della Scienza di Napoli che sarà presentato oggi (segnalato dal blog Caffè News).

Il rapporto riguarda una ricerca basata su 600 giovani fra i 10 e i 16 anni di 11 scuole della zona di Napoli, spesso in situazioni di evasione scolastica, microcriminalità e tossicodipendenze. Sembra che gli studenti dei ceti svantaggiati abbiano una maggiore capacità di approfittare di occasioni formative da attività di apprendimento non formali e informali, come i moderni science center e i parchi naturalistici.

La buona notizia è che questi risultati sull'interesse dei giovani per la scienza e la tecnologia sono incoraggianti. La cattiva notizia è che le strategie educative per approfittarne richiedono notevoli sforzi, strutture e risorse, cioè Big Outreach, che sono difficili da trovare in Italia.

martedì 1 maggio 2007

I precari della comunicazione scientifica

L'iconografia del Primo Maggio sarebbe da aggiornare. Oltre a immagini di braccianti agricoli e operai, nei manifesti dovrebbero apparire anche i lavoratori della conoscenza, fra cui gli scienziati e i ricercatori.

Il giorno della festa dei lavoratori segnalo dunque il blog Free lance - diario di uno scienziato flessibile di Andrea Capocci, assegnista all'Università "La Sapienza" di Roma. È una cronaca sconfortante e surreale del mondo della ricerca scientifica in Italia, riferita da un testimone e protagonista sua malgrado.

Il blog racconta storie di precariato, stipendi bassi, mancanza di prospettive e sicurezza, nomine politiche, incompetenza e burocrazia comuni ad altre categorie di lavoratori. ma meno note per le attività legate alla scienza.

Sono problemi condivisi anche da chi si occupa di comunicazione scientifica, per la quale le risorse disponibili e l'attenzione sono forse ancora minori.

P.S.
Il correttore ortografico di Blogger conosce le parole "assegnista" e "precariato", che non ha indicato come errori in questo post. Un segno dei tempi?