Il Corriere della Sera del 27 maggio 2008 ha pubblicato a pagina 10 un articolo su Musei 2008, il dossier annuale del Touring Club Italiano sui musei più visitati. L'articolo, che riassume le conclusioni dell'indagine, si intitola: "Le «porte chiuse» dei musei - Pochi servizi per i visitatori. Ignorati i bimbi. Mancano anche guardaroba e audioguide".
Collaboro con un museo scientifico e un planetario, e ho molti amici che lavorano nel settore. Confermo la situazione rilevata dall'indagine. Ma limitarsi a presentarla fa perdere di vista il problema più importante: la sopravvivenza degli istituti culturali.
La negligenza e l'incuria non bastano a spiegare la situazione. Nei musei non manca la volontà di offrire qualità e servizi al pubblico, ma le risorse.
Molti musei faticano a procurarsi i mezzi anche per la gestione ordinaria, cioè garantire l'apertura al pubblico. I servizi di cui parla il dossier sono fra i più costosi perché richiedono personale. Invece i finanziamenti sono insufficienti e lo staff è largamente precario e sottodimensionato. Come possono i musei offrire nuovi servizi se non riescono a sopravvivere?
Un suggerimento agli autori dell'indagine: stimate i costi per offrire i servizi di cui rilevate l'assenza, e confrontateli con i bilanci degli istituti.
sabato 31 maggio 2008
I musei trascurano i servizi al pubblico per mancanza di risorse, non di attenzione
giovedì 29 maggio 2008
La NASA invita il pubblico a creare panorami di Marte con le prime immagini di Phoenix
Una conferenza stampa sull'atterraggio su Marte della sonda spaziale NASA Phoenix ha presentato le prime immagini ricevute. Il principal investigator Peter Smith ha detto che per il momento il team scientifico non rilascerà un mosaico fotografico a colori della zona di atterraggio, lasciando questo compito agli appassionati di elaborazione di immagini spaziali:
The mosaic we'll leave that to the hobbyists at home to put together. There's a lot of people who really enjoy doing that, I understand.
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martedì 27 maggio 2008
Bilancio di Sci{bzaar}Net, un evento sulla cultura scientifica aperta in rete
Si è svolto a Milano il 17 maggio 2008 Sci{bzaar}Net, un incontro sulla produzione e diffusione di conoscenza scientifica nel mondo aperto della rete. Il blog dell'evento raccoglie molto materiale e reazioni all'iniziativa, un successo per i contenuti e la sperimentazione di nuove modalità di discussione: slide degli interventi, video, foto e riflessioni dei partecipanti.
domenica 25 maggio 2008
Il timore di azioni legali scoraggia l'osservazione pubblica del Sole
Un divulgatore dell'astronomia americano chiede alla mailing list DOME-L sui planetari consigli per osservazioni pubbliche del Sole in sicurezza al telescopio. Lascia intendere che vuole cautelarsi da possibili azioni legali di chi, non interpretando correttamente le indicazioni degli esperti, subisca danni alla vista.
I produttori di giochi scientifici e kit di piccolo chimico stanno eliminando sostanze potenzialmente infiammabili, tossiche o pericolose per evitare responsabilità in caso di incidenti negli esperimenti.
Anche l'astronomia sta diventando una scienza pericolosa? Dovremo sconsigliare le osservazioni del cielo perché qualcuno può farsi male al buio? Mi fa piacere che in Italia si possa ancora usare il buon senso, e gli eccessi della litigiosità legale americana non ostacolino -- ancora -- la didattica e la divulgazione scientifica.
I produttori di giochi scientifici e kit di piccolo chimico stanno eliminando sostanze potenzialmente infiammabili, tossiche o pericolose per evitare responsabilità in caso di incidenti negli esperimenti.
Anche l'astronomia sta diventando una scienza pericolosa? Dovremo sconsigliare le osservazioni del cielo perché qualcuno può farsi male al buio? Mi fa piacere che in Italia si possa ancora usare il buon senso, e gli eccessi della litigiosità legale americana non ostacolino -- ancora -- la didattica e la divulgazione scientifica.
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venerdì 23 maggio 2008
La NASA usa Twitter per informare sulla sonda spaziale Phoenix
È stato attivato un account ufficiale Twitter di Phoenix, una sonda automatica della NASA che atterrerà su Marte il 25 maggio 2008. Questo canale di comunicazione pubblica affianca un blog curato da scienziati e ingegneri del team Phoenix (segnalato da The Planetary Society Weblog). Credo che sia la prima missione spaziale a diffondere aggiornamenti con Twitter.
Le brevi notizie fornite riguardano la navigazione, lo stato del veicolo e le attività pubbliche del team. Le informazioni sono occasionalmente presentate in prima persona come se parlasse la sonda. Un esempio:
Le brevi notizie fornite riguardano la navigazione, lo stato del veicolo e le attività pubbliche del team. Le informazioni sono occasionalmente presentate in prima persona come se parlasse la sonda. Un esempio:
The team is considering a maneuver to nudge my flight path toward a landing spot on Mars 18 kilometers to the NW of where I'm headed now.
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mercoledì 21 maggio 2008
La divulgazione scientifica può ancora ispirare all'esplorazione spaziale?
Negli anni '50 del XX secolo la divulgazione scientifica e la fantascienza contribuirono a creare nei giovani interesse ed entusiasmo per l'esplorazione dello spazio, invogliandoli a intraprendere carriere scientifiche.
Il planetologo Chuck Wood ricorda il ruolo della serie di articoli di von Braun sulla conquista dello spazio pubblicati dalla rivista Collier's. Anthony Young, autore di libri di astronautica, negli anni '50 fu ispirato come molti altri bambini americani dai libri di fantascienza per ragazzi sulle avventure di Tom Swift.
Il contesto storico e culturale è cambiato completamente. Oggi, forse, la divulgazione scientifica non è più una forza ispiratrice.
La responsabilità è solo di chi parla di scienza? Se nemmeno imprese come l'esplorazione di altri mondi catturano l'immaginazione, è rimasto ancora qualcosa in grado di ispirare un'umanità apatica e annoiata?
Il planetologo Chuck Wood ricorda il ruolo della serie di articoli di von Braun sulla conquista dello spazio pubblicati dalla rivista Collier's. Anthony Young, autore di libri di astronautica, negli anni '50 fu ispirato come molti altri bambini americani dai libri di fantascienza per ragazzi sulle avventure di Tom Swift.
Il contesto storico e culturale è cambiato completamente. Oggi, forse, la divulgazione scientifica non è più una forza ispiratrice.
La responsabilità è solo di chi parla di scienza? Se nemmeno imprese come l'esplorazione di altri mondi catturano l'immaginazione, è rimasto ancora qualcosa in grado di ispirare un'umanità apatica e annoiata?
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lunedì 19 maggio 2008
Insegnamo a usare Google
Nelle mie attività di divulgazione scientifica ho contatti con studenti che preparano tesine di astronomia e chiedono informazioni bibliografiche o indicazioni su siti web da consultare. Il pubblico non scolastico fa richieste simili per interesse e curiosità personale.
Spesso queste esigenze di informazione di base si potrebbero soddisfare facendo semplici ricerche con Google. Ma manca la capacità di trovare informazioni in rete per conto proprio.
Potenziare la divulgazione tecnologica insegnando a fare ricerche online, oltre alle fonti tradizionali, darebbe maggiore autonomia informativa e critica al pubblico.
Spesso queste esigenze di informazione di base si potrebbero soddisfare facendo semplici ricerche con Google. Ma manca la capacità di trovare informazioni in rete per conto proprio.
Potenziare la divulgazione tecnologica insegnando a fare ricerche online, oltre alle fonti tradizionali, darebbe maggiore autonomia informativa e critica al pubblico.
sabato 17 maggio 2008
I visitatori dei musei hanno rispetto per gli oggetti antichi?
Nelle visite guidate che conduco al Museo Astronomico di Brera, accompagno gruppi di persone nella cupola con il telescopio ottocentesco dell'astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli sui tetti di Palazzo Brera. Appena entrati, quasi sempre c'è qualcuno che cerca di appoggiarsi o sedersi sugli arredi d'epoca: un tavolo, un mobiletto e una scala.
L'homo SUV, non più abituato allo sforzo fisico, è talmente stanco per avere salito un po' di scale da ignorare il valore degli oggetti antichi, e il giudizio di chi rimane in piedi.
È una mancanza di sensibilità che attraversa trasversalmente tutte le fasce d'età e classi sociali. Controlla i visitatori e non aspettarti che abbiano cura di un luogo antico.
L'homo SUV, non più abituato allo sforzo fisico, è talmente stanco per avere salito un po' di scale da ignorare il valore degli oggetti antichi, e il giudizio di chi rimane in piedi.
È una mancanza di sensibilità che attraversa trasversalmente tutte le fasce d'età e classi sociali. Controlla i visitatori e non aspettarti che abbiano cura di un luogo antico.
giovedì 15 maggio 2008
Articolo di MicroMega sulla pseudoscienza in TV
Il numero 3/2008 della rivista MicroMega contiene un articolo sulla pseudoscienza in TV di Chiara Ceci, che me ne aveva parlato quando lo stava preparando. Analizza il linguaggio televisivo delle pseudoscienze, ideato per rendere plausibili fantasie infondate mantenendo apparentemente la neutralità del dibattito scientifico.
L'articolo dedica ampio spazio al programma di Roberto Giacobbo Voyager su Rai Due e la puntata sul complottismo lunare del 3 marzo 2008. L'assenza di cultura scientifica e la ricerca di larghi ascolti a basso costo fanno ignorare alla dirigenza Rai l'effetto diseducativo di programmi di pseudo-divulgazione come Voyager, pagati con denaro pubblico.
Foto: la copertina del numero 3/2008 della rivista MicroMega (foto di Paolo Amoroso)
L'articolo dedica ampio spazio al programma di Roberto Giacobbo Voyager su Rai Due e la puntata sul complottismo lunare del 3 marzo 2008. L'assenza di cultura scientifica e la ricerca di larghi ascolti a basso costo fanno ignorare alla dirigenza Rai l'effetto diseducativo di programmi di pseudo-divulgazione come Voyager, pagati con denaro pubblico.
Foto: la copertina del numero 3/2008 della rivista MicroMega (foto di Paolo Amoroso)
martedì 13 maggio 2008
Un comunicato stampa NASA commentato dai lettori
Visitando il sito web ufficiale NASA ho trovato un comunicato stampa su una nuova mappa radar del polo sud lunare. Il comunicato è seguito da una sezione di commenti dei lettori, come un post di un blog.
Questi 74 commenti in un paio di mesi, che anche i blog più seguiti raggiungono raramente, esprimono interesse ed entusiasmo per la notizia riferita. Sono un segno di partecipazione del pubblico, apparentemente anche non americano. La maggior parte dei commenti sono di persone comuni affascinate dallo spazio ma con una preparazione specifica limitata.
Non capisco se questo dialogo con il pubblico sul più importante sito NASA sia solo un esperimento. Non ho trovato altri comunicati stampa commentati dai lettori.
Questi 74 commenti in un paio di mesi, che anche i blog più seguiti raggiungono raramente, esprimono interesse ed entusiasmo per la notizia riferita. Sono un segno di partecipazione del pubblico, apparentemente anche non americano. La maggior parte dei commenti sono di persone comuni affascinate dallo spazio ma con una preparazione specifica limitata.
Non capisco se questo dialogo con il pubblico sul più importante sito NASA sia solo un esperimento. Non ho trovato altri comunicati stampa commentati dai lettori.
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domenica 11 maggio 2008
il Web 2.0 è utile anche alle persone comuni?
Chi usa le applicazioni Web 2.0? Un'avanguardia che anticipa la futura diffusione a un pubblico più vasto di persone comuni, o solo pochi eccentrici amanti delle novità tecnologiche? Se lo chiede Gina Trapani del blog Lifehacker.
La domanda è rilevante anche per le implicazioni sull'informazione scientifica online. I nuovi strumenti web, che si diffondono ancora lentamente, possono rendere più efficace anche questo tipo di comunicazione. L'assenza di divulgazione tecnologica in Italia e la limitata diffusione di Internet rallentano però questo processo.
In base alla mia esperienza, l'adozione degli strumenti Web 2.0 è bassa anche fra chi fa comunicazione scientifica. Fra i miei colleghi, per esempio, solo un paio usano strumenti web più avanzati della posta elettronica e la navigazione dei siti, e RSS è quasi sconosciuto. Pochi manifestano interesse a conoscerli, usarli per conto proprio o sperimentarli per il loro lavoro.
La domanda è rilevante anche per le implicazioni sull'informazione scientifica online. I nuovi strumenti web, che si diffondono ancora lentamente, possono rendere più efficace anche questo tipo di comunicazione. L'assenza di divulgazione tecnologica in Italia e la limitata diffusione di Internet rallentano però questo processo.
In base alla mia esperienza, l'adozione degli strumenti Web 2.0 è bassa anche fra chi fa comunicazione scientifica. Fra i miei colleghi, per esempio, solo un paio usano strumenti web più avanzati della posta elettronica e la navigazione dei siti, e RSS è quasi sconosciuto. Pochi manifestano interesse a conoscerli, usarli per conto proprio o sperimentarli per il loro lavoro.
venerdì 9 maggio 2008
Le riviste di tecnologia sopravviveranno alla concorrenza di Internet
Dwayne Day ha pubblicato su The Space Review del 5 maggio 2008 una guida alle più importanti riviste aerospaziali internazionali, con una interessante introduzione che spiega perché le riviste tradizionali hanno ancora un ruolo nonostante l'informazione online.
Day ritiene che il continuo calo di lettori e introiti pubblicitari dei giornali sia il segno della loro prossima scomparsa. Non possono più competere con la rapidità, vastità e flessibilità dell'informazione su Internet.
Ma le riviste tecnologiche di nicchia come quelle astronautiche, osserva, sopravviveranno ancora perché assumono un ruolo complementare alla rete e soddisfano esigenze diverse.
La maggior parte dei siti di argomento spaziale, fa notare Day, offrono pochi contenuti originali. Si limitano a riproporre comunicati stampa o rielaborare notizie diffuse da poche fonti in rete. La difficoltà di lettura a video e la rapidità di diffusione delle informazioni in Internet favoriscono la fruizione di aggiornamenti frequenti, brevi e poco approfonditi.
Le riviste tecnologiche sono rimaste gli unici canali per le analisi, gli approfondimenti e la trattazione di temi trascurati online come le attività spaziali militari, le applicazioni commerciali dello spazio e la storia dell'astronautica.
Day ritiene che il continuo calo di lettori e introiti pubblicitari dei giornali sia il segno della loro prossima scomparsa. Non possono più competere con la rapidità, vastità e flessibilità dell'informazione su Internet.
Ma le riviste tecnologiche di nicchia come quelle astronautiche, osserva, sopravviveranno ancora perché assumono un ruolo complementare alla rete e soddisfano esigenze diverse.
La maggior parte dei siti di argomento spaziale, fa notare Day, offrono pochi contenuti originali. Si limitano a riproporre comunicati stampa o rielaborare notizie diffuse da poche fonti in rete. La difficoltà di lettura a video e la rapidità di diffusione delle informazioni in Internet favoriscono la fruizione di aggiornamenti frequenti, brevi e poco approfonditi.
Le riviste tecnologiche sono rimaste gli unici canali per le analisi, gli approfondimenti e la trattazione di temi trascurati online come le attività spaziali militari, le applicazioni commerciali dello spazio e la storia dell'astronautica.
mercoledì 7 maggio 2008
ASIinterviews è il nuovo canale YouTube dell'ASI
L'Ufficio Stampa dell'Agenzia Spaziale Italiana ha attivato il nuovo canale YouTube ASIinterviews. Creato il 3 aprile 2008, include attualmente 15 video che riguardano tutte le attività dell'agenzia: l'osservazione della Terra, l'astrofisica spaziale, le missioni con astronauti, l'esplorazione automatica del Sistema Solare e le collaborazioni con altri enti.
Commentando le iniziative di comunicazione pubblica della nuova presidenza ASI esprimevo l'impressione che l'impiego dei nuovi media web fosse ancora limitato. ASIinterviews suggerisce invece che il web diventerà un canale stabile per la distribuzione di video e l'uso di YouTube non rimarrà solo un esperimento.
ASIinterviews si aggiunge a un precedente canale ASI. Ma, a differenza di quest'ultimo che mantiene l'aspetto predefinito di YouTube, la pagina del nuovo canale ha un maggior numero di video e una grafica più elaborata. Sembra dunque pensato per un utilizzo a più lungo termine.
Immagine: il canale YouTube ASIinterviews dell'Agenzia Spaziale Italiana (schermata di Paolo Amoroso)
Commentando le iniziative di comunicazione pubblica della nuova presidenza ASI esprimevo l'impressione che l'impiego dei nuovi media web fosse ancora limitato. ASIinterviews suggerisce invece che il web diventerà un canale stabile per la distribuzione di video e l'uso di YouTube non rimarrà solo un esperimento.
ASIinterviews si aggiunge a un precedente canale ASI. Ma, a differenza di quest'ultimo che mantiene l'aspetto predefinito di YouTube, la pagina del nuovo canale ha un maggior numero di video e una grafica più elaborata. Sembra dunque pensato per un utilizzo a più lungo termine.
Immagine: il canale YouTube ASIinterviews dell'Agenzia Spaziale Italiana (schermata di Paolo Amoroso)
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lunedì 5 maggio 2008
Rapporto sulla scienza negli ambienti informali atteso per l'estate 2008
The National Academies, un'organizzazione non-profit al servizio del pubblico e delle istituzioni USA, sta conducendo uno studio sull'apprendimento della scienza in ambienti informali come musei e centri tecnologici, zoo, acquari, orti botanici e biblioteche. La pubblicazione del rapporto conclusivo è attesa per l'estate 2008. Fra gli sponsor dello studio ci sono la National Science Foundation e il National Research Council.
sabato 3 maggio 2008
Comunicazione pubblica ASI: canali tradizionali e sperimentazione limitata dei nuovi media web
Il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana Giovanni Fabrizio Bignami fa un bilancio del suo primo anno di intensa attività. Riassume anche le iniziative per la comunicazione pubblica, concentrate su canali tradizionali come incontri pubblici, contatti con i media, pubblicazioni, collaborazioni con università e presenza in TV.
Bignami cita anche il parziale rinnovo del sito web ASI su cui però, come ammette, c'è ancora molto da fare. La mancanza di un indirizzo permanente delle pagine, per esempio, impedisce di linkare le notizie. Per questo ho dovuto inserire un link a una copia del documento di Bignami su Forumastronautico.it. Ma, soprattutto, il sito non ha ancora feed RSS.
Anche se l'uso dei nuovi media web da parte dell'agenzia è ancora limitato, con qualche esperimento di diffusione di video su YouTube, prosegue l'impegno ASI per una maggiore comunicazione pubblica.
Bignami cita anche il parziale rinnovo del sito web ASI su cui però, come ammette, c'è ancora molto da fare. La mancanza di un indirizzo permanente delle pagine, per esempio, impedisce di linkare le notizie. Per questo ho dovuto inserire un link a una copia del documento di Bignami su Forumastronautico.it. Ma, soprattutto, il sito non ha ancora feed RSS.
Anche se l'uso dei nuovi media web da parte dell'agenzia è ancora limitato, con qualche esperimento di diffusione di video su YouTube, prosegue l'impegno ASI per una maggiore comunicazione pubblica.
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giovedì 1 maggio 2008
RSS: seguire le novità dei siti web senza visitarli periodicamente
Ti interessano molti blog e siti web ma non vuoi visitarli uno per uno per cercare le novità? La soluzione è RSS, una tecnologia web che fa risparmiare tempo ma è ancora poco usata. Per farla conoscere, Daniel Scocco del blog Daily Blog Tips propone che dal 2008 il primo maggio diventi una giornata di informazione chiamata RSSDay - RSS Awareness Day.
RSS è un sistema per ricevere le informazioni più recenti da blog e siti aggiornati frequentemente. Una pagina web opportunamente codificata, il feed RSS, contiene un riassunto o il testo completo delle nuove informazioni.
RSS segnala gli aggiornamenti di un sito senza bisogno di controllarlo regolarmente. Per iniziare a seguire le novità del sito ti devi iscrivere al suo feed. In seguito otterrai automaticamente le novità appena disponibili.
Per iscriverti ai feed e leggere le notizie devi usare un'applicazione chiamata RSS reader, feed reader o news reader. I feed reader possono essere applicazioni web, programmi da installare sul proprio computer o funzionalità integrate in un browser. Il reader controlla regolarmente la disponibilità di nuove informazioni e le visualizza. Io uso e consiglio Google Reader.
Per conoscere RSS visita il sito RSSDay su cui troverai un video introduttivo, indicazioni per iscriversi ai feed e un elenco dei feed reader più diffusi.
Imparare a usare RSS aiuta a dominare il sovraccarico informativo del web e a seguire meglio anche le notizie sulla scienza. Iscriviti al feed di Avventure Planetarie, di cui trovi l'indirizzo nella sezione Feed della colonna di destra.
Immagine: un logo di RRSDay - RSS Awareness Day (usato con il permesso degli organizzatori)
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