Nel gennaio 2007 chiesi alla Rai se fossero in preparazione documentari, film o programmi per l'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009. Risposero di non avere informazioni e suggerirono di ricontattarli "in prossimità dell'evento".
Visto che l'Anno dell'Astronomia sta per iniziare, qualche giorno fa ho riscritto al sito Rai. Anche questa volta non ci sono novità.
Forse una grande azienda come la Rai ha difficoltà interne di comunicazione. O forse le informazioni su programmi futuri vengono date solo ai giornalisti.
Ma, conoscendo certe cattive abitudini della TV pubblica, ho il sospetto che la Rai non stia preparando alcun programma scientifico su questo tema, o che intenda trasmettere programmi di dubbia qualità sull'astronomia e lo spazio.
Vedremo.
martedì 30 dicembre 2008
Nessuna novità dalla Rai su programmi per l'Anno dell'Astronomia
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sabato 27 dicembre 2008
Il blog Avventure Planetarie compie 2 anni
Due anni fa, il 27 dicembre 2006, iniziai il blog Avventure Planetarie per parlare di comunicazione e divulgazione scientifica. Da allora ho scritto 350 post che puoi consultare nell'archivio dei post.
Per un blog due anni sono un'eternità. Molti blog, anche di argomento scientifico, vengono abbandonati dagli autori poco dopo l'entusiasmo iniziale. Come per altri strumenti di comunicazione online, la continuità di aggiornamento è il risultato di un delicato equilibrio fra impegni personali, gestione del tempo e disciplina.
Per un blog due anni sono un'eternità. Molti blog, anche di argomento scientifico, vengono abbandonati dagli autori poco dopo l'entusiasmo iniziale. Come per altri strumenti di comunicazione online, la continuità di aggiornamento è il risultato di un delicato equilibrio fra impegni personali, gestione del tempo e disciplina.
giovedì 25 dicembre 2008
Le sonde parlanti su Twitter ostacoleranno l'esplorazione umana dello spazio?
L'analista spaziale Jeff Foust si era chiesto se sia giusto umanizzare una sonda spaziale e dolersi della sua perdita come è accaduto per MarsPhoenix, la presenza Twitter della sonda marziana Phoenix. Ora spiega le ragioni della sua perplessità nell'articolo The perils of talking spacecraft del 15 dicembre 2008 su The Space Review.
Secondo Foust, se il pubblico stabilirà con i robot un legame emotivo paragonabile a quello con i futuri esploratori della Luna e di Marte ricevendo un simile livello di gratificazione, i costi e i rischi delle missioni umane potrebbero essere considerati troppo elevati:
Il pubblico, inoltre, è disposto ad accettare i costi e i pericoli di attività spettacolari, per esempio sport ad alto rischio come la Formula 1.
Secondo Foust, se il pubblico stabilirà con i robot un legame emotivo paragonabile a quello con i futuri esploratori della Luna e di Marte ricevendo un simile livello di gratificazione, i costi e i rischi delle missioni umane potrebbero essere considerati troppo elevati:
If it's not that much stronger—if people feel a similar level of connection to a robotic explorer as a human one—will people be willing to accept the increased cost and risk of human space exploration if they don’t get more out of it?Non condivido la preoccupazione di Foust. Il legame emotivo con MarsPhoenix è stato più simile a quello per un eroe cinematografico che per una persona. Gli utenti Twitter erano consapevoli che dietro MarsPhoenix c'era un essere umano e sono stati al gioco.
Il pubblico, inoltre, è disposto ad accettare i costi e i pericoli di attività spettacolari, per esempio sport ad alto rischio come la Formula 1.
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lunedì 22 dicembre 2008
Perché i musei dovrebbero mostrare di prestare attenzione ai visitatori
Musei e luoghi scientifici con personale distratto, che sbadiglia, ignora i visitatori, risponde sgarbatamente alle loro richieste o è assente.
Perché cambiare atteggiamento e fare in modo che il personale presti attenzione e si prenda cura dei visitatori? Perché i visitatori soddisfatti garantiscono un significativo ritorno di immagine.
Secondo un sondaggio fra i frequentatori abituali dei luoghi culturali del Connecticut, i visitatori che percepiscono l'attenzione del personale museale sono significativamente più motivati, in media il doppio di altri gruppi, a dichiarare che l'istituto tiene unita la comunità, che coinvolge tutte le fasce d'età, e lodarne le iniziative.
Per dare maggiore attenzione ai visitatori bastano gesti semplici che facciano percepire un servizio eccellente.
Perché cambiare atteggiamento e fare in modo che il personale presti attenzione e si prenda cura dei visitatori? Perché i visitatori soddisfatti garantiscono un significativo ritorno di immagine.
Secondo un sondaggio fra i frequentatori abituali dei luoghi culturali del Connecticut, i visitatori che percepiscono l'attenzione del personale museale sono significativamente più motivati, in media il doppio di altri gruppi, a dichiarare che l'istituto tiene unita la comunità, che coinvolge tutte le fasce d'età, e lodarne le iniziative.
Per dare maggiore attenzione ai visitatori bastano gesti semplici che facciano percepire un servizio eccellente.
sabato 20 dicembre 2008
Giovani autori di libri di divulgazione: è opportuno rivelare l'età?
Iniziai a scrivere il mio libro Saturno - nubi, anelli e lune (Italy Press, 1983) nei primi mesi del 1983 quando avevo ancora 17 anni. Era un volume della collana di divulgazione scientifica Destinazione Universo in cui alcuni amici miei coetanei scrivevano altri titoli.
Sebbene Destinazione Universo fosse rivolta ai giovani, un consulente di marketing dell'editore consigliò di non indicare l'anno di nascita degli autori nelle biografie in quarta di copertina perché la giovane età avrebbe potuto ridurre la credibilità.
Decidemmo di includere l'anno di nascita e i libri ebbero successo, ottenendo favorevoli recensioni e giudizi del pubblico. Una recensione del mio libro indicò come punto a favore proprio la giovane età dell'autore.
Sebbene Destinazione Universo fosse rivolta ai giovani, un consulente di marketing dell'editore consigliò di non indicare l'anno di nascita degli autori nelle biografie in quarta di copertina perché la giovane età avrebbe potuto ridurre la credibilità.
Decidemmo di includere l'anno di nascita e i libri ebbero successo, ottenendo favorevoli recensioni e giudizi del pubblico. Una recensione del mio libro indicò come punto a favore proprio la giovane età dell'autore.
mercoledì 17 dicembre 2008
La diffusione della cultura scientifica non è divulgazione?
Chi si occupa di comunicazione pubblica della scienza descrive spesso questa attività come diffusione della cultura scientifica invece di divulgazione.
La divulgazione evoca la vecchia idea positivista di "scienza popolare" come trasmissione a senso unico del sapere scientifico da una elite di esperti al "volgo". La diffusione cerca invece di coinvolgere la società in un dialogo paritario o un rapporto meno sbilanciato.
Condivido il nuovo stile di comunicazione della diffusione ma non ho molta simpatia per l'espressione che lo indica, non solo per il leggero sapore politicamente corretto. Il dibattito degli ultimi anni che ha portato all'idea di diffusione della cultura scientifica è poco noto ai non addetti ai lavori e questa espressione rischia di essere poco comprensibile, un tecnicismo come quelli che vengono spesso rimproverati agli scienziati. Un'espressione poco divulgativa, direi.
I tempi della scienza popolare sono lontani e il termine divulgazione, ormai universalmente noto, ha perso almeno parte delle implicazioni negative. Preferisco dunque descrivere la mia attività come divulgazione scientifica.
La divulgazione evoca la vecchia idea positivista di "scienza popolare" come trasmissione a senso unico del sapere scientifico da una elite di esperti al "volgo". La diffusione cerca invece di coinvolgere la società in un dialogo paritario o un rapporto meno sbilanciato.
Condivido il nuovo stile di comunicazione della diffusione ma non ho molta simpatia per l'espressione che lo indica, non solo per il leggero sapore politicamente corretto. Il dibattito degli ultimi anni che ha portato all'idea di diffusione della cultura scientifica è poco noto ai non addetti ai lavori e questa espressione rischia di essere poco comprensibile, un tecnicismo come quelli che vengono spesso rimproverati agli scienziati. Un'espressione poco divulgativa, direi.
I tempi della scienza popolare sono lontani e il termine divulgazione, ormai universalmente noto, ha perso almeno parte delle implicazioni negative. Preferisco dunque descrivere la mia attività come divulgazione scientifica.
lunedì 15 dicembre 2008
Ricomincia l'aggiornamento di Avventure Planetarie interrotto il 6 dicembre 2008
Oggi è stata riattivata la mia connessione internet ADSL interrotta per un guasto dal 6 dicembre 2008. Riprenderò presto ad aggiornare il blog Avventure Planetarie.
venerdì 12 dicembre 2008
Avventure Planetarie temporaneamente non aggiornato dal 6 dicembre 2008
Il 6 dicembre 2008 è iniziata la mia più lunga interruzione di connettività da quando uso internet a casa. Sembra che MC-link, il provider a cui sono abbonato da una dozzina d'anni, stesse potenziando la banda della mia connessione ADSL quando un guasto ha causato l'interruzione. Intenzioni lodevoli ma esecuzione maldestra.
Non potrò continuare ad aggiornare Avventure Planetarie fino al ripristino della connessione. Anche la moderazione dei commenti è temporaneamente sospesa.
Se vuoi informarti su eventuali futuri imprevisti e comunicazioni di servizio del blog segui la mia presenza Twitter, un canale online alternativo a cui posso accedere con il cellulare. Ti farò sapere quando la situazione sarà tornata normale. Twitter, che ho iniziato a usare per un esperimento di microblogging, si sta rivelando utile anche in altre situazioni.
Deve essere il mio periodo fortunato perché il problema è capitato in un periodo non lavorativo, nel fine settimana che precede la festività dell'Immacolata l'8 dicembre, con l'ulteriore festività di Sant'Ambrogio il 7 a Milano dove vivo. Sta per avvicinarsi un altro fine settimana e ancora non ho accesso a internet. Il digital divide continua.
Aggiornamento
15 dicembre 2008 - È stata riattivata la mia connessione internet.
Non potrò continuare ad aggiornare Avventure Planetarie fino al ripristino della connessione. Anche la moderazione dei commenti è temporaneamente sospesa.
Se vuoi informarti su eventuali futuri imprevisti e comunicazioni di servizio del blog segui la mia presenza Twitter, un canale online alternativo a cui posso accedere con il cellulare. Ti farò sapere quando la situazione sarà tornata normale. Twitter, che ho iniziato a usare per un esperimento di microblogging, si sta rivelando utile anche in altre situazioni.
Deve essere il mio periodo fortunato perché il problema è capitato in un periodo non lavorativo, nel fine settimana che precede la festività dell'Immacolata l'8 dicembre, con l'ulteriore festività di Sant'Ambrogio il 7 a Milano dove vivo. Sta per avvicinarsi un altro fine settimana e ancora non ho accesso a internet. Il digital divide continua.
Aggiornamento
15 dicembre 2008 - È stata riattivata la mia connessione internet.
domenica 7 dicembre 2008
Il proiettore Zeiss IV del Planetario di Milano compie 40 anni
Quaranta anni fa, il 7 dicembre 1968, fu inaugurato il proiettore Zeiss IV del Civico Planetario "Ulrico Hoepli" di Milano. Sostituì il precedente modello Zeiss II usato fin dall'apertura dell'istituto nel 1930.
È un anniversario poco noto anche nel mondo della divulgazione scientifica nazionale. Il Planetario di Milano ha inventato uno stile di raccontare l'astronomia in Italia. Le attuali generazioni di collaboratori, di cui ho l'onore di fare parte, sono cresciute professionalmente con il proiettore Zeiss IV.
Foto: il proiettore Zeiss IV del Planetario di Milano (foto di Paolo Amoroso)
È un anniversario poco noto anche nel mondo della divulgazione scientifica nazionale. Il Planetario di Milano ha inventato uno stile di raccontare l'astronomia in Italia. Le attuali generazioni di collaboratori, di cui ho l'onore di fare parte, sono cresciute professionalmente con il proiettore Zeiss IV.
Foto: il proiettore Zeiss IV del Planetario di Milano (foto di Paolo Amoroso)
giovedì 4 dicembre 2008
The Planetarium Network: un social network per divulgatori dell'astronomia
The Planetarium Network è un nuovo social network per i divulgatori dell'astronomia e delle scienze spaziali. Fra gli oltre 340 utenti ci sono professionisti dei planetari, specialisti di didattica dell'astronomia ed esperti di spazio.
L'amministratore Rovy Branon ha annunciato l'apertura di Planetarium Network dopo un lungo periodo di sperimentazione chiusa. Branon è anche moderatore di DOME-L, la più importante mailing list internazionale sui planetari.
Se vuoi diventare mio amico su Planetarium Network il mio nome utente è "Paolo Amoroso".
L'amministratore Rovy Branon ha annunciato l'apertura di Planetarium Network dopo un lungo periodo di sperimentazione chiusa. Branon è anche moderatore di DOME-L, la più importante mailing list internazionale sui planetari.
Se vuoi diventare mio amico su Planetarium Network il mio nome utente è "Paolo Amoroso".
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lunedì 1 dicembre 2008
Media e scienza: strategie vecchie per un mondo nuovo
Mi ha scritto Paolo Colona che cura la rubrica settimanale di astronomia alla pagina 575 del Televideo Rai per conto dell'Unione Astrofili Italiani.
Le sue riflessioni esprimono un stato d'animo diffuso fra chi opera con passione a contatto con il pubblico nelle trincee della divulgazione scientifica, che vede il proprio impegno vanificato dalla superficialità e dal sensazionalismo dei media tradizionali. Paolo scrive:
Fino a quando i media tradizionali continueranno a considerare stupido e passivo il pubblico?
La maggiore emancipazione tecnologica nell'accesso alle informazioni ridimensionerà fortemente il ruolo dei media tradizionali, almeno su temi scientifici e di nicchia. Quando faranno crollare il loro stesso mondo spero che almeno ci risparmino le lacrime da coccodrillo.
Immagine: l'inizio dell'articolo "Noi e il cielo" di Paolo Colona nella rubrica di astronomia UAI del Televideo Rai, 27 novembre 2008 (schermata dell'autore usata con il suo permesso)
Le sue riflessioni esprimono un stato d'animo diffuso fra chi opera con passione a contatto con il pubblico nelle trincee della divulgazione scientifica, che vede il proprio impegno vanificato dalla superficialità e dal sensazionalismo dei media tradizionali. Paolo scrive:
Recentemente riflettevo proprio su questa assenza della scienza, e anche della più semplice osservazione della natura, dai mass media.Sono sicuro che esistano spiegazioni tecniche di questo atteggiamento basate sulla storia dei media, i meccanismi editoriali, le esigenze commerciali ecc. Trovo però sorprendente la mancanza di consapevolezza del ruolo crescente delle fonti di informazione alternative che i nuovi media online stanno diffondendo.
Lo spunto che mi ha riacceso l'interesse per il problema è stato il caso aberrante dell'articolo sull'arcobaleno rovesciato apparso inizialmente su Repubblica (forse conoscerai la storia). [vedi "Antibufala: Repubblica e il panico da arcobaleno" di Paolo Attivissimo - Paolo A.]
Mi chiesi necessariamente: perchè la foto di un bell'arco circumzenitale viene usata per seminare il panico e la disinformazione anzichè per ricordare, partendo da un esempio di "cronaca", che il mondo intorno a noi è ricco di sorprese e meritevole di essere osservato?
Un'amica me lo scriveva martedì: "Quando dico che guardando in su se ne vedono di cose...."
Questa sera [29 novembre 2008 - Paolo A.] sopra Roma si sono scatenate delle tempeste di fulmini del tutto eccezionali. La sola cifra di watt che hanno saettato tra le nubi avrebbe potuto fare notizia, e sarebbe stato un ottimo espediente per avvicinare la gente al proprio ambiente (e poi si riempiono la bocca di ecologia!). Invece si parla solo di catastrofi, si instilla timore, pessimismo. Se un fulmine avesse creato danni, allora -e solo allora- ne avresti sentito al telegiornale...
Fino a quando i media tradizionali continueranno a considerare stupido e passivo il pubblico?
La maggiore emancipazione tecnologica nell'accesso alle informazioni ridimensionerà fortemente il ruolo dei media tradizionali, almeno su temi scientifici e di nicchia. Quando faranno crollare il loro stesso mondo spero che almeno ci risparmino le lacrime da coccodrillo.
Immagine: l'inizio dell'articolo "Noi e il cielo" di Paolo Colona nella rubrica di astronomia UAI del Televideo Rai, 27 novembre 2008 (schermata dell'autore usata con il suo permesso)
sabato 29 novembre 2008
Spacehack: progetti di citizen science sullo spazio
Spacehack, "a directory of ways to participate in space exploration" è un nuovo sito che elenca progetti di citizen science sullo spazio e l'astronomia, come il noto Galaxy Zoo. Sono iniziative che danno al pubblico l'opportunità di collaborare ad attività di raccolta e analisi dei dati per progetti di ricerca scientifica.
Spacehack è curato da Ariel Waldman, che è stata consulente NASA sui blog e i social media. La presentazione del sito spiega che è ispirato alla legge di finanziamento NASA Authorization Act of 2008, che nella sezione 408 "Participatory Exploration" incoraggia il coinvolgimento pubblico (l'enfasi è mia):
Spacehack è curato da Ariel Waldman, che è stata consulente NASA sui blog e i social media. La presentazione del sito spiega che è ispirato alla legge di finanziamento NASA Authorization Act of 2008, che nella sezione 408 "Participatory Exploration" incoraggia il coinvolgimento pubblico (l'enfasi è mia):
The plan shall identify opportunities to leverage technologies in NASA’s Constellation systems that deliver a rich, multi-media experience to the public, and that facilitate participation by the public, the private sector, nongovernmental organizations, and international partners.
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mercoledì 26 novembre 2008
Consigli agli scienziati per parlare ai media del lavoro dei colleghi
L'astronomo Mike Brown, lo scopritore di Eris e Sedna, propone agli scienziati cinque regole per commentare su richiesta dei media il lavoro di ricerca dei colleghi:
- metti da parte il distacco scientifico e mostra entusiasmo se i risultati lo meritano
- spiega nuovamente gli aspetti scientifici messi in secondo piano dal clamore mediatico
- evita gli stereotipi (es. "potremo cercare la vita" per Marte o "comprenderemo meglio l'origine della vita" per Titano)
- non esitare mai a smascherare la cattiva scienza
- fai le congratulazioni ai tuoi colleghi e ringraziali
lunedì 24 novembre 2008
Come è nato il personaggio MarsPhoenix su Twitter
Il blog Universe ha pubblicato un'intervista a Veronica McGregor, la voce di MarsPhoenix su Twitter. Racconta come la NASA ha deciso di usare Twitter per informare sulla missione Phoenix, perché la sonda si è espressa in prima persona e come ha reagito il pubblico.
Gli aggiornamenti di Phoenix da Marte hanno assunto un'evoluzione narrativa, quasi come un personaggio cinematografico. Il successo di MarsPhoenix è uno standard con cui le presenze Twitter di future missioni spaziali dovranno confrontarsi.
Gli aggiornamenti di Phoenix da Marte hanno assunto un'evoluzione narrativa, quasi come un personaggio cinematografico. Il successo di MarsPhoenix è uno standard con cui le presenze Twitter di future missioni spaziali dovranno confrontarsi.
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venerdì 21 novembre 2008
Come consultare l'archivio di Avventure Planetarie
Segui da poco questo blog? Da quando ho iniziato Avventure Planetarie nel dicembre 2006 ho scritto oltre 330 post, fra i quali forse c'è qualcosa che ti interessa. Ecco come consultare l'archivio:
- per data nella sezione "Archivio blog" della colonna di destra, dove ci sono i titoli dei post del mese corrente
- per argomento nella sezione "Argomenti" della colonna di destra
- fai una ricerca di testo inserendo le parole nella casella in alto a sinistra e cliccando "CERCA NEL BLOG" (funziona come una ricerca Google)
martedì 18 novembre 2008
È giusto umanizzare un veicolo spaziale?
La sonda automatica Phoenix ha interrotto le comunicazioni cedendo al gelo dell'imminente notte polare marziana. La prevista fine della missione ha generato un'insolita ondata emotiva online, come per la perdita di un amico.
MarsPhoenix, la voce della presenza Twitter di Phoenix, ha pubblicato un messaggio d'addio da Marte. E il sito Wired Science ha lanciato un concorso per un epitaffio che celebri Pheonix.
MarsPhoenix ha svolto un ruolo fondamentale nel creare interesse e partecipazione pubblica per questa missione scientifica. Ma il giornalista e analista spaziale Jeff Foust si chiede se un intenso coinvolgimento emotivo per un robot abbia implicazioni positive a lungo termine per l'esplorazione spaziale:
Che ne pensi?
MarsPhoenix, la voce della presenza Twitter di Phoenix, ha pubblicato un messaggio d'addio da Marte. E il sito Wired Science ha lanciato un concorso per un epitaffio che celebri Pheonix.
MarsPhoenix ha svolto un ruolo fondamentale nel creare interesse e partecipazione pubblica per questa missione scientifica. Ma il giornalista e analista spaziale Jeff Foust si chiede se un intenso coinvolgimento emotivo per un robot abbia implicazioni positive a lungo termine per l'esplorazione spaziale:
Wondering if anthropomorphizing robotic spacecraft, and mourning their "death", is good for space exploration in the long run.Non ho una risposta. E forse è troppo presto per formularla. Ma gli sviluppi di questa conseguenza inattesa di un'attività di comunicazione pubblica della scienza meritano di essere seguiti con attenzione.
Che ne pensi?
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domenica 16 novembre 2008
Il canale ufficiale YouTube dell'ESA
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato un canale YouTube per sfruttare più estesamente gli strumenti di social media. È parte di una strategia di comunicazione per dare un volto più umano al lavoro dell'agenzia coinvolgendo il pubblico con la vasta produzione multimediale ESA.
Il canale ESA è stato lanciato il 7 novembre 2008 e annunciato l'11 novembre. Un mese prima, il 10 ottobre, avevo notato che i contenuti video stavano confluendo in un unico canale ESA creato tre anni fa.
Sorprendentemente la pagina web dell'annuncio non ha un link al nuovo canale, il cui indirizzo non viene nemmeno citato. Per trovarlo bisogna cliccare un'illustrazione che conduce alla pagina delle illustrazioni in cui il link, non cliccabile, è riportato come didascalia. Strumenti avanzati ed errori di base.
Il canale ESA è stato lanciato il 7 novembre 2008 e annunciato l'11 novembre. Un mese prima, il 10 ottobre, avevo notato che i contenuti video stavano confluendo in un unico canale ESA creato tre anni fa.
Sorprendentemente la pagina web dell'annuncio non ha un link al nuovo canale, il cui indirizzo non viene nemmeno citato. Per trovarlo bisogna cliccare un'illustrazione che conduce alla pagina delle illustrazioni in cui il link, non cliccabile, è riportato come didascalia. Strumenti avanzati ed errori di base.
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giovedì 13 novembre 2008
Perché uso Twitter in inglese dopo avere iniziato in italiano
I miei aggiornamenti Twitter sono ora in gran parte in inglese invece che in italiano come avevo iniziato. Questo cambiamento riflette la distribuzione internazionale degli utenti attivi che mi seguono, una conseguenza delle trasformazioni alla comunicazione dall'interazione in un social network.
Nell'ottobre 2007 ho iniziato a usare Twitter per integrare con uno strumento di microblogging i miei interventi su Avventure Planetarie, che è in italiano. Ma fra chi mi seguiva ho notato un numero crescente di utenti di lingua inglese interessati allo spazio.
Per facilitare la comprensione dei miei messaggi a una porzione significativa dei miei contatti ho dunque deciso di usare prevalentemente l'inglese. Credo che questa scelta abbia anche allargato il mio pubblico.
Nell'ottobre 2007 ho iniziato a usare Twitter per integrare con uno strumento di microblogging i miei interventi su Avventure Planetarie, che è in italiano. Ma fra chi mi seguiva ho notato un numero crescente di utenti di lingua inglese interessati allo spazio.
Per facilitare la comprensione dei miei messaggi a una porzione significativa dei miei contatti ho dunque deciso di usare prevalentemente l'inglese. Credo che questa scelta abbia anche allargato il mio pubblico.
lunedì 10 novembre 2008
Social media: troppo innovativi anche per la NASA?
L'antropologa digitale Ariel Waldman si è dimessa dall'incarico di consulente sui blog e i social media per NASA CoLab. La decisione è motivata dai regolamenti NASA, che apparentemente impediscono l'uso di instant messaging e social network nell'orario di lavoro.
Nonostante la sperimentazione innovativa di strumenti online per la comunicazione pubblica come Twitter e i blog, la NASA è ancora un gigante burocratico con vecchi regolamenti non adeguati ai recenti sviluppi dell'interazione digitale. La volontà di rinnovamento richiederà anche aggiornamenti normativi.
Waldman aveva iniziato a lavorare per CoLab nel luglio 2007. CoLab è un progetto NASA per incoraggiare la collaborazione fra l'agenzia spaziale e soggetti esterni.
Nonostante la sperimentazione innovativa di strumenti online per la comunicazione pubblica come Twitter e i blog, la NASA è ancora un gigante burocratico con vecchi regolamenti non adeguati ai recenti sviluppi dell'interazione digitale. La volontà di rinnovamento richiederà anche aggiornamenti normativi.
Waldman aveva iniziato a lavorare per CoLab nel luglio 2007. CoLab è un progetto NASA per incoraggiare la collaborazione fra l'agenzia spaziale e soggetti esterni.
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sabato 8 novembre 2008
I ruoli dei musei scientifici: studio ASTC 2008
Sono stati diffusi altri risultati sui ruoli dei musei scientifici dello studio ASTC 2008 sui frequentatori abituali dei musei scientifici, che seguono quelli sul gradimento da parte del pubblico.
Secondo gli intervistati i principali ruoli dei musei scientifici nelle comunità dovrebbero essere:
Secondo gli intervistati i principali ruoli dei musei scientifici nelle comunità dovrebbero essere:
- smitizzare la scienza e renderla più accessibile (74% degli intervistati)
- ispirare a esplorare e apprendere di più sulla scienza (69%)
- aiutare ad apprendere i fondamenti della scienza (59%)
- insegnare a cambiare le proprie abitudini a favore della comunità e del mondo (51%)
- educare gli studenti sulle carriere scientifiche (41%)
- condividere le ricerche più recenti e avanzate (36%)
- un forum per incoraggiare un dialogo neutrale sulle questioni correnti della scienza e le normative pubbliche (22%)
- un luogo per aiutare a valutare i rischi e i compromessi delle questioni legate alla scienza (20%)
mercoledì 5 novembre 2008
Contenuti aperti e diffusione chiusa: la comunicazione online che discrimina
Lasceresti decidere o condizionare le strategie di comunicazione del tuo istituto culturale dal fornitore di carta intestata e brochure? Accade più spesso di quanto pensi.
Istituti e laboratori di ricerca che fanno divulgazione scientifica offrono gratuitamente online interessante materiale didattico come software, simulazioni interattive, video, ecc. Ma spesso è materiale usabile solo con Windows, Internet Explorer o in formati proprietari non facilmente accessibili su altri sistemi operativi.
Questa discriminazione tecnologica, inaccettabile per istituti pubblici che hanno il dovere di raggiungere tutti i cittadini, è imposta dalle decisioni tecniche dei fornitori di prodotti e servizi informatici. Una discriminazione che fa pagare quel materiale anche ai contribuenti che non possono usarlo.
Windows ed Explorer sono il sistema operativo e il browser più usati. Ma, forse, parte del pubblico più interessato, motivato e attivo nel sostenere iniziative di divulgazione è proprio fra gli utenti di sistemi operativi meno diffusi, che richiedono maggiore maturità tecnica e scelte consapevoli.
I costi per raggiungere un pubblico più ampio non sono necessariamente maggiori, specialmente se si coinvolge la comunità del software open source.
Istituti e laboratori di ricerca che fanno divulgazione scientifica offrono gratuitamente online interessante materiale didattico come software, simulazioni interattive, video, ecc. Ma spesso è materiale usabile solo con Windows, Internet Explorer o in formati proprietari non facilmente accessibili su altri sistemi operativi.
Questa discriminazione tecnologica, inaccettabile per istituti pubblici che hanno il dovere di raggiungere tutti i cittadini, è imposta dalle decisioni tecniche dei fornitori di prodotti e servizi informatici. Una discriminazione che fa pagare quel materiale anche ai contribuenti che non possono usarlo.
Windows ed Explorer sono il sistema operativo e il browser più usati. Ma, forse, parte del pubblico più interessato, motivato e attivo nel sostenere iniziative di divulgazione è proprio fra gli utenti di sistemi operativi meno diffusi, che richiedono maggiore maturità tecnica e scelte consapevoli.
I costi per raggiungere un pubblico più ampio non sono necessariamente maggiori, specialmente se si coinvolge la comunità del software open source.
domenica 2 novembre 2008
Elogi e critiche ai musei scientifici: studio ASTC 2008
È stata pubblicata una sintesi dei risultati sul gradimento delle visite dallo studio ASTC 2008 sui frequentatori abituali dei musei scientifici. I principali commenti positivi sui musei scientifici:
- hanno buone esposizioni (3/4 degli intervistati)
- offrono qualcosa ai "bambini di tutte le età" (quasi 3/5)
- metà degli intervistati li visita almeno 4 volte l'anno
- zoo e acquari
- storia naturale
- siti storici
- riserve naturali
- musei d'arte e giardini botanici (stesso posto in classifica)
- science/technology center
- musei per bambini (al 2° posto nelle preferenze dei genitori)
- musei storici
- soddisfano le necessità delle famiglie (39% degli intervistati)
- lo staff si cura dei visitatori (8%)
- coinvolgono gli adulti (meno di 1/5)
- aiutano a tenere unita la comunità locale (14%)
venerdì 31 ottobre 2008
IPS sul ruolo dei planetari: migliorare l'istruzione scientifica
L'International Planetarium Society (IPS), la più importante associazione di professionisti dei planetari, ha rilasciato una dichiarazione sul ruolo dei planetari nell'istruzione (segnalato dalla mailing list DOME-L). Questo atto prende spunto dai commenti negativi del candidato McCain sui costi del rinnovamento dell'Adler Planetarium, che hanno portato i planetari nel dibattito per le elezioni presidenziali USA 2008.
IPS ricorda che nell'ultimo secolo un miliardo di persone hanno visitato 3.000 planetari in oltre 100 nazioni. La dichiarazione chiarisce poi il ruolo di queste macchine nell'attuale periodo di scarsa qualità dell'istruzione scientifica:
IPS ricorda che nell'ultimo secolo un miliardo di persone hanno visitato 3.000 planetari in oltre 100 nazioni. La dichiarazione chiarisce poi il ruolo di queste macchine nell'attuale periodo di scarsa qualità dell'istruzione scientifica:
In a time when quality science education is more important than ever, a scientifically literate public is an essential part of the progress of any country. Planetariums around the world both inspire and educate people of all ages about our surroundings-the Earth itself and our place in the Universe-and they are often a place in which young people become enthused to follow a scientific career. Many of today's leading scientists chose their careers because they were captivated by the experience of a planetarium visit.
This dissemination of knowledge distinguishes our time from the Middle Ages, when knowledge was restricted to an elite few.
mercoledì 29 ottobre 2008
Chi frequenta i musei scientifici e perché: studio ASTC 2008
I risultati di uno studio internazionale sui visitatori dei musei scientifici sono stati presentati ad ASTC 2008, la conferenza annuale dell'Association of Science-Technology Centers (Philadelphia, 18 al 21 ottobre). Lo studio si basa sulle risposte di oltre 14.000 frequentatori abituali e sostenitori attivi di una cinquantina di musei e science center di 4 nazioni: USA (la maggior parte), Canada, Regno Unito e Australia.
Ecco le principali conclusioni. Chi sono i visitatori:
I visitatori sostengono attivamente i musei iscrivendosi a mailing list, acquistando abbonamenti o facendo donazioni per:
Ecco le principali conclusioni. Chi sono i visitatori:
- donne (il 73% degli intervistati)
- genitori di bambini piccoli (66%)
- adulti senza figli (circa 1/5 degli intervistati)
- nonni (1/6)
- dare opportunità di apprendimento ai propri figli (60%)
- i loro figli apprezzano le visite (45%)
- stare insieme alla famiglia (44%)
I visitatori sostengono attivamente i musei iscrivendosi a mailing list, acquistando abbonamenti o facendo donazioni per:
- pagare i servizi che ricevono (48%)
- risparmiare sui costi di accesso (46%)
- aiutare organizzazioni che si occupano dei bambini (44%)
- contribuire al miglioramento dei musei (43%)
- rispondere a richieste di donazioni (2%)
domenica 26 ottobre 2008
Una pista ciclabile con un modello del Sistema Solare
Cycle the Solar System è una pista ciclabile lungo la quale, a distanze che rispettano la scala del Sistema Solare, si trovano riproduzioni dei pianeti (segnalato da Astronomyblog). Si estende da York a Selby nell'Inghilterra settentrionale ed è stata inaugurata nel dicembre 1999.
La pista è lunga oltre 10 km e le dimensioni dei globi planetari, nelle proporzioni corrette, variano da 2,4 m per il Sole a 5,9 mm per Plutone. Ci sono altri modelli simili all'aperto, ma hanno generalmente dimensioni molto minori. In questo caso lo sforzo fisico e il tempo per attraversarla fanno meglio percepire le distanze e lo spazio vuoto nel Sistema Solare.
La pista è lunga oltre 10 km e le dimensioni dei globi planetari, nelle proporzioni corrette, variano da 2,4 m per il Sole a 5,9 mm per Plutone. Ci sono altri modelli simili all'aperto, ma hanno generalmente dimensioni molto minori. In questo caso lo sforzo fisico e il tempo per attraversarla fanno meglio percepire le distanze e lo spazio vuoto nel Sistema Solare.
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giovedì 23 ottobre 2008
Comunicare al pubblico per difendere la ricerca
Il giornalista scientifico Sergio Pistoi risponde a un ricercatore che chiede consigli per fare conoscere la situazione della ricerca e portarne le difficoltà fuori dalle università. I ricercatori italiani si stanno rendendo conto di una ragione importante per comunicare al pubblico senza l'intervento di intermediari e gruppi di interesse: ottenere il sostegno dell'opinione pubblica in vista degli annunciati pesanti tagli ai finanziamenti.
Mi auguro che questo atteggiamento di apertura e dialogo, iniziato in tempi e circostanze difficili, abbia conseguenze permanenti sulla disponibilità del mondo scientifico a parlare del proprio lavoro. La comunicazione può essere uno strumento di sopravvivenza per la ricerca.
Mi auguro che questo atteggiamento di apertura e dialogo, iniziato in tempi e circostanze difficili, abbia conseguenze permanenti sulla disponibilità del mondo scientifico a parlare del proprio lavoro. La comunicazione può essere uno strumento di sopravvivenza per la ricerca.
lunedì 20 ottobre 2008
La matematica è di moda?
Mauro Arpino, che ospito per questo guest post, è un mio vecchio amico. È anche un collega perché collaboriamo entrambi con il Planetario di Milano, presso cui ha una lunga esperienza di conferenziere. Le riflessioni che propone sono anche il frutto di alcune nostre discussioni.
Ecco dunque l'intervento di Mauro Arpino -- Paolo Amoroso
Negli ultimissimi anni è decisamente aumentato l'interesse verso la matematica. Tra film, libri e serie TV si osserva che la matematica comincia a far breccia nell'immaginario collettivo come qualcosa di pratico e di significativo, ben diversa dall'immagine di astrazione (e -- diciamolo -- di inutilità) percepita nel passato.
Non mi riferisco solamente al successo della serie televisiva Numb3rs, o al successo del film A Beautiful Mind, ma al proliferare di vari libri di divulgazione anche di elevato livello come L'enigma dei numeri primi, oppure a Il curioso dei numeri - Stranezze matematiche, controversie scientifiche, divagazioni da 1 a 9.
Trovo sintomatico di questo ribaltamento della percezione della matematica il fatto che si ricorra ad una citazione sui "numeri primi" per attirare lettori, come nel caso del bestseller La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Così infatti commenta Gian Italo Bischi in una recensione:
Che ne pensi?
Ecco dunque l'intervento di Mauro Arpino -- Paolo Amoroso
Negli ultimissimi anni è decisamente aumentato l'interesse verso la matematica. Tra film, libri e serie TV si osserva che la matematica comincia a far breccia nell'immaginario collettivo come qualcosa di pratico e di significativo, ben diversa dall'immagine di astrazione (e -- diciamolo -- di inutilità) percepita nel passato.
Non mi riferisco solamente al successo della serie televisiva Numb3rs, o al successo del film A Beautiful Mind, ma al proliferare di vari libri di divulgazione anche di elevato livello come L'enigma dei numeri primi, oppure a Il curioso dei numeri - Stranezze matematiche, controversie scientifiche, divagazioni da 1 a 9.
Trovo sintomatico di questo ribaltamento della percezione della matematica il fatto che si ricorra ad una citazione sui "numeri primi" per attirare lettori, come nel caso del bestseller La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Così infatti commenta Gian Italo Bischi in una recensione:
Addirittura, c'è chi dice (si veda ad esempio l'inserto domenicale del Sole24ore del 20 luglio [2008]) che proprio il titolo sia stato uno degli elementi determinanti del successo, titolo che peraltro che non è stato scelto dall'autore ma da Antonio Franceschini (editor della Mondadori) [...]Mi domando se qualcuno ha davvero riflettuto sul significato profondo per la nostra società di questo mutamento. Avrà ripercussioni sulle scelte politiche, sugli investimenti nel campo della cultura scientifica e della ricerca? La cultura di massa è più avanti di chi decide la politica culturale? C'è una nuova sensibilità per la matematica?
Che ne pensi?
Mauro Arpino
sabato 18 ottobre 2008
Un astronauta nello spazio risponde alle domande del pubblico con YouTube
L'astronauta americano Greg Chamitoff, attualmente sulla Stazione Spaziale Internazionale, invita il pubblico di YouTube a fargli domande a cui risponderà con video sul canale ReelNASA (segnalato da Nick Skytland). Altri astronauti in missione avevano realizzato video distribuiti via web ma, credo, questa è la prima volta che astronauti nello spazio e pubblico comunicano attraverso YouTube.
Il video in cui Chamitoff presenta l'iniziativa NASA "Ask an Astronaut" è stato visto oltre 166.000 volte. Le sue prime 15 risposte dall'agosto 2008, viste dalle 1.000 alle 80.000 volte circa, riguardano le manovre della stazione spaziale, le reazioni fisiologiche degli astronauti, la vita di bordo, l'ambiente spaziale e altri argomenti.
Le domande si possono mandare compilando un modulo online o con una videorisposta all'invito di Chamitoff. Ma gli utenti YouTube sembrano insolitamente timidi: usano il modulo e nessuno ha ancora pubblicato una videorisposta.
Il video in cui Chamitoff presenta l'iniziativa NASA "Ask an Astronaut" è stato visto oltre 166.000 volte. Le sue prime 15 risposte dall'agosto 2008, viste dalle 1.000 alle 80.000 volte circa, riguardano le manovre della stazione spaziale, le reazioni fisiologiche degli astronauti, la vita di bordo, l'ambiente spaziale e altri argomenti.
Le domande si possono mandare compilando un modulo online o con una videorisposta all'invito di Chamitoff. Ma gli utenti YouTube sembrano insolitamente timidi: usano il modulo e nessuno ha ancora pubblicato una videorisposta.
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mercoledì 15 ottobre 2008
Prossima apertura di Planetarium Network
Sta per terminare la sperimentazione chiusa di Planetarium Network, un nuovo social network per chi si occupa di divulgazione o didattica dell'astronomia e dello spazio. Presto il sito sarà aperto alle registrazioni ma è ancora necessario ricevere un invito per accedere. Se vuoi un invito, scrivimi fornendomi un indirizzo email a cui mandartelo, o lascia un commento qui.
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lunedì 13 ottobre 2008
Chi fa divulgazione scientifica non può ignorare i blog e i social media
La creazione e fruizione dei blog in USA aumenterà del 33% entro il 2012. Metà della popolazione internet USA legge regolarmente i blog. Il 55% degli americani della Generazione Y (fra i 13 e i 24 anni) e il 42% della Generazione X (25-41 anni) leggono settimanalmente i blog.
Sono tendenze indicate dal blog Search Engine Guide che hanno implicazioni anche per chi si occupa di divulgazione scientifica. Per parlare di scienza non si possono più trascurare i mezzi di comunicazione online, fonti informative importanti e in crescita per una parte consistente del pubblico. Un pubblico, specialmente giovane, raggiungibile efficacemente attraverso i social media.
Questa migrazione sembra suggerita anche da un'indagine italiana, secondo cui i giovani diffidano della TV e si informano con una combinazione di media online e tradizionali.
I nuovi media online sono già il presente, non solo il futuro.
Sono tendenze indicate dal blog Search Engine Guide che hanno implicazioni anche per chi si occupa di divulgazione scientifica. Per parlare di scienza non si possono più trascurare i mezzi di comunicazione online, fonti informative importanti e in crescita per una parte consistente del pubblico. Un pubblico, specialmente giovane, raggiungibile efficacemente attraverso i social media.
Questa migrazione sembra suggerita anche da un'indagine italiana, secondo cui i giovani diffidano della TV e si informano con una combinazione di media online e tradizionali.
I nuovi media online sono già il presente, non solo il futuro.
domenica 12 ottobre 2008
Avventure Planetarie usa Google Analytics
Il 12 ottobre 2008 ho attivato su questo blog Google Analytics, un servizio per la raccolta di statistiche di accesso a siti web fornito da Google.
Sebbene sia ottimizzato per impieghi pubblicitari, viene usato anche da blog non commerciali come questo. I dati mi saranno utili per valutare l'interesse dei lettori, individuare i temi più apprezzati e fare conoscere Avventure Planetarie a un pubblico più vasto.
Google Analytics raccoglie informazioni sulle visite degli utenti come l'indirizzo IP, il tipo di browser, il tempo trascorso sulle pagine e altro. Per saperne di più sulle funzionalità e i dati raccolti puoi consultare la documentazione:
9 giugno 2012 - Google ha modificato i termini di servizio di Analytics. Riassiumo dunque l'utilizzo che ne faccio su questo blog e riporto il testo più recente delle condizioni d'uso.
Questo blog usa Google Analytics per raccogliere attraverso un cookie dati anonimi sul traffico informatico e statistiche di acesso. Utilizzo questi dati unicamente per valutare il gradimento del blog e migliorarlo. I dati, che rimangono riservati e non cedo a terzi, sono consultabili solo da me, Paolo Amoroso.
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sabato 11 ottobre 2008
Progetto Galileo: scienza dalle fonti, senza compromessi
Progetto Galileo è un nuovo blog di informazione e divulgazione scientifica curato da un gruppo di ricercatori italiani che si occupano di neuroscienze, biologia, fisica e altri settori. Il manifesto di Progetto Galileo spiega che è una reazione all'ostilità del paese per la cultura scientifica e al suo declino.
Gli autori intendono fornire informazione di alta qualità direttamente dalle fonti, loro stessi o i loro colleghi ricercatori. Informazione non filtrata da uffici stampa, gerarchie accademiche, interessi economici, condizionamenti politici e ideologici o altri mediatori. Si propongono inoltre di smascherare la disinformazione, le bufale e gli errori scientifici dei media con la collaborazione dei lettori.
Progetto Galileo è nato nel febbraio 2008, ma ne ho appreso l'esistenza solo da un recente annuncio di uno degli autori.
Gli autori intendono fornire informazione di alta qualità direttamente dalle fonti, loro stessi o i loro colleghi ricercatori. Informazione non filtrata da uffici stampa, gerarchie accademiche, interessi economici, condizionamenti politici e ideologici o altri mediatori. Si propongono inoltre di smascherare la disinformazione, le bufale e gli errori scientifici dei media con la collaborazione dei lettori.
Progetto Galileo è nato nel febbraio 2008, ma ne ho appreso l'esistenza solo da un recente annuncio di uno degli autori.
venerdì 10 ottobre 2008
Il canale ESA sostituisce ESApod su YouTube
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta raggruppando su YouTube i propri contenuti in un unico canale ufficiale chiamato ESA. Il precedente canale ESApod, che si limitava a riproporre i podcast dell'agenzia, non è più attivo dall'inizio di ottobre 2008. I video precedentemente disponibili sono stati rimossi ma rimangono accessibili sul sito ESApod.
Il canale ESA è stato creato il 18 settembre 2005 ma i suoi 57 video sono stati aggiunti solo recentemente, a partire dalla fine di luglio 2008. L'attuale selezione sembra rivolta a un pubblico più giovane e diverso da quello di ESApod. I video sono generalmente brevi, basati su immagini suggestive e musica, con commento sonoro limitato.
Il canale ESA è stato creato il 18 settembre 2005 ma i suoi 57 video sono stati aggiunti solo recentemente, a partire dalla fine di luglio 2008. L'attuale selezione sembra rivolta a un pubblico più giovane e diverso da quello di ESApod. I video sono generalmente brevi, basati su immagini suggestive e musica, con commento sonoro limitato.
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martedì 7 ottobre 2008
Tre premi Twitties 2008 per NASA Phoenix su Twitter
MarsPhoenix, la presenza Twitter ufficiale della missione spaziale Phoenix della NASA, ha ricevuto premi twitties 2008 in 3 delle 12 categorie: Smartest tweet, Most informative tweet e Best use of Twitter to break news. Sono le stesse per cui MarsPhoenix aveva ottenuto nomination ai twitties 2008.
Con oltre 36.000 utenti che ne seguono i messaggi su Twitter (i tweet), MarsPhoenix ha avuto un vantaggio sugli altri concorrenti che potevano contare al massimo su poco più di 27.000 utenti, e per la maggior parte solo poche migliaia o centinaia.
Ma questo vantaggio, acquisito con originalità e vivacità, dimostra che la scienza può competere per l'attenzione anche nella cultura di massa.
Con oltre 36.000 utenti che ne seguono i messaggi su Twitter (i tweet), MarsPhoenix ha avuto un vantaggio sugli altri concorrenti che potevano contare al massimo su poco più di 27.000 utenti, e per la maggior parte solo poche migliaia o centinaia.
Ma questo vantaggio, acquisito con originalità e vivacità, dimostra che la scienza può competere per l'attenzione anche nella cultura di massa.
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domenica 5 ottobre 2008
Manda il tuo nome nello spazio con Glory invece di comprare una stella
Potrai mandare il tuo nome nello spazio con il satellite scientifico Glory della NASA, che sarà lanciato in orbita terrestre nel giugno 2009 e condurrà ricerche per capire i cambiamenti climatici.
Compilando un modulo online si riceve un certificato stampabile che attesta la partecipazione. I nomi verranno registrati su un microchip montato poi a bordo del satellite.
La raccolta dei nomi, che si chiuderà l'1 novembre 2008, è un'opportunità gratuita offerta dalla NASA per coinvolgere il pubblico nelle proprie attività. C'è molto interesse per queste iniziative. Il post più popolare di Avventure Planetarie è quello in cui suggerisco di non comprare il nome di una stella, ma mandarlo gratuitamente nello spazio.
Compilando un modulo online si riceve un certificato stampabile che attesta la partecipazione. I nomi verranno registrati su un microchip montato poi a bordo del satellite.
La raccolta dei nomi, che si chiuderà l'1 novembre 2008, è un'opportunità gratuita offerta dalla NASA per coinvolgere il pubblico nelle proprie attività. C'è molto interesse per queste iniziative. Il post più popolare di Avventure Planetarie è quello in cui suggerisco di non comprare il nome di una stella, ma mandarlo gratuitamente nello spazio.
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venerdì 3 ottobre 2008
Il Planetario di Milano riduce l'attività pubblica
Questa immagine confronta versioni rimpicciolite dei volantini con i programmi di ottobre 2008, in alto, e ottobre 2007, in basso, del Planetario di Milano, un istituto comunale. Vedi la differenza? A ottobre 2008 manca quasi metà dell'attività pubblica ordinaria. Non accadeva da una quindicina d'anni.
L'immagine sintetizza una situazione di cui parlano in questi giorni due blogger milanesi. Cerco di evitare di occuparmi qui di problemi degli istituti con cui collaboro, ma in questo caso sono di interesse più generale perché rendono clamorosamente visibile le condizioni in cui opera la divulgazione scientifica in Italia. Non mancano gli annunci di grandi progetti culturali, ma si dimenticano le difficoltà della gestione ordinaria.
Marco Campione confronta sul suo blog priorità e costi della ristrutturazione del Planetario e del progetto di accesso gratuito internet wireless da tutta la città. Lo ringrazio per avere definito l'istituto "uno dei migliori al mondo". Forse è un giudizio condiviso non solo localmente se il mio amico Mogi Vicentini, conferenziere del Planetario, è stato il primo Italiano a ottenere un riconoscimento al prestigioso concorso Science and Engineering Visualization Challenge 2005 della National Science Foundation.
Pierfrancesco Maran, consigliere comunale d'opposizione, racconta il sopralluogo al Planetario della Commissione Cultura del Comune di cui fa parte. Ricorda le difficoltà di manutenzione del proiettore planetario, vecchio di 40 anni, e la carenza di personale tecnico che ha determinato la riduzione dell'attività di ottobre 2008.
Una situazione che si verifica alla vigilia del 2009, l'Anno Internazionale dell'Astronomia proclamato dalle Nazioni Unite che prende spunto dalla celebrazione delle prime osservazioni di Galileo al telescopio. Un evento come questo capita ogni, um, vediamo, 400 anni.
L'attenzione della comunità scientifica internazionale sarà rivolta alla patria di Galileo. Ma il più grande planetario italiano non solo non aumenterà l'attività -- conosci cinema che non aprono il sabato sera? -- ma rischia di chiudere per guasti tecnici o carenza di personale.
In questo periodo di crisi finanziaria internazionale e problemi economici nazionali c'è quasi pudore a chiedere oggi attenzione per la divulgazione scientifica, e risorse limitate in conflitto con altri progetti meritevoli.
Ma la situazione del Planetario è nota da tempo. Sento parlare di impegno per la sostituzione del proiettore planetario, per esempio, da almeno una dozzina d'anni, ma i fondi previsti hanno sempre seguito strade diverse, a volte oggetto di ipotesi bizzarre.
Un episodio recente. L'ex assessore alla cultura dell'attuale giunta comunale, Vittorio Sgarbi, dichiarò l'intenzione di usare i soldi destinati alla ristrutturazione del Planetario per restaurare un affresco di cui si era innamorato visitando un palazzo. Mentre a Milano la politica culturale sembra dunque basata anche sull'umore del momento, Torino valorizza a favore della divulgazione le proprie esperienze in ambito spaziale. Diverse priorità.
La riduzione dell'attività pubblica del Planetario non è un evento contingente e inatteso. È uno sviluppo facilmente prevedibile di una situazione nota da tempo e trascurata.
Immagine: i programmi delle attività pubbliche del Planetario di Milano di ottobre 2008, in alto, e ottobre 2007, in basso (schermata di Paolo Amoroso)
L'immagine sintetizza una situazione di cui parlano in questi giorni due blogger milanesi. Cerco di evitare di occuparmi qui di problemi degli istituti con cui collaboro, ma in questo caso sono di interesse più generale perché rendono clamorosamente visibile le condizioni in cui opera la divulgazione scientifica in Italia. Non mancano gli annunci di grandi progetti culturali, ma si dimenticano le difficoltà della gestione ordinaria.
Marco Campione confronta sul suo blog priorità e costi della ristrutturazione del Planetario e del progetto di accesso gratuito internet wireless da tutta la città. Lo ringrazio per avere definito l'istituto "uno dei migliori al mondo". Forse è un giudizio condiviso non solo localmente se il mio amico Mogi Vicentini, conferenziere del Planetario, è stato il primo Italiano a ottenere un riconoscimento al prestigioso concorso Science and Engineering Visualization Challenge 2005 della National Science Foundation.
Pierfrancesco Maran, consigliere comunale d'opposizione, racconta il sopralluogo al Planetario della Commissione Cultura del Comune di cui fa parte. Ricorda le difficoltà di manutenzione del proiettore planetario, vecchio di 40 anni, e la carenza di personale tecnico che ha determinato la riduzione dell'attività di ottobre 2008.
Una situazione che si verifica alla vigilia del 2009, l'Anno Internazionale dell'Astronomia proclamato dalle Nazioni Unite che prende spunto dalla celebrazione delle prime osservazioni di Galileo al telescopio. Un evento come questo capita ogni, um, vediamo, 400 anni.
L'attenzione della comunità scientifica internazionale sarà rivolta alla patria di Galileo. Ma il più grande planetario italiano non solo non aumenterà l'attività -- conosci cinema che non aprono il sabato sera? -- ma rischia di chiudere per guasti tecnici o carenza di personale.
In questo periodo di crisi finanziaria internazionale e problemi economici nazionali c'è quasi pudore a chiedere oggi attenzione per la divulgazione scientifica, e risorse limitate in conflitto con altri progetti meritevoli.
Ma la situazione del Planetario è nota da tempo. Sento parlare di impegno per la sostituzione del proiettore planetario, per esempio, da almeno una dozzina d'anni, ma i fondi previsti hanno sempre seguito strade diverse, a volte oggetto di ipotesi bizzarre.
Un episodio recente. L'ex assessore alla cultura dell'attuale giunta comunale, Vittorio Sgarbi, dichiarò l'intenzione di usare i soldi destinati alla ristrutturazione del Planetario per restaurare un affresco di cui si era innamorato visitando un palazzo. Mentre a Milano la politica culturale sembra dunque basata anche sull'umore del momento, Torino valorizza a favore della divulgazione le proprie esperienze in ambito spaziale. Diverse priorità.
La riduzione dell'attività pubblica del Planetario non è un evento contingente e inatteso. È uno sviluppo facilmente prevedibile di una situazione nota da tempo e trascurata.
Immagine: i programmi delle attività pubbliche del Planetario di Milano di ottobre 2008, in alto, e ottobre 2007, in basso (schermata di Paolo Amoroso)
mercoledì 1 ottobre 2008
Communicating Astronomy with the Public: nuova rivista online
CAPjournal - Communicating Astronomy with the Public è una nuova rivista trimestrale peer-review per chi si occupa di divulgazione e didattica dell'astronomia. Curata dalla DIVISION XII Commission 55 Communicating Astronomy with the Public dell'International Astronomical Union, è disponibile gratuitamente online e in versione stampata.
La rivista, di cui sono già usciti 4 numeri, pubblica lavori di ricerca, recensioni, consigli pratici, idee, commenti, recensioni, segnalazioni di risorse e altro. Tratta di comunicazione sia attraverso i media tradizionali, sia con i nuovi media online.
La rivista, di cui sono già usciti 4 numeri, pubblica lavori di ricerca, recensioni, consigli pratici, idee, commenti, recensioni, segnalazioni di risorse e altro. Tratta di comunicazione sia attraverso i media tradizionali, sia con i nuovi media online.
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lunedì 29 settembre 2008
Parlare di spazio con i dati: applicazioni e tendenze
La pubblicazione integrale o di buona parte dei dati di missioni spaziali o ricerche astronomiche, prevalentemente immagini, sta diventando uno strumento sempre più importante per raccontare imprese scientifiche. Se ne è parlato in due recenti convegni: EPSC 2008 (European Planetary Science Congress), svoltosi a Münster (Germania) dal 21 al 26 settembre 2008, e .Astronomy (Conference on Networked Astronomy and the New Media), dal 22 al 24 settembre 2008 a Cardiff, UK.
Riferisce su Europlanet 2008 Doug Ellison, fondatore dell'influente forum online Unmanned Spaceflight.com, che ha tenuto un intervento sul valore dell'attività informativa e divulgativa degli appassionati di elaborazione di immagini spaziali.
Chris Lintott riassume l'intervento a .Astronomy di Emily Lakdawalla della Planetary Society, che ha parlato delle opportunità per il pubblico di condurre analisi di interesse scientifico di immagini di missioni spaziali.
Riferisce su Europlanet 2008 Doug Ellison, fondatore dell'influente forum online Unmanned Spaceflight.com, che ha tenuto un intervento sul valore dell'attività informativa e divulgativa degli appassionati di elaborazione di immagini spaziali.
Chris Lintott riassume l'intervento a .Astronomy di Emily Lakdawalla della Planetary Society, che ha parlato delle opportunità per il pubblico di condurre analisi di interesse scientifico di immagini di missioni spaziali.
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sabato 27 settembre 2008
Spazio e astronomia su Twitter
Ariel Waldman ha compilato una lista di presenze di astronautica e astronomia su Twitter. Include oltre un centinaio di feed di agenzie spaziali, esperti, giornalisti e divulgatori, missioni spaziali, centri di ricerca e istituzioni educative. Waldman è program coordinator di NASA CoLab, che svolge attività di consulenza per incoraggiare la collaborazione fra l'agenzia spaziale e il pubblico.
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giovedì 25 settembre 2008
Trent'anni di passione per l'astronomia: una rivoluzione nelle risorse divulgative
In questi mesi raggiungo un significativo traguardo personale. Trent'anni fa, alla fine del 1978, il mio interesse per l'astronomia si trasformò in una passione che continua ancora oggi.
Per tenermi aggiornato iniziai a cercare riviste di astronomia nelle edicole di Milano, ma sembrava che non le avesse nessuno. Una volta un edicolante mi porse una rivista intitolata Astrolabio, come l'antico strumento astronomico.
Il mio entusiasmo durò il tempo di rendermi conto che si trattava di una rivista sindacale. Se questa era la situazione in una grande città italiana, puoi immaginare in un centro minore.
In quegli anni i libri erano il principale strumento di apprendimento dell'astronomia Per tenersi informati si ricorreva a contatti personali con altri appassionati, si leggevano i bollettini ciclostilati dei gruppi di astrofili e si scrivevano lettere con carta e penna (sic).
Cosa è cambiato? Internet ha fornito nuovi strumenti di comunicazione, moltiplicato enormemente le risorse informative e dato accesso a fonti originali. Oggi in Italia ci sono riviste di divulgazione dell'astronomia, ma la rivoluzione della rete le sta rendendo obsolete.
Per tenermi aggiornato iniziai a cercare riviste di astronomia nelle edicole di Milano, ma sembrava che non le avesse nessuno. Una volta un edicolante mi porse una rivista intitolata Astrolabio, come l'antico strumento astronomico.
Il mio entusiasmo durò il tempo di rendermi conto che si trattava di una rivista sindacale. Se questa era la situazione in una grande città italiana, puoi immaginare in un centro minore.
In quegli anni i libri erano il principale strumento di apprendimento dell'astronomia Per tenersi informati si ricorreva a contatti personali con altri appassionati, si leggevano i bollettini ciclostilati dei gruppi di astrofili e si scrivevano lettere con carta e penna (sic).
Cosa è cambiato? Internet ha fornito nuovi strumenti di comunicazione, moltiplicato enormemente le risorse informative e dato accesso a fonti originali. Oggi in Italia ci sono riviste di divulgazione dell'astronomia, ma la rivoluzione della rete le sta rendendo obsolete.
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martedì 23 settembre 2008
Corso di comunicazione scientifica per funzionari pubblici
Funzionari dei parlamenti di 13 nazioni seguiranno un workshop di comunicazione scientifica dal 22 al 26 settembre 2008.
I partecipanti impareranno a informare i parlamentari sugli aspetti scientifici delle questioni di cui si occupano nell'attività legislativa. L'iniziativa favorirà inoltre la comunicazione fra scienziati e legislatori e orienterà l'attività decisionale su criteri di valutazione scientifici per temi come la salute, l'agricoltura e l'ambiente
Il workshop non si svolgerà in America, e i partecipanti non vengono da nazioni europee. Avrà invece luogo a Kampala, in Uganda, e i funzionari rappresentano nazioni africane: Botswana, Costa d'Avorio, Ghana, Kenya, Malawi, Namibia, Nigeria, Somaliland, Sud Africa, Swaziland, Tanzania, Uganda e Zambia (segnalato da Africa News Service).
I partecipanti impareranno a informare i parlamentari sugli aspetti scientifici delle questioni di cui si occupano nell'attività legislativa. L'iniziativa favorirà inoltre la comunicazione fra scienziati e legislatori e orienterà l'attività decisionale su criteri di valutazione scientifici per temi come la salute, l'agricoltura e l'ambiente
Il workshop non si svolgerà in America, e i partecipanti non vengono da nazioni europee. Avrà invece luogo a Kampala, in Uganda, e i funzionari rappresentano nazioni africane: Botswana, Costa d'Avorio, Ghana, Kenya, Malawi, Namibia, Nigeria, Somaliland, Sud Africa, Swaziland, Tanzania, Uganda e Zambia (segnalato da Africa News Service).
domenica 21 settembre 2008
Museum 2.0 Living Archive: un wiki per guidare i nuovi lettori
Nina Simon del blog Museum 2.0 ha annunciato Museum 2.0 Living Archive, un wiki per orientare i nuovi lettori e ricevere feedback. In questo spazio collaborativo i lettori sono invitati a creare guide ai post più interessanti, rivolte ai nuovi utenti che non conoscono il vasto archivio del blog, e suggerire nuovi argomenti.
Il blog Museum 2.0 si occupa di come applicare le idee del Web 2.0 all'organizzazione dei musei e alla progettazione delle esposizioni.
Il blog Museum 2.0 si occupa di come applicare le idee del Web 2.0 all'organizzazione dei musei e alla progettazione delle esposizioni.
venerdì 19 settembre 2008
Il candidato presidenziale USA McCain: stupidi planetari
Il candidato McCain alle elezioni presidenziali USA 2008 ha detto a proposito del rivale in un'intervista (segnalato dal blog Cosmic Variance):
No, non voglio farti notare le implicazioni sul valore culturale dei planetari. E nemmeno che McCain non ha idea dei costi di gestione di un grande planetario. Sostituire il proiettore del Planetario di Milano, installato 40 anni fa e con gli stessi problemi di manutenzione, costerebbe 10-15 milioni di Euro. 3 milioni di $ sono pochi spiccioli.
Vorrei invece farti notare che i planetari sono un tema del dibattito elettorale USA.
And when you look at some of the planetariums and other foolishness that he [Obama] asked for, he shouldn’t be saying anything about Governor Palin.Si riferisce a una richiesta di Obama di 3 milioni di $ per sostituire il proiettore del prestigioso Adler Planetarium di Chicago, vecchio di 40 anni e di difficile manutenzione per la scarsità di parti di ricambio.
No, non voglio farti notare le implicazioni sul valore culturale dei planetari. E nemmeno che McCain non ha idea dei costi di gestione di un grande planetario. Sostituire il proiettore del Planetario di Milano, installato 40 anni fa e con gli stessi problemi di manutenzione, costerebbe 10-15 milioni di Euro. 3 milioni di $ sono pochi spiccioli.
Vorrei invece farti notare che i planetari sono un tema del dibattito elettorale USA.
mercoledì 17 settembre 2008
Non sempre un ospite prestigioso sa anche comunicare
Importanti esponenti del mondo scientifico vengono a volte invitati a parlare a eventi di divulgazione per la loro notorietà anche se sono oratori noiosi. Ma non sempre chi ha competenza di ricerca o incarichi di rilievo in istituti scientifici è anche in grado di comunicare efficacemente e piacevolmente.
Senza rapporti personali diretti non è facile capire chi riesce a parlare senza fare addormentare (ma la disattenzione ha anche cause fisiologiche o ambientali). Se non puoi conoscere o incontrare l'ospita prima di un evento che organizzi, ecco alcuni consigli per farti un'opinione di un possibile oratore:
Senza rapporti personali diretti non è facile capire chi riesce a parlare senza fare addormentare (ma la disattenzione ha anche cause fisiologiche o ambientali). Se non puoi conoscere o incontrare l'ospita prima di un evento che organizzi, ecco alcuni consigli per farti un'opinione di un possibile oratore:
- guarda su YouTube eventuali video di sue conferenze o interviste
- ascolta podcast o registrazioni audio
- parlagli al telefono
- chiedi le opinioni degli organizzatori di manifestazioni a cui ha partecipato
- cerca con Google i commenti del suo pubblico
lunedì 15 settembre 2008
La NASA invita gli studenti a suggerire strategie di branding
Il concorso NASA Means Business Student Competition 2009 chiede agli studenti di progettare una strategia per fare conoscere i contributi all'esplorazione spaziale e alla vita quotidiana di Constellation, il programma per i futuri sistemi spaziali per missioni lunari e oltre (segnalato da collectSPACE).
La NASA conduce una estesa attività educativa per scuole e università che riguarda prevalentemente le discipline scientifiche e ingegneristiche. Questo concorso coinvolge invece gli studenti in iniziative di comunicazione su progetti scientifici e tecnologici.
La NASA conduce una estesa attività educativa per scuole e università che riguarda prevalentemente le discipline scientifiche e ingegneristiche. Questo concorso coinvolge invece gli studenti in iniziative di comunicazione su progetti scientifici e tecnologici.
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sabato 13 settembre 2008
Un documentario svelerà gli errori di Voyager sul complottismo Apollo
La puntata del 3 marzo 2008 di Voyager su Rai Due ha dato voce alle tesi complottiste sull'autenticità degli allunaggi Apollo. Per smascherare queste fantasie pseudoscientifiche diffuse con denaro pubblico, Marco Zambianchi, con Davide Andreani, Matteo Negri e altri appassionati di spazio di Forumastronautico.it, sta realizzando un documentario amatoriale, una recensione critica che spiegherà i numerosi e gravi errori del programma.
Il video su Voyager, attualmente in produzione, sarà presentato nel novembre 2008 ad Astronauticon 3, l'incontro annuale di Forumastronautico.it. Verrà poi distribuito liberamente su YouTube e altri canali online per garantirne la massima diffusione. Marco non ha voluto rinunciare al mio talento e ha insistito per affidarmi una parte -- "piccola ma importante", ha assicurato.
Marco, Davide e Matteo hanno fatto nel loro tempo libero ciò che il servizio televisivo pubblico ha trascurato nonostante i mezzi di cui dispone e i doveri di qualità cui è tenuto: un approfondito e rigoroso esame dei fatti e delle fonti.
Questo esperimento di divulgazione è utile per raggiungere il pubblico delle pseudoscienze amplificate dai media. Iniziative simili potrebbero parlare di altre realtà storiche o scientifiche, come l'evoluzione, soggette ad attacchi ideologici o per scopi di lucro.
A parte qualche isolata voce critica sulle pseudoscienze in TV dal mondo culturale, pochi hanno preso posizione sulla superficialità e il cattivo uso di denaro dei contribuenti da parte di Voyager. Assuefazione? Indifferenza?
Il video su Voyager, attualmente in produzione, sarà presentato nel novembre 2008 ad Astronauticon 3, l'incontro annuale di Forumastronautico.it. Verrà poi distribuito liberamente su YouTube e altri canali online per garantirne la massima diffusione. Marco non ha voluto rinunciare al mio talento e ha insistito per affidarmi una parte -- "piccola ma importante", ha assicurato.
Marco, Davide e Matteo hanno fatto nel loro tempo libero ciò che il servizio televisivo pubblico ha trascurato nonostante i mezzi di cui dispone e i doveri di qualità cui è tenuto: un approfondito e rigoroso esame dei fatti e delle fonti.
Questo esperimento di divulgazione è utile per raggiungere il pubblico delle pseudoscienze amplificate dai media. Iniziative simili potrebbero parlare di altre realtà storiche o scientifiche, come l'evoluzione, soggette ad attacchi ideologici o per scopi di lucro.
A parte qualche isolata voce critica sulle pseudoscienze in TV dal mondo culturale, pochi hanno preso posizione sulla superficialità e il cattivo uso di denaro dei contribuenti da parte di Voyager. Assuefazione? Indifferenza?
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giovedì 11 settembre 2008
Il CERN inizia a usare Twitter
Come altri importanti enti di ricerca e progetti scientifici, anche il CERN ha attivato una presenza ufficiale Twitter (segnalato da Astronomyblog). Le informazioni che diffonde non sono però come immaginavo.
Con alcune migliaia di utenti che lo seguono, il feed Twitter del CERN è ancora lontano dal successo di MarsPhoenix della NASA che ne ha un ordine di grandezza di più. Visto il clamore mediatico su LHC mi aspettavo più interesse. Ma il feed è stato attivato solo un mese fa, il 7 agosto 2008, ed è ancora poco conosciuto e poco usato dal CERN.
Con alcune migliaia di utenti che lo seguono, il feed Twitter del CERN è ancora lontano dal successo di MarsPhoenix della NASA che ne ha un ordine di grandezza di più. Visto il clamore mediatico su LHC mi aspettavo più interesse. Ma il feed è stato attivato solo un mese fa, il 7 agosto 2008, ed è ancora poco conosciuto e poco usato dal CERN.
martedì 9 settembre 2008
Adam Savage: come migliorare l'insegnamento delle scienze in USA
Adam Savage ha tre proposte per migliorare l'insegnamento delle scienze negli Stati Uniti, attualmente condizionato dai test standardizzati per cui le scuole sono costrette a ottimizzare la didattica:
Savage è uno dei conduttori del popolare programma TV MythBusters di Discovery Channel, che indaga miti e leggende metropolitane per verificarne la fondatezza. Il programma è apprezzato dagli insegnanti perché mostra in azione molti strumenti concettuali del metodo scientifico.
- coinvolgere gli studenti in esperimenti e dimostrazioni dirette
- maggiori risorse, specialmente per attrezzature e materiali sperimentali
- celebrare gli errori, gli insuccessi e i passi falsi della scienza per spiegarne il metodo
Savage è uno dei conduttori del popolare programma TV MythBusters di Discovery Channel, che indaga miti e leggende metropolitane per verificarne la fondatezza. Il programma è apprezzato dagli insegnanti perché mostra in azione molti strumenti concettuali del metodo scientifico.
domenica 7 settembre 2008
Research Blogging v2
Dal 2 settembre 2008 è attivo Research Blogging v2, la nuova versione dell'aggregatore di blog post sulla ricerca peer review. Fra le nuove funzionalità di Research Blogging anche la possibilità di contribuire con post in lingue diverse dall'inglese, per il momento solo il tedesco.
venerdì 5 settembre 2008
Tre nomination Twitties 2008 per NASA Phoenix su Twitter
MarsPhoenix, la presenza Twitter della missione NASA Phoenix, ha ricevuto tre nomination per the twitties 2008, un premio per i migliori messaggi Twitter. È finalista nelle categorie Smartest Tweet, Informative Tweet e Breaking News/Journalism/Media Tweet. Le votazioni si chiuderanno il 12 settembre 2008.
Questo riconoscimento rafforza il successo di MarsPhoenix. La comunicazione pubblica su una missione spaziale scientifica arriva dunque in finale insieme con argomenti più popolari e leggeri, scelti da un pubblico vasto e non specializzato.
Questo riconoscimento rafforza il successo di MarsPhoenix. La comunicazione pubblica su una missione spaziale scientifica arriva dunque in finale insieme con argomenti più popolari e leggeri, scelti da un pubblico vasto e non specializzato.
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mercoledì 3 settembre 2008
300 post di Avventure Planetarie: un grazie agli amici del blog
Questo è il 300° post del blog Avventure Planetarie, che ho iniziato a scrivere il 27 dicembre 2006. Ho raggiunto il 100° il 6 luglio 2007.
Per celebrare questo traguardo ho pensato di ringraziare in particolare gli autori dei blog, per la maggior parte di argomento scientifico, che hanno aggiunto Avventure Planetarie ai loro blogroll o che hanno feed con link ai miei post recenti. Ti invito a visitarli:
Un grazie a questi blogger, e a te che mi segui regolarmente.
Per celebrare questo traguardo ho pensato di ringraziare in particolare gli autori dei blog, per la maggior parte di argomento scientifico, che hanno aggiunto Avventure Planetarie ai loro blogroll o che hanno feed con link ai miei post recenti. Ti invito a visitarli:
- Accomodati - take a seat
- Acido disolforico (..perché non sono uno ione spettatore)
- il blog della prof - prove tecniche di comunicazione fra una prof e i suoi studenti
- Gravità Zero - Corporate blog di divulgazione scientifica
- Oggi che si fa, prof? - il mestiere di insegnare
- Omnia Scientia - le scienze: di tutto di più
- Percorsi Strani - Fisica, computazione, filosofia
- Pippa Wilson (ex Americana)
- Science Communication
Un grazie a questi blogger, e a te che mi segui regolarmente.
lunedì 1 settembre 2008
Mars Webcam: da sensore telemetrico a strumento di comunicazione pubblica
Il team della missione spaziale europea Mars Express ha pubblicato il documento From Monitoring Camera to Mars Webcam - Producing Outreach from Ops, che parla della decisione di riattivare la fotocamera ingegneristica VMC per attività di public outreach (segnalato da Unmanned Spaceflight.com).
È particolarmente interessante una motivazione per la pubblicazione delle immagini di Mars Webcam: la necessità di mantenere viva l'attenzione nonostante la mancanza di novità, scoperte clamorose e dati spettacolari nelle operazioni di routine della sonda. Dal documento:
È particolarmente interessante una motivazione per la pubblicazione delle immagini di Mars Webcam: la necessità di mantenere viva l'attenzione nonostante la mancanza di novità, scoperte clamorose e dati spettacolari nelle operazioni di routine della sonda. Dal documento:
It is hoped that this constantly changing view from a spacecraft around another planet will provide a huge draw to the general public. The aim is to improve the awareness for routine operations where science results are impressive but operations run on the principle of 'no news is good news'.
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sabato 30 agosto 2008
In cerca di uno stile per le presenze Twitter di missioni NASA
Il blog della Planetary Society confronta gli stili di comunicazione Twitter delle missioni spaziali NASA. Sono informativi e vivaci gli aggiornamenti sulla sonda Phoenix, che hanno un grande successo di pubblico. Più incerto e con molti riferimenti tecnici lo stile delle presenze Twitter di altre missioni.
Twitter è uno strumento di comunicazione ancora nuovo per parlare di scienza al pubblico e pone vincoli espressivi da padroneggiare. Gli astronauti useranno per la prima volta Twitter dallo spazio alla fine del 2008. Sarà interessante vedere se e come lo stato d'animo e l'atmosfera di una missione umana influenzeranno il loro modo di raccontare un'avventura nello spazio.
Twitter è uno strumento di comunicazione ancora nuovo per parlare di scienza al pubblico e pone vincoli espressivi da padroneggiare. Gli astronauti useranno per la prima volta Twitter dallo spazio alla fine del 2008. Sarà interessante vedere se e come lo stato d'animo e l'atmosfera di una missione umana influenzeranno il loro modo di raccontare un'avventura nello spazio.
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giovedì 28 agosto 2008
I planetari sono luoghi di evasione dalla vita quotidiana
Oltre che occasioni di arricchimento culturale i musei sono luoghi di ritiro e pausa dagli impegni e le preoccupazioni quotidiane. È una motivazione importante per alcune categorie di visitatori, per esempio le donne sopra i 50 anni.
Credo che sia una forte motivazione anche per i visitatori dei planetari. Lo spettacolo e il coinvolgimento emotivo del cielo stellato ispirano la riflessione interiore e creano sensazioni di isolamento e distacco. Piero Portaluppi, l'architetto che progettò il Planetario di Milano, spiegò proprio in questi termini la scelta della sede dei giardini pubblici in occasione dell'inaugurazione dell'istituto nel maggio 1930:
Credo che sia una forte motivazione anche per i visitatori dei planetari. Lo spettacolo e il coinvolgimento emotivo del cielo stellato ispirano la riflessione interiore e creano sensazioni di isolamento e distacco. Piero Portaluppi, l'architetto che progettò il Planetario di Milano, spiegò proprio in questi termini la scelta della sede dei giardini pubblici in occasione dell'inaugurazione dell'istituto nel maggio 1930:
Non era troppo facile cosa trovare in Milano la località adatta per costruirvi un Planetario, una località che fosse inclusa nell'organismo della metropoli e in pari tempo appartata; scoprire quasi una zona di raccoglimento ai margini stessi della vita cittadina che mettesse in grado chiunque, non importa di quale classe sociale, di dimenticare per poco la febbre che spinge ciascuno di noi alla rincorsa folle di un suo particolare tormento e di lanciare il proprio pensiero, senza eccessivi sforzi della fantasia e nella più riposante tranquillità, in scorribande incommensurabili dietro il pellegrinare delle stelle.
E il problema ci sembra risolto con la scelta di quel tratto di pubblico giardino folto di alberi posto verso Corso Venezia tra papà Stoppani e l'erma di Mosè Bianchi; nel centro stesso di Milano, a due passi da un'arteria ampia e rumorosa in mezzo alla folla, e pur solitaria sotto la volta verdeggiante degli ippocastani antichi, si eleva la volta ridotta dei cieli.
martedì 26 agosto 2008
Mars Webcam: immagini da Marte per la comunicazione pubblica
L'ESA ha riattivato la fotocamera VMC della sonda Mars Express e distribuisce pubblicamente tutte le spettacolari immagini riprese in orbita intorno al pianeta. L'ESA mette a disposizione per ragioni di pubbliche relazioni una serie completa di immagini da una sonda spaziale nel formato più versatile per ulteriori utilizzi. Una consuetudine per la NASA, una novità per l'ESA.
VMC, una fotocamera per usi ingegneristici, era stata usata per l'ultima volta nel 2003. Il team di Mars Express è riuscito a riattivarla e ne offre le immagini per scopi di comunicazione e divulgazione.
L'ESA invita il pubblico a elaborare le immagini di VMC e pubblicherà i migliori lavori ricevuti. Poche ore dopo l'annuncio della disponibilità del materiale, gli appassionati di immagini spaziali di Unmannedspaceflight.com avevano già realizzato alcune elaborazioni delle foto di Marte di VMC.
VMC, una fotocamera per usi ingegneristici, era stata usata per l'ultima volta nel 2003. Il team di Mars Express è riuscito a riattivarla e ne offre le immagini per scopi di comunicazione e divulgazione.
L'ESA invita il pubblico a elaborare le immagini di VMC e pubblicherà i migliori lavori ricevuti. Poche ore dopo l'annuncio della disponibilità del materiale, gli appassionati di immagini spaziali di Unmannedspaceflight.com avevano già realizzato alcune elaborazioni delle foto di Marte di VMC.
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domenica 24 agosto 2008
Ritratto di un ricercatore: come il pubblico vede gli scienziati
L'associazione Frascati Scienza ha organizzato il concorso fotografico "Ritratto di un ricercatore", nell'ambito della Notte Europea dei Ricercatori del 26 settembre 2008, che invita i partecipanti a:
Il concorso fotografico è un'idea originale che stimola a superare gli stereotipi e osservare da vicino l'ambiente della scienza, in gran parte sconosciuto al pubblico. Sarà interessante vedere quali aspetti delle attività dei ricercatori cattureranno l'attenzione dei partecipanti.
Catturare attraverso l'obiettivo l'immagine del ricercatore nella sua veste professionale, ma anche in quella più ludica.Ne parla anche il blog Gravità Zero, che seguirà l'evento. Lo segnalo volentieri perché ho collaborato con il Museo Astronomico di Brera a iniziative di precedenti edizioni della Notte Europea dei Ricercatori, molto apprezzate dai visitatori.
Il concorso fotografico è un'idea originale che stimola a superare gli stereotipi e osservare da vicino l'ambiente della scienza, in gran parte sconosciuto al pubblico. Sarà interessante vedere quali aspetti delle attività dei ricercatori cattureranno l'attenzione dei partecipanti.
venerdì 22 agosto 2008
Gogna o dialogo con i sostenitori delle pseudoscienze?
Come affrontare i sostenitori delle pseudoscienze? Facendoli vergognare o iniziando un dialogo verso la razionalità? Falchi o colombe? Se lo chiede Selvakumar Ganesan sul blog The Scientific Indian, suscitando commenti interessanti dai lettori.
Visto che la scienza viene considerata fredda e distaccata, si sarebbe tentati di seguire il primo approccio dicendogliene quattro e regalando qualche forte emozione (chi non l'ha mai fatto scagli il primo commento). La disponibilità al dialogo, sebbene richieda molto impegno e sia fonte di frustrazioni, sembrerebbe la strada più produttiva -- se gli interlocutori usano la logica e sono altrettanto disponibili.
È una questione importante ma ancora irrisolta della comunicazione pubblica della scienza.
Visto che la scienza viene considerata fredda e distaccata, si sarebbe tentati di seguire il primo approccio dicendogliene quattro e regalando qualche forte emozione (chi non l'ha mai fatto scagli il primo commento). La disponibilità al dialogo, sebbene richieda molto impegno e sia fonte di frustrazioni, sembrerebbe la strada più produttiva -- se gli interlocutori usano la logica e sono altrettanto disponibili.
È una questione importante ma ancora irrisolta della comunicazione pubblica della scienza.
mercoledì 20 agosto 2008
Lo spazio in TV è noioso: come le olimpiadi?
Le trasmissioni TV dalla Luna delle missioni Apollo erano considerate noiose perché mostravano pochi momenti spettacolari alternati a lunghi periodi con poca azione, attività con attrezzature sconosciute e operazioni di routine. Giudizi simili hanno ricevuto immagini di missioni spaziali successive, ormai definitivamente cancellate dai palinsesti televisivi italiani.
Dimenticando per un momento le implicazioni politiche e commerciali, ho l'impressione che anche le dirette TV dalle olimpiadi di Pechino 2008 di questi giorni risultino noiose a molti. Pochi momenti spettacolari o emozionanti alternati a lunghi periodi di preparazione, gare di discipline poco conosciute, aspetti tecnici. Ma queste immagini invadono regolarmente la programmazione televisiva ogni 4 anni.
Per ragioni analoghe possono sembrare noiose le telecronache di altri eventi sportivi come gare di atletica, ciclismo e Formula 1 (quanti tuoi amici vedono solo la partenza di un gran premio?). Ma la loro presenza in TV è frequente.
Se si considerassero unicamente le preferenze del pubblico, le immagini sullo spazio potrebbero perfino risultare più gradite di quelle sportive. Le dirette su missioni spaziali mancano nella TV italiana dalla metà degli anni '80 e molti spettatori potrebbero giudicarle novità interessanti.
Dimenticando per un momento le implicazioni politiche e commerciali, ho l'impressione che anche le dirette TV dalle olimpiadi di Pechino 2008 di questi giorni risultino noiose a molti. Pochi momenti spettacolari o emozionanti alternati a lunghi periodi di preparazione, gare di discipline poco conosciute, aspetti tecnici. Ma queste immagini invadono regolarmente la programmazione televisiva ogni 4 anni.
Per ragioni analoghe possono sembrare noiose le telecronache di altri eventi sportivi come gare di atletica, ciclismo e Formula 1 (quanti tuoi amici vedono solo la partenza di un gran premio?). Ma la loro presenza in TV è frequente.
Se si considerassero unicamente le preferenze del pubblico, le immagini sullo spazio potrebbero perfino risultare più gradite di quelle sportive. Le dirette su missioni spaziali mancano nella TV italiana dalla metà degli anni '80 e molti spettatori potrebbero giudicarle novità interessanti.
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lunedì 18 agosto 2008
Una parodia del rapporto NASA-società in uno sketch TV
Guarda lo sketch comico sul progetto NASA di fare esplodere la Luna. È stato trasmesso una dozzina di anni fa da Mr. Show, un programma TV dell'emittente americana HBO (segnalato dal blog The Launch Pad). Gli autori hanno colto con ironia i principali aspetti della comunicazione pubblica della NASA, la retorica sullo spazio, la reazione della società, dei media e della cultura pop.
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sabato 16 agosto 2008
Parlare della ricerca in corso mostra la scienza in azione
Gli scienziati usano sempre di più il web per commentare misure e risultati preliminari della ricerca, che il pubblico segue con interesse specialmente in settori ad alto impatto visivo e spettacolare come l'astronomia e l'esplorazione spaziale.
C'è però ancora cautela. Si preferisce completare le verifiche attendendo la pubblicazione dei risultati secondo i tradizionali canali della revisione paritaria. Le conclusioni premature espongono al rischio di fraintendimenti o errori di interpretazione, come è accaduto per la presunta scoperta di un ambiente favorevole alla vita su Marte da parte della sonda Phoenix.
L'astronomo Chris Lintott spiega perché il team di Galaxy Zoo discute pubblicamente il proprio lavoro in un blog. Una ragione importante è che l'informazione aperta illustra il processo scientifico e smentisce lo stereotipo della ricerca come successione di scoperte brillanti e momenti Eureka.
C'è però ancora cautela. Si preferisce completare le verifiche attendendo la pubblicazione dei risultati secondo i tradizionali canali della revisione paritaria. Le conclusioni premature espongono al rischio di fraintendimenti o errori di interpretazione, come è accaduto per la presunta scoperta di un ambiente favorevole alla vita su Marte da parte della sonda Phoenix.
L'astronomo Chris Lintott spiega perché il team di Galaxy Zoo discute pubblicamente il proprio lavoro in un blog. Una ragione importante è che l'informazione aperta illustra il processo scientifico e smentisce lo stereotipo della ricerca come successione di scoperte brillanti e momenti Eureka.
mercoledì 13 agosto 2008
Uno standard invoglierà gli scienziati a usare i social media?
La proliferazione di nuovi social media per la scienza scoraggia gli scienziati, sotto pressione e disorientati dalle numerose opportunità di comunicazione fra colleghi e con il pubblico.
Per risolvere il problema, Cameron Neylon del blog Science in the Open propone di analizzare gli strumenti di social networking esistenti e unificarli in uno standard open-source che tragga il meglio da ciascuno. Sul blog Backreaction la fisica Sabine Hossenfelder commenta l'iniziativa di Neylon e si chiede quali probabilità di successo abbia, visto che la concorrenza prevale sulla collaborazione.
Ho preso parte a progetti di sviluppo di software open-source e condivido lo scetticismo di Hossenfelder, ma per ragioni diverse. Gli sviluppatori non hanno molta simpatia per i tempi lunghi e i compromessi dei processi di standardizzazione imposti a tavolino da comitati di esperti. Preferiscono la sperimentazione diretta con prototipi e sistemi funzionanti.
Per risolvere il problema, Cameron Neylon del blog Science in the Open propone di analizzare gli strumenti di social networking esistenti e unificarli in uno standard open-source che tragga il meglio da ciascuno. Sul blog Backreaction la fisica Sabine Hossenfelder commenta l'iniziativa di Neylon e si chiede quali probabilità di successo abbia, visto che la concorrenza prevale sulla collaborazione.
Ho preso parte a progetti di sviluppo di software open-source e condivido lo scetticismo di Hossenfelder, ma per ragioni diverse. Gli sviluppatori non hanno molta simpatia per i tempi lunghi e i compromessi dei processi di standardizzazione imposti a tavolino da comitati di esperti. Preferiscono la sperimentazione diretta con prototipi e sistemi funzionanti.
lunedì 11 agosto 2008
Lo spazio cattura ancora l'immaginazione del pubblico al cinema
Su The Space Review del 4 agosto 2008 Taylor Dinerman ha recensito il film Fly Me to the Moon. È un film d'animazione distribuito solo nelle sale attrezzate per la proiezione 3D, una storia per bambini in cui tre mosche vanno sulla Luna con gli astronauti di Apollo 11.
Per Dinerman è significativo che i produttori abbiano creduto e investivo in una storia sullo spazio nonostante la concorrenza della fantasia che cattura l'immaginazione del pubblico del cinema:
Per Dinerman è significativo che i produttori abbiano creduto e investivo in una storia sullo spazio nonostante la concorrenza della fantasia che cattura l'immaginazione del pubblico del cinema:
Someone in the film industry thought that the story of first Moon mission was attractive enough to children and their parents to invest real money into making this thing. At a time when fantasy, such as the Narnia movies, are capturing the public imagination and their dollars, the fact that a film about the very unfanciful Apollo program can be made at all is important.
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sabato 9 agosto 2008
Portal to the Universe cerca blog e feed RSS di astronomia
Hai un blog, un podcast o un feed RSS che parla di astronomia o di spazio? Portal to the Universe vorrebbe aggrerare i tuoi post astronomici con altri di argomento simile, da ogni nazione e lingua.
Portal to the Universe è uno dei progetti più importanti dell'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009. Realizzerà un portale web che sarà un punto di riferimento globale per contenuti astronomici online, con link a informazioni, materiale multimediale, strumenti collaborativi e di social networking.
Portal to the Universe è uno dei progetti più importanti dell'Anno Internazionale dell'Astronomia 2009. Realizzerà un portale web che sarà un punto di riferimento globale per contenuti astronomici online, con link a informazioni, materiale multimediale, strumenti collaborativi e di social networking.
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giovedì 7 agosto 2008
Il desiderio di avvicinarsi allo spazio
Sai qual è il post di Avventure Planetarie con più commenti dei lettori? Quello in cui suggerisco di non comprare il nome di una stella ma mandarlo gratis nello spazio. A un anno e mezzo dalla pubblicazione ricevo ancora mail con richieste di informazioni. E attualmente il post è il secondo risultato della ricerca con Google 'compra nome stella'.
Non conosco le ragioni di questo forte interesse. Forse è il desiderio di portare qualcosa di sé fuori dal nostro mondo, di avvicinarsi al cosmo attraverso un'esperienza personale. O di regalare qualcosa di prezioso e unico come una parte di cielo. Oppure la manifestazione di una curiosità scientifica. Forse è solo una moda. Ma mi sembra significativo.
Non conosco le ragioni di questo forte interesse. Forse è il desiderio di portare qualcosa di sé fuori dal nostro mondo, di avvicinarsi al cosmo attraverso un'esperienza personale. O di regalare qualcosa di prezioso e unico come una parte di cielo. Oppure la manifestazione di una curiosità scientifica. Forse è solo una moda. Ma mi sembra significativo.
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martedì 5 agosto 2008
HiRISE: il pubblico è interessato anche alle informazioni tecniche
Il sito web HiRISE è gestito dal team operativo di High-Resolution Imaging Science Experiment, il potente telescopio della missione spaziale NASA Mars Reconnaissance Orbiter. Sul sito, molto frequentato, vengono pubblicate spettacolari immagini ad altissima risoluzione del pianeta rosso riprese dall'orbita.
Lo affianca HiBlog, un blog con aggiornamenti, notizie e dati sulle attività di HiRISE. A differenza del sito, che si rivolge a un pubblico vasto, HiBlog ha contenuti molto più tecnici e parla di elaborazione delle immagini, software di gestione, sensori elettronici e altri argomenti complessi.
Esaminando le statistiche di accesso a HiRISE e HiBlog, uno degli autori si sorprende dell'alto numero di visitatori del blog. Non immaginava l'interesse per argomenti tecnici e un pubblico di nicchia così vasto. Una circostanza su cui i gestori di siti di progetti scientifici e istituti di ricerca dovrebbero riflettere.
Lo affianca HiBlog, un blog con aggiornamenti, notizie e dati sulle attività di HiRISE. A differenza del sito, che si rivolge a un pubblico vasto, HiBlog ha contenuti molto più tecnici e parla di elaborazione delle immagini, software di gestione, sensori elettronici e altri argomenti complessi.
Esaminando le statistiche di accesso a HiRISE e HiBlog, uno degli autori si sorprende dell'alto numero di visitatori del blog. Non immaginava l'interesse per argomenti tecnici e un pubblico di nicchia così vasto. Una circostanza su cui i gestori di siti di progetti scientifici e istituti di ricerca dovrebbero riflettere.
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domenica 3 agosto 2008
I musei trascurano e banalizzano la scienza?
Karen Heller racconta una visita al rinnovato Franklin, precedentemente chiamato Franklin Institute, il prestigioso museo scientifico di Philadelphia. I blog ExhibiTricks e Pharingula commentano l'articolo condividendone le critiche e citando esempi simili di altri musei e science center.
Heller critica il costo elevato delle visite al Franklin e il ruolo di secondo piano della scienza, che si scusa quasi della sua presenza. Viene banalizzata da esposizioni superficiali che assomigliano ad attrazioni da parco a tema, dall'eccessivo spazio alla cultura popolare e l'intrattenimento, e da interessi commerciali. Un atteggiamento che rinuncia a insegnare e stimolare.
Heller critica il costo elevato delle visite al Franklin e il ruolo di secondo piano della scienza, che si scusa quasi della sua presenza. Viene banalizzata da esposizioni superficiali che assomigliano ad attrazioni da parco a tema, dall'eccessivo spazio alla cultura popolare e l'intrattenimento, e da interessi commerciali. Un atteggiamento che rinuncia a insegnare e stimolare.
venerdì 1 agosto 2008
Non imporre la registrazione per l'iscrizione a una mailing list
Il sito web dell'Agenzia Spaziale Italiana richiede la registrazione per iscriversi a "Eventi e Newsletter", presumibilmente inviati via email. Bisogna compilare un modulo che chiede anche una serie di informazioni personali inutili per quel servizio, come il numero di telefono e la data di nascita. Altri siti di musei e istituti di divulgazione scientifica impongono procedure simili.
Non fare lo stesso errore. In base alla mia esperienza, richiedere la registrazione per iscriversi a una mailing list fa crollare le registrazioni dell'80-90%. Gli utenti rinunciano, non perdono tempo con complicazioni arbitrarie.
Non fare lo stesso errore. In base alla mia esperienza, richiedere la registrazione per iscriversi a una mailing list fa crollare le registrazioni dell'80-90%. Gli utenti rinunciano, non perdono tempo con complicazioni arbitrarie.
mercoledì 30 luglio 2008
Consiglio Wikipedia perché offre sintesi introduttive raccolte con un processo verificabile
Vuoi una panoramica su un argomento che non conosci o di cui sai poco. Puoi usare un computer collegato a Internet. Cosa fai? Probabilmente inizieresti da una ricerca con Google.
Individueresti i siti più promettenti. Studieresti alcune delle pagine trovate selezionando informazioni di base ed esposizioni introduttive. Consulteresti fonti non in rete come libri e riviste per un quadro più completo e un maggiore repertorio di opinioni. Prenderesti appunti per organizzare il materiale e ricordare i punti più importanti.
Una comunità internazionale di volontari svolge questa attività per moltissimi argomenti e raccoglie i risultati nella Wikipedia. La consiglio spesso per introduzioni divulgative a temi scientifici, e includo link a suoi articoli nel mio blog, perché riproduce il processo sistematico di ricerca di informazioni online.
In generale un articolo della Wikipedia è più utile di una semplice ricerca online perché:
Individueresti i siti più promettenti. Studieresti alcune delle pagine trovate selezionando informazioni di base ed esposizioni introduttive. Consulteresti fonti non in rete come libri e riviste per un quadro più completo e un maggiore repertorio di opinioni. Prenderesti appunti per organizzare il materiale e ricordare i punti più importanti.
Una comunità internazionale di volontari svolge questa attività per moltissimi argomenti e raccoglie i risultati nella Wikipedia. La consiglio spesso per introduzioni divulgative a temi scientifici, e includo link a suoi articoli nel mio blog, perché riproduce il processo sistematico di ricerca di informazioni online.
In generale un articolo della Wikipedia è più utile di una semplice ricerca online perché:
- il paragrafo introduttivo fornisce una panoramica sintetica, chiara e completa che si può leggere rapidamente
- organizza le informazioni per facilitare la consultazione, spesso meglio dei siti web ufficiali citati nell'articolo
- presenta il contesto e cenni storici
- raccoglie in un'unica pagina notizie, foto e dati sparsi in molte fonti separate
- cita fonti e riferimenti bibliografici
- documenta il processo di raccolta delle informazioni, selezione delle fonti e revisione del testo
lunedì 28 luglio 2008
Ricerca e pubbliche relazioni per gli stagisti della missione NASA Phoenix
Nell'estate 2008 il team scientifico della missione NASA Phoenix su Marte ospita gruppi di stagisti da università americane. Gli studenti usano le immagini della sonda per descrivere la geologia del luogo di atterraggio, osservano fenomeni atmosferici, effettuano test di analisi del suolo e altre indagini.
La formazione che ricevono dagli scienziati non riguarda solo il lavoro di ricerca. Gli studenti svolgono anche attività di comunicazione al pubblico, per esempio dimostrazioni con il simulatore del braccio robotico di Pheonix per i visitatori del laboratorio.
Conosci enti di ricerca europei che affiancano attività di pubbliche relazioni alla formazione scientifica dei giovani ricercatori?
La formazione che ricevono dagli scienziati non riguarda solo il lavoro di ricerca. Gli studenti svolgono anche attività di comunicazione al pubblico, per esempio dimostrazioni con il simulatore del braccio robotico di Pheonix per i visitatori del laboratorio.
Conosci enti di ricerca europei che affiancano attività di pubbliche relazioni alla formazione scientifica dei giovani ricercatori?
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sabato 26 luglio 2008
Commissariamento ASI: un passo indietro per la comunicazione pubblica
Un paio di settimane fa, a metà luglio 2008, è stata commissariata l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). In poco più di un anno di incarico, il presidente uscente Giovanni Fabrizio Bignami aveva avviato un vasto piano di comunicazione pubblica.
La notizia del commissariamento è stata riferita da blog e forum online, ma non ce n'è ancora traccia sul sito dell'ASI. Un'agenzia che riceve ogni anno centinaia di milioni di Euro dei contribuenti non ha comunicazioni ufficiali su un atto così importante. Non è un buon segno per il futuro della comunicazione pubblica ASI.
La notizia del commissariamento è stata riferita da blog e forum online, ma non ce n'è ancora traccia sul sito dell'ASI. Un'agenzia che riceve ogni anno centinaia di milioni di Euro dei contribuenti non ha comunicazioni ufficiali su un atto così importante. Non è un buon segno per il futuro della comunicazione pubblica ASI.
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giovedì 24 luglio 2008
Gli scienziati e il paradosso della sperimentazione
Gli scienziati sono innovatori. Realizzano esperimenti sempre più audaci basati su nuove macchine sempre più grandi, raffinate, complesse e costose.
Ma questa attenzione alle novità tecnologiche per la ricerca non sembra accompagnata da altrettanto interesse a sperimentare nuovi strumenti di comunicazione fra colleghi o con il pubblico, anche quando questi strumenti sono a portata di mano e non richiedono finanziamenti.
Ma questa attenzione alle novità tecnologiche per la ricerca non sembra accompagnata da altrettanto interesse a sperimentare nuovi strumenti di comunicazione fra colleghi o con il pubblico, anche quando questi strumenti sono a portata di mano e non richiedono finanziamenti.
martedì 22 luglio 2008
Incuriosisce con un giallo il nuovo blog NASA sulla missione STS-125
Un giorno del 1984, quartier generale di un ente governativo americano. Due uomini si presentano nell'ufficio di una giovane e stupita funzionaria amministrativa. Mostrano i loro distintivi di agenti FBI e le chiedono di consultare i documenti finanziari di un importante progetto scientifico.
Non è l'esordio di un telefilm poliziesco o una puntata di X-files, ma la presentazione del nuovo blog NASA Last Mission to Hubble che parlerà di STS-125, l'ultima missione Shuttle di riparazione del telescopio spaziale Hubble prevista per la fine del 2008. La giovane impiegata presso il quartier generale NASA di Washington era Colleen Hartman, che ora cura il blog, e gli agenti federali volevano esaminare la documentazione su Hubble.
Inizia così il racconto di STS-125, intrecciato a quello di Hubble e avvincente come un giallo. L'autrice usa con disinvoltura lo strumento del blog perché insegna e scrive su temi spaziali. La sua esperienza gestionale e amministrativa aiuta a conoscere gli aspetti organizzativi e politici di un grande progetto spaziale e scientifico.
Il blog è un contributo originale perché presenta un punto di vista complementare a quello di scienziati e ingegneri. Una storia raccontata con franchezza e ironia prendendo spunto da un imbarazzante accertamento fiscale.
Perché gli agenti federali erano interessati a Hubble? Hartman non lo dice, ma invita a seguirla per scoprirlo. Da non perdere.
Non è l'esordio di un telefilm poliziesco o una puntata di X-files, ma la presentazione del nuovo blog NASA Last Mission to Hubble che parlerà di STS-125, l'ultima missione Shuttle di riparazione del telescopio spaziale Hubble prevista per la fine del 2008. La giovane impiegata presso il quartier generale NASA di Washington era Colleen Hartman, che ora cura il blog, e gli agenti federali volevano esaminare la documentazione su Hubble.
Inizia così il racconto di STS-125, intrecciato a quello di Hubble e avvincente come un giallo. L'autrice usa con disinvoltura lo strumento del blog perché insegna e scrive su temi spaziali. La sua esperienza gestionale e amministrativa aiuta a conoscere gli aspetti organizzativi e politici di un grande progetto spaziale e scientifico.
Il blog è un contributo originale perché presenta un punto di vista complementare a quello di scienziati e ingegneri. Una storia raccontata con franchezza e ironia prendendo spunto da un imbarazzante accertamento fiscale.
Perché gli agenti federali erano interessati a Hubble? Hartman non lo dice, ma invita a seguirla per scoprirlo. Da non perdere.
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domenica 20 luglio 2008
La fantascienza scoraggia l'interesse per lo spazio?
Phil Plait del blog Bad Astronomy commenta le affermazioni dell'astronauta Buzz Aldrin sul ruolo della fantascienza nel condizionare l'interesse per lo spazio.
Aldrin sostiene che film e telefilm troppo fantasiosi allontanano i giovani dal fascino dell'esplorazione spaziale, illudendoli con promesse e aspettative non realistiche lontane dalle possibilità reali. Accenna indirettamente a Star Trek e il teletrasporto, a cui preferisce storie basate su imprese vere come il film Apollo 13.
Plait osserva invece che proprio storie di fantascienza come Star Trek hanno ispirato molti astronauti, ingegneri e scienziati di Apollo e altri ambiziosi progetti spaziali. I giovani continuano a seguire la fantascienza? Ha ancora un ruolo nel favorire l'interesse per lo spazio?
Aldrin sostiene che film e telefilm troppo fantasiosi allontanano i giovani dal fascino dell'esplorazione spaziale, illudendoli con promesse e aspettative non realistiche lontane dalle possibilità reali. Accenna indirettamente a Star Trek e il teletrasporto, a cui preferisce storie basate su imprese vere come il film Apollo 13.
Plait osserva invece che proprio storie di fantascienza come Star Trek hanno ispirato molti astronauti, ingegneri e scienziati di Apollo e altri ambiziosi progetti spaziali. I giovani continuano a seguire la fantascienza? Ha ancora un ruolo nel favorire l'interesse per lo spazio?
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venerdì 18 luglio 2008
L'Agenzia Spaziale Europea inizia a usare Twitter
Il 20 giugno 2008 l'European Space Agency (ESA) ha attivato la presenza Twitter Planck dedicata alla missione omonima, un satellite scientifico per lo studio della radiazione cosmica di fondo che sarà lanciato nel 2009. È la prima volta che l'ESA inizia a usare questo strumento di microblogging, che la NASA impiega con successo da alcuni mesi per la comunicazione pubblica.
Attualmente Planck su Twitter è seguito da circa 170 utenti. Gli aggiornamenti, in prima persona come per MarsPhoenix, riguardano le fasi di test del satellite e informazioni sulla missione. Ma, curiosamente, Twitter sta diventando uno strumento di comunicazione anche fra tecnici e scienziati di ESA e NASA, che si scambiano domande e incoraggiamenti sulle rispettive missioni.
Attualmente Planck su Twitter è seguito da circa 170 utenti. Gli aggiornamenti, in prima persona come per MarsPhoenix, riguardano le fasi di test del satellite e informazioni sulla missione. Ma, curiosamente, Twitter sta diventando uno strumento di comunicazione anche fra tecnici e scienziati di ESA e NASA, che si scambiano domande e incoraggiamenti sulle rispettive missioni.
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mercoledì 16 luglio 2008
NASA e social media: motivazioni, strategie e risorse
Nick Skytland del blog Open NASA parla dell'uso dei social media alla NASA. Riassume un dibattito informale fra le giovani generazioni di dipendenti dell'agenzia spaziale.
Prendendo spunto dal successo di MarsPhoenix, Skytland spiega cosa sono Twitter e i social media, perché sono importanti e come la NASA può usarli per la comunicazione interna e pubblica. Conclude elencando le presenze Twitter di missioni NASA e noti esperti spaziali, e suggerisce link per approfondimenti.
Prendendo spunto dal successo di MarsPhoenix, Skytland spiega cosa sono Twitter e i social media, perché sono importanti e come la NASA può usarli per la comunicazione interna e pubblica. Conclude elencando le presenze Twitter di missioni NASA e noti esperti spaziali, e suggerisce link per approfondimenti.
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lunedì 14 luglio 2008
Paolo Amoroso su FriendFeed
Sono l'utente "amoroso" di FriendFeed, su cui mi sono registrato per fare esperimenti con strumenti di comunicazione online. Puoi seguirmi anche iscrivendoti al feed RSS (RSS fa risparmiare tempo).
FriendFeed è un aggregatore di flussi di attività generati da applicazioni Web 2.0 e social media: blog, social networking, social bookmarking, microblogging, condivisione di video e foto, e molte altre. Ha inoltre funzionalità di interazione sociale come liste di amici, commenti, gruppi di interesse, ecc.
Invece di seguire separatamente le attività di un utente su Twitter, blog, YouTube, Flickr e altri siti, FriendFeed le raccoglie in un unico spazio.
Nel mio spazio, che diventa un utile archivio, confluisce materiale sulla divulgazione e comunicazione scientifica dalle mie letture online. A volte ne parlo sul blog, oppure mi limito a segnalarlo perché non richiede un post o non ho commenti da fare. Ma riguarda anche altri miei interessi, soprattutto l'astronomia, l'esplorazione spaziale, le applicazioni web, il software e altro.
Cameron Neylon del blog Science in the Open parla di FriendFeed per gli scienziati. Spiega come funziona, come iniziare a usarlo e perché può essere utile per comunicare con i colleghi.
Usi FriendFeed? Anche per attività di divulgazione o comunicazione scientifica?
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